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Ferrovie, Poste e banche: le liberalizzazioni del governo (seconda parte)

Nella prima puntata ci siamo occupati dell'intervento del governo Monti nel settore dell'energia e dei taxi

In questa seconda parte elenchiamo in sintesi le novità che potrebbero essere introdotte sul fronte bancario/postale e nel trasporto ferroviario
 
FERROVIE 
 
Le liberalizzazioni riguarderanno due fronti: i servizi di trasporto pendolari (regionali) e l'accesso alla rete. Il governo intende cancellare le norme che prorogano il regime di monopolio di Fs nelle regioni per passare ad un sistema di gare. In particolare andrebbe eliminato l'articolo che rinnova il contratto di servizio di Trenitalia con le regioni per sei anni senza gara e la norma che esclude il trasporto ferroviario regionale dalla disciplina generale dei servizi pubblici locali. 
 
Il secondo aspetto riguarda la separazione proprietaria di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) da Trenitalia, un "pallino" di Antonio Catricalà fin da quando era presidente dell'Antitrust e che vorrebbe riproporre ora in qualità di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. 
 
I vantaggi: con l'obbligo di mettere in gara i servizi regionali arriveranno operatori privati e stranieri in regime di concorrenza. 
 
La difesa delle categorie: le carenze di offerta per i pendolari dipendono dai contratti stipulati da Ferrovie dello Stato e Regioni. Sarebbero quest'ultime a comprare servizi insufficienti. Per garantire infine l'accesso alla rete non serve lo scorporo ma sono sufficienti le regole e l'Autorità. 
 
POSTE 
 
Il punto di riferimento da cui partire è l'Inghilterra, dove l'ex monopolista Royal Mail ha diminuito di oltre il 40% le quote di mercato, mentre più bassi sono i parametri in Svezia, Finlandia e Olanda. 
Tra le idee in discussione c'è lo scorporo di Banco Posta da Poste Italiane. Contro questa ipotesi si è espresso il sindacato Slc-Cgil"Rischia di mettere in discussione sia l'unitarietà dell'insieme della filiera, ovvero l'intreccio stretto fin qui realizzato tra servizi bancari, assicurativi, commerciali e sistemi di pagamento da una parte, e servizi di logistica e recapito dall'altro, che la sostenibilità del gruppo stesso". 
 
C'è da aggiungere infine che il settore postale ha beneficiato della terza e ultima tappa della liberalizzazione richiesta dalla Ue con l'approvazione del decreto legislativo che ha recepito la direttiva 2008/6. 

BANCHE 

La prima manovra varata dal Governo Monti ha già stabilito che "è considerata scorretta la pratica commerciale di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che ai fini della stipula di un contratto di mutuo obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario", fenomeno che è già stato oggetto di una ispezione dell'Isvap. Il Garante della concorrenza ha inoltre suggerito di intervenire sul fronte della trasparenza, correttezza e qualità dell'informazione al cliente. Il consumatore infatti dovrebbe poter conoscere il costo connesso al finanziamento ed alla polizza proposta dalla banca mutuante. 
 
Il governo pensa dunque di introdurre una norma che dia la possibilità di scegliere quale polizza abbinare a garanzia del proprio mutuo, in modo che non sia per forza ricollegabile al gruppo bancario che lo ha concesso.
 
Il secondo fronte riguarda la possibilità di introdurre "prezzi massimi/minimi imposti e divieti" sulle commissioni bancomat, su cui le aziende di credito hanno già messo le mani avanti rivendicando l'attuale esistenza di controlli antitrust che dovrebbero bastare. 
 
Sul fonte assicurativo potrebbe essere ritoccato il meccanismo del risarcimento diretto per l'Rc auto, stabilendo dei tetti ai rimborsi ricevuti dalla compagnia del danneggiato, modulati in funzione degli obiettivi di efficienza delle compagnie. 
 
I vantaggi: il cliente sarà pienamente informato di costi e provvigioni nel caso in cui volesse stipulare una polizza con la stessa banca mutuante, con il vantaggio di poter confrontare con maggior trasparenza le diverse offerte sul mercato. 
 
La difesa delle categorie: secondo gli istituti di credito la polizza abbinata al mutuo non viene imposta a nessuno ma si tratta di una garanzia sui rischi per il cliente. 
 

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