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Flaminia P.Mancinelli

Flaminia P.Mancinelli

Un solo comandamento: comunicare.
Ho coniugato questo desiderio tramite la scrittura di romanzi (sette all'attivo), riedizioni di saggi e l'attività giornalistica per numerose testate che si occupano di ICT.
Ho una sfrenata passione per l'informatica e da sempre cerco di costruire e aggiornare i miei siti e Blog autonomamente :) 
Ho un amore, con cui vivo.
 

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  • Primo articolo sabato 05 Maggio 2012
  • Moderatore da mercoledì 06 Giugno 2012
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Ultimi commenti

  • Di Flaminia Mancinelli (---.---.---.101) 11 novembre 2013 09:51
    Flaminia P.Mancinelli

    Mi spiace deludere i commentatori al mio articolo, ma io ho letto l’opera omnia di Milan Kundera, ed anche la parte saggistica...
    Se uno seguisse il suo esempio [o quello che voi definite "trovate tecnologiche" fosse Vangelo] saremmo ancora a leggere i manoscritti degli amanuensi... anzi, a scolpire iscrizioni sulle pareti di una grotta!

    Ma volte capire che libro o e-book sono solo "MEZZI" della comunicazione? E che ciò che conta è ciò che si comunica, il contenuto???

    Il dramma, che un po’ giustifica Mr. Kundera, è l’avanzata età...
    Ma voi che giustificazione vi date per tanta rigidità mentale?
    Per fortuna sarete spazzati via con tutto il vostro bla-bla-bla... perché nulla e nessuno possono fermare il progresso.
    Cari saluti
    Flaminia Paolucci Mancinelli

  • Di Flaminia Mancinelli (---.---.---.159) 28 maggio 2013 15:52
    Flaminia P.Mancinelli

    Ciao Ivan,
    l’errore più grande, secondo me, è tacere...
    Bisogna comunicare, incontrarsi, andare avanti.
    Il rischio della resa, il rischio del silenzio è vanificare ciò che persone come Andrea Gallo hanno fatto. Il loro impegno diventa solo ricordo, non memoria.

  • Di Flaminia Mancinelli (---.---.---.41) 6 ottobre 2012 10:52
    Flaminia P.Mancinelli

    Concordo con il post di Marinella... In Italia si parla, si fanno commissioni, e ancora si parla, senza mai legiferare. Ipotesi, promesse, piani che i governi e i partiti producono tanto per essere al passo con i tempi.
    Peccato che tutto ciò -con il ritmo nel quale la tecnologia avanza- tutto ciò divenga ben presto "aria fritta".
    E fin qui saremmo come al solito in pareggio con gli usi e i costumi nazionali....
    Il guaio è che poi, ogni tanto, qualcuno una mattina si alza e decide di informatizzare un aspetto del nostro mastodontico apparato burocratico, e lo faccia senza capo né coda, senza prima aver creato le strutture necessarie. Un po’ come i ponti senza senso che giacciono nelle nostre campagne...
    Una mattina ci svegliamo e apprendiamo che LE PAGELLE saranno solo in forma elettronica e tutti a "giubilare" per il risparmio economico.... Incoscienti!
    E le conseguenze di questa scelta univoca? Una cattedrale nel deserto.
    In Italia il Comunismo (stile URSS o Cina) non è mai arrivato al potere, ma il suo apparato burocratico, quel mefitico Moloch che tutto rallenta e paralizza, quello lo abbiamo istituzionalizzato senza neppure bisogno di una rivoluzione.

  • Di Flaminia Mancinelli (---.---.---.41) 6 ottobre 2012 10:40
    Flaminia P.Mancinelli

    Gentili Carla e Sandro,

    permettetemi di rispondervi in un unico post: 
    il tema dell’editoria digitale ovvero degli e-book e degli e-reader è un work in progress.
    Oggi stiamo assaggiando qualcosa che potrebbe essere rivoluzionario. Le regole sono ancora "liquide" e mutano non solo da una piattaforma all’altra, ma anche da una settimana all’altra.
    Quando scrivo che si tratta di una rivoluzione in nuce, intendo che veicolare la conoscenza tramite un file di pochi byte avendo come unica condizione (ma neppure sempre) una connessione al Web è fantastico.
    Ma tutto questo è idealismo e socialismo. Non è business.
    Le aziende che si occupano naturalmente di accrescere i loro fatturati vedono nell’e-book un possibile profitto. Ma le aziende non sono tutte uguali. Con questo non voglio dire che Amazon è "buona", voglio dire che per guadagnare sa che il cliente deve essere soddisfatto (customer care), quindi è attenta alle richieste, alle sollecitazioni, alle esigenze e viavia modifica le proprie regole. Mentre vi sono altre piattaforme che pensano solo a lucrare.

    In merito al "prestito", anche se è una strada di difficile percorrenza, in genere se un lettore ama una sua lettura poi desidera condividerla. Spesso il libri tradizionali venivano prestati e non tornavano indietro, è vero. Oggi gli e-book giacciono sulle memorie dei computer :).
    Ma la possibilità c’è.

    La questione del DRM, credo, vada risolta in modo globale. Ovvero, com’è accaduto con la musica, le aziende devono addivenire a un accordo e capire che il DRM alimenta esclusivamente la pirateria e difficoltà di gestione per gli utenti.
    Ma come ho già scritto, è un tema in work progress.

    A me più della "proprietà" di un oggetto, interessa la sua diffusione, la possibilità che tanti possano usarlo. Vorrei che fatto salvo il diritto di copy dell’autore (che ha lavorato per produrlo) la filiera produttiva di une-book fosse il più breve possibile. Il mio sogno? Autore-lettore...
    In questo momento in USA (dove sono un tantino avanti rispetto a noi...) molti autori distribuiscono i loro libri direttamente dai propri siti o blog, e non sono pochi i casi di successo.
    Amazon, tra le piattaforme, è quella che permette all’autore (se dà l’esclusiva) il 70% degli introiti. Anche nella editoria tradizionale l’editore pretendeva l’esclusiva solo che all’autore dava il 4/6% degli incassi, quando era onesto!

    Non credo proprio che a breve Amazon possa fallire visto che il suo Business è spalmato in diversi settori, non solo sulla vendita online di prodotti, e comunque all’estero il suo online funziona molto bene.

    Ciò che, invece, occorre "fare" è incrementare l’alfabetizzazione della gente. Ognuno per quanto gli compete, coni mezzi di cui dispone. Almeno, io faccio questo.
    Mi fanno molto inquietare (leggete: incazzare) tutti quegli autori (i cosiddetti "Self-Publishing") che, avvicinatisi all’e-book, solo perché offrivano loro in modo più economico maggiori opportunità, si affannano solo a diffondere il loro personale e-book e nulla fanno perché cresca nelle persone la conoscenza di questo prezioso e rivoluzionario oggetto.
    Siamo noi, carissimo Sandro, che dobbiamo impegnarci per illuminare la faccia oscura della luna, non aspettare che un Miracolo accada!
    Con simpatia, per gli interessi comuni
    Flaminia

  • Di Flaminia Mancinelli (---.---.---.109) 5 ottobre 2012 15:27
    Flaminia P.Mancinelli

    Senz’altro Sean Connery, ma se dobbiamo segnalare un secondo, direi Pierce Brosnan.
    L’ultimo, Daniel Craig, proprio insufficiente... Sembra più uscito da un videogioco che dai quartieri londinesi di Fleming...

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