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Festival di Sanremo: il resoconto della seconda serata

Ieri sera, è andata in onda la seconda serata del Festival di Sanremo. Certo, una kermesse partita in sordina per gli ascolti. Basti pensare che, l'anno scorso, l'esordio della manifestazione sanremese vantava un record non indifferente. 

Tanti i motivi per cui questa edizione stia risentendo, un po' per il contesto, un po' per la scarsità dei brani. Già il fatto di reperirne alcuni degni di essere definiti tali e di appartenere alla schiera di quelli che, fino agli anni precedenti, coinvolgevano il nostro apparato uditivo, è tanto. Non è accettabile il confronto con quello precedente, ci mancherebbe altro.

Anche se, alla luce di quello che abbiamo ascoltato in queste due prime serate, una minima idea di chi potrebbe contendersi la vittoria potrebbe già essere definita. Dobbiamo aspettare l'ascolto collettivo della serata del venerdì e del sabato in cui si proclamerà il successore di Diodato. Quella è tutta un'altra musica. Non è passata indifferente la sua esibizione nella serata di apertura. Quel "Fai rumore" ha tracciato un solco emotivo evidente negli occhi e nel cuore di chi, a distanza di un anno, si ritrova nel coinvolgimento di un bel brano. 

Ma ritorniamo alla serata di ieri. Abbiamo ascoltato la metà degli altri brani in gara. Se dovessimo fare un raffronto tra la prima e la seconda serata, forse, a mio avviso, quelli che avranno maggior riscontro sono i Colapesce Dimartino. Di "Musica Leggerissima", in un periodo in cui, di leggero, a parte il Festival e la musica, non c'è nulla. Un buon motivo per annoverla tra i brani migliori e piacevoli. E poco importa se non si piazzerà ai primi posti. Non è un piazzamento ai vertici a sancire il successo di questo brano. Nelle radio, avrà un immediato successo. Lo stiamo già constatando da quando è approdata nella serata di martedì. Una canzone promossa a pieni voti, con quelle sonorità anni ottanta, è da aiuto e da stimolo per la nostra quotidianità.

Proseguiamo con Noemi. La sua "Glicine" ha convinto. Così come Annalisa che, nella classifica della serata di ieri, era al secondo posto, segno evidente che il suo brano stia funzionando. Convincente il brano di Malika Ayane. Il suo brano "Ti piaci così" ha conquistato per il rinnovamento stilistico non indifferente. Quel ritmo avrà un seguito radiofonico. Non male "La Rappresentante di Lista". Il loro sound è un crescendo. Non è da podio, ma, comunque, è meritevole. 

Il caso Irama ha tenuto banco a causa della posivitività al virus di due stretti collaboratori. Questo non ha impedito al cantante di far parte della gara, mandando in onda, grazie a un accordo di Amadeus con le case discografiche, l'entourage e i cantanti di farlo esibire. Hanno deciso di proporre il video della prova che ha tenuto qualche giorno fa. Certo, non è stata la stessa cosa, ma "La genesi del tuo colore", andrà forte nelle radio. Ha un bel ritmo. Orecchiabile, ma non un capolavoro, la canzone di Bugo. Ha voluto chiamare in causa Lucio Battisti, Vasco Rossi. Un po' di tutto. Sarà per il testo, per l'esibizione in un Ariston privo di pubblico, ma non è arrivato molto. Nelle radio, potrebbe funzionare. Così come il brano di Ermal Meta. Non è il "Vietato Morire" e "Non abbiamo armi" con cui ha trionfato nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro. È un brano molto melodico. L'accompagnamento voce - piano ha spiazzato. Un'interpretazione intensa e profonda. Nella classifica della giuria demoscopica, è arrivato primo. Potrebbe contendersi il podio, con Noemi e Annalisa.

Da tenere d'occhio Madame che, con la sua "Voce", ha stregato tutti. La sua esibizione accorata e profondamente emotiva è da registrare vista l'età di questa ragazza. Con questo Sanremo, si sta facendo scoprire ancora di più. Era già nota, ma la sua esibizione non è passata indifferente. Francesco Renga è accettabile nell'ascolto. Un ritorno nelle origini. Forse, se l'avesse cantata qualcun'altro, avrebbe avuto un impatto maggiore. La stessa cosa per Arisa. Il brano non è male, ma è un classico già sentito. È evidente la firma di Gigi D'Alessio.

Bocciati: Aiello, Gaia, Fasma, Random, Extraliscio, Giò Evan, Max Gazzè, Gli Stato Sociale, Orietta Berti. Era proprio necessario coinvolgere, a distanza di ventinove anni, un'icona della musica leggera italiana? Non sarebbe stato più opportuno dare più spazio alla schiera emergente e a quelli che, da anni, stanno portando avanti la musica? Il brano richiama le atmosfere degli anni sessanta. Forse, se avesse proposto questo brano una ventina di anni fa avrebbe funzionato. Male! 

A distanza di due serate, non si riesce a spiegare il coinvolgimento di alcuni artisti. Con quale criterio, sono stati scelti dalla commissione? Ventisei big non sono troppi? Si sarebbe potuto alleggerire. Certo, si deve badare alla qualità, ma analizzando, nel complesso, questi brani alcuni sono meritevoli, sette al massimo. Un risultato scarso. Comunque, avendo già sciolto le riserve sull'ascolto, nella serata di ieri, Amadeus è stato affiancato da Elodie, che ha partecipato l'anno scorso con "Andromeda". Ha fatto un medley, con tanto di extension. Tutto sommato, non è andata male. Anche se, al momento, Matilda De Angelis, con la sua scioltezza e sicurezza, ha convinto molto di più.

Bello l'omaggio al Maestro Ennio Morricone con Il Volo. Grande emozione con Laura Pausini. La cantante di Solarolo, reduce dalla vittoria al Golden Globe per la canzone "Io sì", facente parte del film di Edoardo Ponti con Sofia Loren, si è prestata ad un'esibizione con Fiorello ed Amadeus. Si sarebbero potute evitare alcune ospitate in queste due prime serate. Un bell'impatto, un ritorno ai vecchi tempi, con la performance del trio: Marcella Bella, Gigliola Cinquetti e Fausto Leali. Quel "Senza un briciolo di testa", "Le montagne verdi", "Mi manchi" e gli altri proposti sono stati un tuffo nel passato. Da sottolineare la stecca finale di Fausto Leali. Forse, non è giunto il momento di mettersi da parte e cedere lo spazio a chi vuol farsi conoscere? 

Aspettiamo la terza puntata delle cover che, come di consueto, tiene banco da anni. Perché perdere ancora tempo con questa riproposizione sdolcinata e mielosa di canzoni che hanno fatto la storia? Un'ulteriore spreco. Perché insistere? A questo punto, sarebbe convenuto se si fosse proceduti con la serata del venerdì. È una serata in più di cui se ne sarebbe potuto fare a meno. 

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