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Fassino si dimette: lascia il parlamento e si scaglia contro l’antipolitica

Piero Fassino si è dimesso da deputato per fare il sindaco. Purtroppo. Lo avremmo voluto in servizio permanente a Roma con sua moglie ed il privilegio di due stipendi da parlamentare in famiglia. Un taglio ai costi della politica di questo tipo ci disturba e ci rammarica. Abbiamo qualche problema ad immaginare il modo in cui gestirà questa città dopo i brillanti risultati del suo predecessore.

Torino è una delle città più indebitate d'Italia, una delle più inquinate. Un posto in cui da anni si riparano strade (sempre le stesse) senza riuscire a capire come mai non si riesca a trovare una soluzione.
 
Un luogo in cui invece che disincentivare il traffico privato si costruiscono parcheggi in centro, con quartieri nuovi pomposamente definiti spina 1 e 2 che solo a guardarli mettono i brividi.
 
Una città in cui gli amministratori per primi si sono prodigati per la privatizzazione di servizi pubblici come il trasporto e la distribuzione dell'acqua.
 
Un luogo in cui la casa di Gramsci, sfrattando le famiglie che la abitavano, è stata venduta ad una società che la doveva trasformare in albergo. Devono ancora farlo, l'albergo. In compenso i ponteggi sono ancora lì.
 
Se venite da questa parti potrete ammirare una casetta di legno costruita in una piazza stravolta e resa bruttissima da un intervento illuminato di qualche architetto amico di famiglia. Il tutto nel pieno centro storico della città.
 
Si è scagliato contro l'antipolitica il Fassino. Nel suo parlamento pieno di gente rappresentante il popolo, ma stranamente con professioni che con i mestieri del popolo non hanno nulla a che fare. Pieno di avvocati, notai, medici ed ex sindacalisti. Ingegneri e liberi professionisti di tutte le risme. Con qualche riserva indiana di operai ed ex cassaintegrati.
 
Insomma gente che sa bene come rappresentarvi.
 
Viene sostituito da tale Francesca Cilluffo di mestiere notaio. Una a cui mancava un po' di reddito per arrotondare. 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.95) 22 luglio 2011 16:06

    Tutte le città del nord sono inquinate e sono piene di traffico. Vediamo la sostanza: si è dimesso da parlamentare. Complimenti. In una italia dove non si dimette nessuno lui si è dimesso, di nuovo complimenti. Poi io non voto PD ma comunque complimenti al coraggio e alla coerenza, altro che Dalema.

  • Di materialeresistente (---.---.---.224) 22 luglio 2011 16:15
    materialeresistente

    Fassino si è dimesso perché fa il sindaco. Il minimo per uno che ha la moglie parlamentare. Evidentemente tre stipendi sono sembrati un eccesso pure a lui, di questi tempi.Però non dice una sillaba su Lucà che ha cercato voti per lui chiedendo ad uno che i magistrati hanno messo dentro perché in odore di ’drangheta.

  • Di Rita De Angelis (---.---.---.112) 22 luglio 2011 16:54
    Rita De Angelis

    Forse si dimette per far vedere cheha un solo incarico da bravo parlamemtare, Il Sindaco.

  • Di Alessia Berra (---.---.---.7) 22 luglio 2011 17:14
    Alessia Berra

    Come potrebbe gridare allo scandalo degli incarichi doppi, tripli, quadrupli, se lui facesse lo stesso?
    A proposito di Torino: ma non era rinata dopo le Olimpiadi? I miei amici torinesi sono entusiasti di Chiamparino e dicono tutti che da qualche anno finalmente ha smesso di essere una città morta

    • Di materialeresistente (---.---.---.224) 22 luglio 2011 17:27
      materialeresistente

      Se vieni a Torino fatti un giro dalle parti di piazzale Fusi e vedrai con i tuoi occhi uno scempio. Poi, nel post non ho citato altre questioni:

      1- Porta Palazzo, uno dei mercati più grandi d’Europa che doveva essere riqualificato. Hanno costruito una specie di mercato coperto che da circa tre anni è chiuso, non sanno cosa farci.
      2- Per le Olimpiadi, in pompa magna, hanno inaugurato in p.zza Solferino (in pompa magna) due "ardite" costruzioni che dovevano rilanciare l’immagine di Torino, essere polivalenti etc.etc.
      E’ finita che le hanno regalate perché non sapevano come utilizzarle, unico onere per i privati che se le sono prese i costi di demolizione.
      Potrei continuare.
      E’ vero, adesso ci sono aree in cui la gente "vive" la notte. Ma questo non significa nulla in termini di qualità della vita e problemi che rimangono irrisolti.
      Chiamparino lascia una città piena di debiti, e qualcuno li dovrà pagare.E quelli siamo noi.
  • Di Giuseppe D’Urso (---.---.---.110) 22 luglio 2011 21:58

    Non mi sembra che Fassino sia il solo del PD ad avere qualche altro parente, affine o persona legata da vincolo di coniugio alla Camera o al Senato. E’ da chiedersi se non ci fossero all’interno del PD persone di spicco, personaltà, capacità, determiazione se non superiori, quantomeno pari a quelle della moglie di Fassino da poter essere "nominate" al posto della signora Fassino. In un partito serio tali forme di accentramento familiare avrebbero dovuto essere stroncate in radice. Invece....
    Fassino ha scelto di dimettersi da deputato per fare il sindaco (con uno stipendio di tutto rispetto (sic!!)) . Mi chedo quante legislature abbia maturato il Fassino e se nel frattempo non percepisca già la pensione dalla Camera. Quindi, quando guardiamo allo sperpero del danaro pubblico fatto dal Berlusca in occasione delle festività di Natale che lo ha portato a regalare anellini ed Ipad, non possiamo lagnarci o gridare allo scandalo nè, tantomeno, appare legittima l’indignazione per la nomina di questa o quell’altra "velina" nei vari Consigli regionali o alle camere.
    Quello che, invece, considero scandaloso è che Bersani abbia la faccia tosta di parlare di legalità e di Costituzione, ma lo fa solo se si tratta di tirare in ballo il sig. Berlusconi (di cui non sono assolutamente un estimatore) e se si tratta di sentenze che lo riguardano. Se ne infischia, invece, dei principi della Costituzione e delle sentenze ancorchè definitive e, anzi propone leggi incostituzionali che si fa approvare addirittura in Commissione in sede deliberante evitando di farle passare per l’aula dove, qualcuno, magari meno ipocrita e semplicione avrebbe potuto chidersi il perchè di questo dualismo, di questa doppia personaità.

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