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Europa: procedura di infrazione per l’Italia. Con chi volete prendervela?

Procedura di infrazione per l'Italia isolata in Europa, da “amici e nemici”. L’annuncio è previsto per il 21 novembre. Il suo costo? Sessanta miliardi l'anno, un aggiustamento strutturale pari allo 0,5 per cento del pil. Una bella “scoppola” economica e politica per il nostro paese. E ora lo “scaricabarile” di Salvini sul MOV5S, del governo sull’Europa.

L’Europa, un nuovo nemico per il governo, da sbandierare per le prossime elezioni. Certo ci vuole una bella faccia di bronzo per comportarsi in questo modo. Abbiamo fatto una manovra elettorale e diamo colpa alla speculazione e all’Europa che la fomenta. E’ inutile negarlo, il problema siamo noi, che abbiamo varato una manovra elettorale, che aumenta il debito senza investimenti, senza crescita. Siamo noi che abbiamo 73 miliardi di fondi strutturali non impiegati. Siamo noi che, sull'orlo dell'abisso, diciamo parole senza controllo, che mettono fuori gioco corte dei conti, banca d'Italia, Fmi, ministro del tesoro.

Se non faremo la fine della Grecia, stiamo sulla buona strada, solo che la Grecia è stata colpita dai poteri forti, perché rappresentava un’alternativa e un pericolo per la finanza, mentre l’Italia viene colpita e sarà colpita per la stupidaggine dei suoi governanti, per la loro sete di potere, per la loro vigliaccheria che non gli consente di assumere le responsabilità dei loro atti di governo.

Il successo di Tsipras avrebbe assestato un colpo durissimo al liberismo in camicia nera della Troika. Un eventuale successo di Di Maio e Salvini, non intacca per niente l’impianto liberista e speculativo dei poteri forti. Il punto è che cosa ha fatto questo governo per combattere questa Europa, la speculazione, questo impianto.

Ha fatto di tutto per frenare i migranti e niente per frenare i capitali. Non ha fatto niente per imbrigliare la speculazione, per stabilire controlli sui movimenti internazionali di capitali. Non ha fatto niente per modificare una governance incentrata sugli esecutivi dei singoli stati, sull’emarginazione del parlamento, e quindi sullo scontro degli interessi e non sullo scontro delle idee.

Non ha fatto niente per cambiare i trattati, per evidenziare e colpire le contraddizioni UE. Non ha fatto niente per colpire le ragioni del fallimento di questa Europa, le ragioni per cui questa Europa non è diventata politica, ma è rimasta un'accozzaglia di egoismi nazionali, che non ha ceduto sovranità, e per questo non ha fatto una costituzione europea, non ha costruito una politica estera, una politica finanziaria, una politica industriale.

Non ha cercato alleati, ha fatto la guerra all’Europa per la chiusura dei porti e non per il surplus tedesco nelle transazioni commerciali, per i 48 paradisi fiscali. Non ha fatto niente, e niente poteva fare perché è rimasto isolato, perche quelli che pensava fossero i suoi alleati si sono rivelati i suoi peggiori nemici. Austria ed Olanda chiedono apertamente la procedura per l’Italia, mentre la Commissione europea, attraverso Valdis Dombrovskis, suo vice presidente, responsabile per l’euro esprime, tutta l'insoddisfazione per il comportamento di Roma, per la decisione del governo italiano di non toccare la manovra.

Voleva distribuire un po di immigrati e ha trovato il no di tutti i paesi anche e soprattutto di quelli di Visegrad. Voleva più flessibilità e ha trovato il no della Commissione.

 

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