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Feltri si dimette da Direttore de Il Giornale, ma...

Galeotta fu la casa di Montecarlo. Già dentro l’occhio del ciclone, e dell’Ordine, a causa del trattamento Boffo, e oggi del presunto dossieraggio a carico di Fini, Feltri si dimette da direttore de Il Giornale, ma...

Il “ma” è d’obbligo, dato che il direttore che è riuscito a fare uscire più di trenta prime pagine consecutive sull’affaire Montecarlo, non riuscendone, per ora, a cavare un ragno dal buco, tantomeno le attese richieste dimissioni da Presidente della camera di Fini, non si è dimesso definitivamente, ma camaleonticamente cambia pelle, lasciando, sì, la direzione al fido Sallusti (con onori e oneri conseguenti), per passare a quella di direttore editoriale (come era a Libero). Ad annunciarlo, tanto per cambiare è Dagospia, che sottolinea come il motivo principale di questo cambio di vesti sia dovuto alla sospensione dell’albo dell'Ordine nazionale della stampa.
 
Tutto questo mentre Il Fatto smentisce la veridicità del documento proveniente da Santa Lucia che dovrebbe dimostrare come le società offshore usate per la compravendita della casa monegasca siano riconducibili a Tulliani, cognato di Fini. Il quotidiano di Padellaro infatti, incassa sì, la conferma da parte del Ministro della Giustizia di St. Lucia, ma chi quella carta l’avrebbe dovuta stampare, ovvero la tipografia ufficiale dello staterello caraibico, nega di averlo fatto, facendo notare come diverse cose sembrino taroccate, primo fra tutti il carattere tipografico dell’intestazione del documento.
 
Insomma tra accuse, quelle di Bocchino e dei finiani, difese, quelle di Lavitola, direttore dell’Avanti, accusato ieri proprio da Bocchino ad Annozero di aver confezionato il dossier – che oggi si difende dicendo che sta cercando prove riguardo la veridicità o meno di quel documento -, e quella di Berlusconi che si dice estraneo alla vicenda (come i Servizi, d’altra parte), ecco che Feltri si defila... un defilarsi, come detto, solo di facciata, forse per poter agire con le mani più slegate, tanto a rimetterci la faccia ora e più che mai, sarà proprio Sallusti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.2) 24 settembre 2010 17:23

    A me dispiace che FELTRI se ne vada, mi pare che non c’azzecchi nulla con la storia di Montecarlo, e leggo nell’articolo tanto gratuito livore, forse provocato dalla ipotesi concreta, sebbene ancora tutta da dimostrare in via definitiva, che ’’la patacca’’ non sia tale. Se il documento fosse vero non sarebbero nè Feltri nè Sallusti ad aver fatto la figura di, ma Granata, Bocchino, Santoro e afFini. Avrebbero accusato la SPECTRE di dossieraggio per fare la misera fine di un povero James Tont senza licenza di uccidere che torna dalla Russia senza amore e con un pugno di mosche in mano. CONCLUDENDO più se ne parla e più aumentano le possibilità di capire quale sia la verità. Che FELTRI si appassioni più a questa questione, rispetto a quella di Noemi, che pure diede lavoro ad altre famose ’’penne’’ del giornalismo che impegnarono per diversi giorni le cronache, non mi pare sia un delitto. Ognuno poi legge, e giudica, come gli pare. L’importante è che lo si possa scrivere. Anche questa è libertà di stampa, se anch’io posso permettermi di invocarla quando non si parla di escort. 
     

    • Di Il Gufo (---.---.---.226) 26 settembre 2010 21:08

      E’ proprio triste che un "giornalista" che pubblica false notizie se ne debba andare, è indegno del fascistissimo ordine dei giornalisti italiani trattare così il miglior manganellatore della carta stampata.

      P.S.
      Tanto per mettere in fila le cose: le escort frequentarono l’accusato (S.B.), si suppone per "oliare" qualche affare; in sta cavolo di casa a Montecarlo l’accusato (G.F.) non ci ha mai abitato.
      Dunque trovo assurdo il parallelo.

  • Di pv21 (---.---.---.117) 27 settembre 2010 19:16

    Due mesi di ossessiva campagna mediatica per approdare al nulla. La proprietà della casa di Montecarlo è stata ed è di chi ha in mano il relativo titolo al portatore (anonimo). Sono gli stessi giornali promotori di tanta campagna a scrivere che: quanto dice il Ministro di S.Lucia vale quanto afferma l’avvocato vicentino. Nessuno può provare quali e quante mani ha cambiato il titolo di proprietà. Lo stesso dicasi per le due Società off-shore e per il famoso contratto di affitto esibito come "prova provata". Morale. Resta sempre facile lanciare Riflessi e Riflessioni destinate a soggetti sensibili allo scoop mediatico ... 

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