• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Fiamme in Victoria, coccodrilli a Brisbane

Fiamme in Victoria, coccodrilli a Brisbane

Down-under in fumo. David Packham, un ricercatore con 50 anni di esperienza sugli incendi boschivi, attualmente alla Monash University ha comparato la quantità d’energia sprigionata dalle fiamme a quella di 660 bombe atomiche. 30.000 ettari di foresta in fiamme, con fiamme che si alzano fino a 80 metri (ovvero l’equivalente di un palazzo di 25 piani).

E’ questa la situazione in Victoria in queste ore. I morti sono 166 ma il computo finale potrebbe superare i 230, secondo le autorità.

Quando ho letto le prime agenzie ho sperato che la situazione non fosse così grave, non riuscivo a capire. Il Victoria è lo stato più a sud dell’Australia e le temperature non sono mai elevatissime – come possono esserlo a Sydney o lungo la Gold Coast – e proprio per questo ho scelto di chiedere spiegazioni ad amici in zona. Mi hanno confermato una situazione irreale con ragni e serpenti che si dirigono verso le abitazioni per sfuggire alle fiamme. Più a nord il livello dell’acqua sale e a Brisbane dei coccodrilli hanno ucciso due bambini.

Nella globalizzazione del clima, l’Australia ci sta mostrando gli scenari futuri ai quali potremmo andare incontro. Così mentre leggevo gi aggiornamenti mi sono ricordato della mia prima volta down-under… A 16 anni, il mio terzo anno di liceo passato lì grazie ad una borsa di studio. Il divieto di uscire senza capello nelle ora calde, i raggi del sole che arrivano violenti sulla pelle perché lo strato di ozono è sottilissimo.


Ricordo un calore intenso che ti avvolgeva e non ti lasciava respirare... Ma io ero a Sydney mentre Melbourne godeva di un clima differente. Sono passati solo dieci anni e le condizioni climatiche sono andate drasticamente peggiorando. Melbourne è in fiamme e Sydney ha visto un’escursione termica di 23 gradi! Oggi si è passati dai 39 del giorno ai 16 della notte. Momenti che avevo visto e vissuto solo nel cuore desertico dell’isola. E’ la desertificazione che avanza. Che vuole superare le Blue Mountains per gettarsi nella Baia. Nel vedere il Victoria in fiamme sono stato male. Ho visto il paese che mi ha accolto a braccia aperte devastato.

Devastato da Howard e Bush che non hanno voluto ratificare il protocollo di Kyoto, devastato dall’inquinamento e dalle emissioni indiscriminate. Devastato da chi si ostina a negare che il cambiamento climatico è in atto ed occorrono misure urgenti.

Non riesco a scrivere… Immagino le fiamme intorno le Tre Sorelle, immagino la casa della mia famiglia avvolta dalle fiamme. Ripercorro con la mente le strade di Brisbane e penso ai bambini morti. Non ci sono giustificazioni. Era tutto prevedibile. Lo ripetono da anni ma nessuno vuole ascoltare. L’Australia non è lontana. “Casa mia” ci sta mostrando il futuro che ci aspetta se non decidiamo di dare una svolta alle nostre politiche energetiche.

Nella globalizzazione, i perdenti sono coloro che ci offrono le indicazioni più preziose all’avanzata delle trasformazioni. La crisi dei bond argentini aveva preannunciato la crisi del 2008; gli assurdi cambiamenti climatici australiani potrebbero essere il prologo a scenari ben più funesti.


Commenti all'articolo

  • Di ascanio montisci (---.---.---.250) 9 febbraio 2009 23:23
    ascanio montisci

    Alla faccia di Al Gore e comunque con profondo rispetto per le vittime degli incendi.
    Quello che segue non è l’unico articolo di eminenti scienziati che stanno additando come bufala la storiella degli effetti serra e del perchè è giusto che i paesi del terzo mondo non si sviluppino sul nostro modello ed anzi, controllo delle nascite in africa e nel terzo mondo, tutte scuse, come i più ben attenti sanno, propugnate da eugenetisti doc che vogliono ammantare con scuse scientifiche il loro razzismo-nazismo congenito.
    Scusa Piccinini, niente di personale, ma lo spunto che hai dato con questo articolo era troppo invitante per non dover portare un pò di verità su infide e deliranti teorie filo-naziste-eugenetiche:

    Le temperature sulla Terra si sono stabilizzate nei passati decenni, e il pianeta si dovrebbe preparare a una nuova era glaciale, piuttosto che temere il riscaldamento globale.
    Lo ha detto alla stampa russa Khabibullo Abdusamatov.
    Questi è capo del Laboratorio di Ricerca Spaziale presso l’Osservatorio Pulkovo di San Pietroburgo.
    Secondo lo scienziato, “Dati di ricerca russi e stranieri confermano che le temperature globali nel 2007 sono state praticamente quelle del 2006, e, in generale, le stesse del periodo 1998-2006. In definitiva, questo significa che la Terra ha superato il picco del riscaldamento globale nel periodo 1998-2005″.

    Secondo lo scienziato, la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre è salita oltre il 4% nel corso dell’ultimo decennio, ma il riscaldamento globale si è praticamente fermato.
    Si confermerebbe, quindi, la teoria dello “impatto solare” sui cambiamenti del clima terrestre, perché la quantità di energia solare che raggiunge il pianeta è drasticamente diminuito durante lo stesso periodo.

    Se le temperature globali avessero risposto direttamente alle concentrazioni nella atmosfera dei gas a “effetto serra”, si sarebbe avuto un aumento di almeno 0,1 gradi centigradi negli ultimi dieci anni.
    Tuttavia, questo tipo di aumento non si è mai verificato, ha continuato Abdusamatov.

    Abdusamatov ha detto anche che “Un anno fa, molti meteorologi hanno previsto che livelli più alti di biossido di carbonio nell’atmosfera avrebbero reso l’anno 2007 il più caldo degli ultimi dieci anni, ma, per fortuna, queste previsioni non si sono realizzate”.

    Secondo lo scienziato, nel 2008, la temperatura globale dovrebbe scendere leggermente, invece di aumentare, a causa del basso livello di radiazione solare, senza precedenti negli ultimi 30 anni, e potrebbe continuare, anche se la diminuzione delle emissioni industriali di biossido di carbonio dovesse raggiungere livelli record.

    Entro il 2041, l’attività solare raggiungerà il suo minimo secondo il suo ciclo di 200 anni, e un profondo periodo di raffreddamento, simile al ‘Minimo di Maunder’, colpirà la Terra nel periodo 2055-2060. Questo avrà una durata di circa 45-65 anni, ha aggiunto lo scienziato.

    Il “Minimo di Maunder” si è verificato tra il 1645 ed il 1715, quando solo circa 50 macchie sono apparso sulla superficie del Sole, in contrapposizione al numero tipico che è di 40-50mila macchie.
    Esso è coincisa con la parte centrale e più fredda della cosiddetto “Piccola Glaciazione”, durante la quali l’Europa e il Nord America sono stati sottoposti a inverni estremamente freddi.

    “Tuttavia, l’inerzia termica degli oceani e dei mari del pianeta ritarderà un ‘profondo raffreddamento’ del pianeta, e una nuova era glaciale inizierà durante il periodo 2055-2060, e probabilmente durerà diversi decenni”, ha detto Abdusamatov.

    Pertanto, la Terra sarebbe avvolta da una crescente calotta di ghiaccio, piuttosto dell’oggi paventato l’aumento del livello degli oceani e causato dalla fusione dei ghiacci polari.

    Lo scienziato ha concluso indicando che l’umanità dovrà affrontare gravi problemi economici, sociali e demografici e le conseguenze della prossima glaciazione toccheranno direttamente oltre l’80% della popolazione del pianeta.

    FNRmedia

    				

    • Di Gerry (---.---.---.218) 10 febbraio 2009 11:18

      Ascanio Monstici se l’Australia è in fiamme, se 200 persone sono morte, se migliaia di persone sono oramai rifugiati ambientali è per colpa di gente come te. Di creduloni che credono nelle frottole che ti dicono scienziati falliti che cercano solo uin po di notorietà dicendo che i cambiamenti climatic non esistono. Sei un ingenuo. Ti raccontano storielle, e tu ci credi. 9 miliardi di persone nel 2050, sono una cigfra insostenbile per questa terra. Sarei curioso di vedere la tua faccia tra qualche anno, quando ti diranno che è finito il petrolio e che non puoi piu usare la tua macchina, quando le banane nopjn potranno piu arrivarti sulla tavola, e quando tuo figlio non potrà piu nuotare al lido di venezia perchè sarà sommerso. Mi dispiace per te.

    • Di (---.---.---.250) 10 febbraio 2009 23:36

      E tu beviti le fesserie di Al Gore.

      Cambiamento climatico: verso la glaciazione

      31 gennaio 2009 (MoviSol) - La frode del "riscaldamento globale" sta per finire, anche perché il cambiamento climatico più probabile, sulla base dell’evidenza scientifica, sarà quello di una nuova era glaciale. Un articolo intitolato "La terra sta entrando in un’era glaciale", pubblicato l’11 gennaio sulla Pravda e rilanciato dai media internazionali, ribalta la propaganda finora propalata da Al Gore e altri malthusiani.

      L’articolo della Pravda esamina un "ampio e stringente assieme di dati nel campo della scienza climatica" secondo il quale la terra dovrebbe prepararsi per una nuova era glaciale (vedi la pagina in lingua inglese). L’articolo evidenzia anche gli ovvi errori nella tesi del "riscaldamento globale antropogenico" presentata da Gore nel suo film, in particolare il fatto che essa si basi "su dati al massimo degli ultimi 1000 anni" e mostra "completo disinteresse" per il quadro climatico a lungo termine.

      Laurence Hecht, direttore della rivista 21st Century Science & Tecnology, ha commentato il 14 gennaio che "tutti gli studenti di scienze del clima sanno che la terra si trova in una era glaciale da circa 2-2,5 milioni di anni." Dopo aver descritto il processo di riglaciazione, Hecht afferma che "la teoria più plausibile delle cause delle glaciazioni, quella della determinazione astronomica, suggerisce che i tempi sono maturi perché se ne verifichi nuovamente una. Molti segnali recenti, compresa l’ondata di freddo in Europa e un periodo esteso di ridotta attività di macchie solari nota come minimo solare, che possono contribuire all’inizio della glaciazione, indicano che la terra possa essersi avviata in un periodo di raffreddamento. Forse si tratta di un periodo che durerà diversi secoli (mini era glaciale), oppure un’era glaciale vera e propria che durerà altri 100.000 anni".

      Hecht nota che un breve episodio di riscaldamento in qualche parte del globo, dalla metà degli anni ’70 al 1998, ha contribuito ad alimentare il timore del riscaldamento globale in una popolazione sempre meno rispondente alla verità scientifica. Ma ora che il fenomeno è terminato, nell’ultimo decennio la temperatura globale media è scesa di circa 0,6 gradi, annullando l’intero aumento della temperatura media che si sosteneva fosse avvenuto nel secolo scorso.

      Che fare? Hecht spiega che il ritorno ad un concetto di progresso scientifico darebbe all’umanità le migliori possibilità di affrontare le sfide future, siano esse provenienti dai cambiamenti climatici, da nuove pandemie o di altra, imprevista natura.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares