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Find me, il nascondino più lungo del mondo

Non certo uno dei film sulle case infestate più memorabili, ma Andy Palmer fa un discreto lavoro e Find me finisce per essere un buon film, con una storia che funziona anche se non riesce a spaventare a sufficienza lo spettatore addestrato.

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L’idea di base è di Cameron Bender, che è anche il discreto protagonista della faccenda. Con lui due donne. Al centro dell’intrigo soprannaturale c’è Kathryn Lyn e a dare una mano alla coppia Rachelle Dimaria.

Marito e moglie si trasferiscono in una bella casa, abbandonata da anni e che riescono ad avere per poco. Sono nel paese d’origine della ragazza, abbandonato molti anni prima e quasi dimenticato. Lei non ha più contatti con nessuno se non con una vecchia amica d’infanzia.

Le cose vanno maluccio fin da subito perchè lei comincia a sentire rumori, vedere ombre e presenze e poi trova pure un carillon che suona e le appare un po’ ovunque.

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Il marito invece di prenderla per pazza ammette di credere alla presenza del fantasma e con l’aiuto della vecchia amica indagano sulla storia della casa e su quello che lì accadde.

La tensione scarseggia, cresce appena quando si capisce che la storia coinvolge in pieno la ragazza ed il fantasma è annidato nel suo passato.

Cose memorabili ce ne sono poche, ma non sfugge il tipo che va a letto (inconsapevole) con lo spettro e non è che ne sia particolarmente disturbato.

La spiegazione viene fuori pian piano, di misterioso rimane poco, ma è apprezzabile che alla fine non ci sia un dettagliato racconto di quanto accaduto, la spiegazione è lasciata alla comprensione del lettore.

Non manca il giusto sangue e qualche sequenza discretamente forte. E poi tutto il contorno di stanze nascoste, foto ritrovate, bambine che scompaiono e sotterranei misteriosi…

Questo articolo è stato pubblicato qui

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