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Extraterrestrial, figata di alieni

I film sugli alieni hanno ancora qualcosa da dire? Può anche darsi di no, ma se anche dicessero sempre le stesse cose nella maniera in cui lo fa Extraterrestrial allora ci sarebbe spazio ancora per un bel po’ di titoli sul tema.

Colin Minihan prende la sceneggiatura dei Vicious Borthers e ne fa un gran bel film, tecnicamente “una figata di alieni”.

April torna nella vecchia casa di famiglia in mezzo ai boschi per fare alcune foto e metterla in vendita. Con lei ci sono il fidanzato ed un gruppo di amici. Solo che la situazione in zona è abbastanza tesa. E’ appena scomparsa una ragazza e lo sceriffo è nervosetto.
Al gruppetto poi capita di imbattersi innegabilmente in un disco volante che precipita proprio a due passi da casa e dal quale vengono fuori alcuni alieni con intenzioni non proprio amichevoli.

Comincia una lotta senza quartiere per salvarsi la vita ed evitare di essere rapiti dagli inquietanti esseri arrivati dallo spazio.

Come detto nulla di nuovo per quel che riguarda il soggetto, ma lo sviluppo del film ed il modo in cui è raccontato è davvero ottimo.

Extraterrestrial-Brittany-Allen

Si comincia alla grande, con ragazza in fuga sotto la pioggia e rapimento alieno molto spettacolare. La tensione sale subito a livelli ormai non proprio comuni e rimane così per buona parte del film.

Si gioca sulle tecniche classiche per creare la suspance e la paura. Luci, ombre, apparizioni, scomparse. Silenzi anche, e rumori inattesi (o – e spesso fanno ancor più paura – attesi).

La costruzione dei personaggi non è memorabile, sono solo accennati, ma scene, musiche ed effetti speciali sono davvero molto buoni. Si rimane piacevolmente attaccati alla sedia (anche per cercare un po’ di sicurezza in situazioni estreme).

Brittany Allen regge il ruolo da protagonista con discreta sicurezza e non manca il personaggio memorabile, che in questo caso è Michael Ironside, con la sua mania degli alieni, una casa trasformata in santuario, una piantagione abbondante di marijuana in mezzo al bosco e soprattutto le sue improbabili magliette.

Insomma c’è da divertirsi e da preoccuparsi… e da stringersi al vicino di posto quando è il momento giusto.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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