La Moratti, tra l’altro, se l’è giocata molto male. Il problema di Pisapia è che da avvocato ha difeso - oltre a Forlani - la Merlane in un processo per disastro ambientale e per una strage di ottanta operai e, soprattutto, Robert Venetucci, il mandante dell’omicidio Ambrosoli. La Moratti ignora del tutto che anche Berlusconi ha avuto un amnistia, per falsa testimonianza, cui però, a differenza di Pisapia, non ha rinunciato. Purtroppo per lei ci è messo pure Il Giornale a raddoppiare la sua figuraccia.
(Bello peraltro che al Giornale riscoprano che un’amnistia implica la colpevolezza dell’imputato apposta per Pisapia..)
L’ipotesi di un risarcimento agli utenti abbonati è del tutto inverosimile: la situazione finanziaria dell’azienda è tale (130-150 milioni di euro di buco nel bilancio) che è assolutamente da escludere che possa permettersi un rimborso di massa di questa portata. E’ molto più verosimile, invece, che agli utenti sarà detto di accontentarsi del servizio "garantito" da qualche sporadica navetta sostitutiva che, oltretutto, potrà trasportare solo una frazione minuscola dell’utenza che abitualmente sopporta un treno della metro.
Ringraziamo Enrico Tagliaferro, che sul suo blog ha anche pubblicato stralci della motivazioni della sentenza, per averci segnalato un’imprecisione: la sentenza d’appello, prima che intercorresse la prescrizione, condannava Travaglio a una multa di 100 euro, non 500 (che era la richiesta dell’accusa in prima grado) come avevamo scritto.
È falso invece che nessuno abbia detto mai che Previti era presente all’incontro. Lo disse (più di una volta), e Travaglio lo trascrisse nell’articolo, il colonnello Michele Riccio. Quello che Travaglio omise di scrivere (per la necessaria brevità imposta dalla redazione, dice lui, apposta per diffamare Previti, sostengono i giudici) è che, secondo il racconto di Riccio, Previti "era convenuto per altri motivi, legati alla comune attività politica con il Taormina, e non era presente al momento dei discorsi inerenti la posizione giudiziaria di Dell’Utri".
Confermiamo inoltre che Previti sia stato "appena citato" nell’articolo: il suo cognome compare una sola volta (unico riferimento alla sua persona) nel virgolettato di una frase di Riccio.
Con questo articolo non abbiamo la pretesa di analizzare i risvolti sociologici del fenomeno mafioso, di cui ci limitiamo a un racconto puramente criminale in cui si intende mafiosa, come prevede il nostro ordinamento, qualsiasi forma criminale associativa che si serve "della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti".