• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Ettore Trozzi

Ettore Trozzi

Sono un blogger, uno studente e un attivista per i diritti umani in Italia e nel mondo. Gestisco e curo con grande passione un blog sui diritti umani dove pubblico articoli, inchieste, interviste su tutti i diritti dell'uomo e sull'ambiente. 

Statistiche

  • Primo articolo mercoledì 03 Marzo 2011
  • Moderatore da martedì 03 Marzo 2011
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 23 16 36
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 6 5 1
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0






Ultimi commenti

  • Di Ettore Trozzi (---.---.---.38) 3 aprile 2011 09:39
    Ettore Trozzi

    Su Sky Tg 24 hanno fatto per più di un anno puntate evidentemente pro nucleare (invitando solo dirigenti enel) e senza contraddittorio. 


  • Di Ettore Trozzi (---.---.---.206) 25 marzo 2011 19:52
    Ettore Trozzi

    Paolo, 


    anche per l’Uranio però siamo dipendenti dall’estero. In Europa, come ben sai, la "produzione" di Uranio è alquanto basso (parliamo del 2-3% della produzione mondiale). Quindi dovremo importare Uranio dall’estero: il 39% proverrebbe da paesi stabili (Australia e Canada), mentre il resto da paesi non tanto democratici e stabili: Russia, Niger (il 10% della produzione mondiale) Kazakistan (9%), Uzbekistan (a proposito di U., vi invito a leggere il mio articolo sulla schiavitù minorile e i profitti delle aziende europee). Permettimi di nutrire qualche dubbio sulla stabilità di Niger, Uzbekistan e Kazakistan. 

    Poi c’è il fatto del brevetto, le centrali Epr sarebbero costruite, almeno in parte, dall’Areva che è francese. Certo la Francia è stabile, ma saremo comunque dipendenti da questa multinazionale. A proposito: credo sarai d’accordo con me nel dire che dovremmo impegnarci ad incentivare l’industria italiana a lavorare su molti settori che spesso vengono abbandonati in mani straniere, ma questa è un’altra storia. 
    Ciao.
  • Di Ettore Trozzi (---.---.---.206) 25 marzo 2011 19:00
    Ettore Trozzi

    Paolo, 


    non lo metto in dubbio: alcune persone che sostengono la scelta del nucleare sono preparate e intelligenti, come ad es. Margherita Hack. Non è un fatto personale e, come potrai concordare, il dubbio è un’ottima sensazione, una sensazione che permette di andare al di là delle chiacchiere en passant. 
    Tempo fa ero molto appassionato di Goethe e lui diceva, adesso non mi ricordo dove, che il dubbio cresce con la coscienza della realtà che viviamo. 

    Ed è il dubbio che mi porta a prendere la posizione che ho adesso, ovvero contro la costruzione di centrali nucleari in Italia. Io i dati li ho letti, integralmente, li ho cercati e cerco di riproporli per una fruizione il più ampia possibile. I dati di questo articolo, ad esempio, sono reali, verificati. Poi si può dire che un prototipo in quanto tale è più lento da costruire e che, anche se nutro dubbi in proposito, la sicurezza viene garantita. I miei dubbi gli ho espressi. A questo aggiungo che lo Stato e le aziende dovrebbero investire in energie rinnovabili, senza "scadenza", sicure. E con sicure intendo anche per lo smaltimento (anche se non si può usare questo termine in realtà) delle scorie e qui non vedo grandi passi avanti nel mondo (ti potrei citare Asse, anche perché vivo in Sassonia diverso tempo all’anno) . Potrai obiettare che la ricerca farà passi da gigante, ma allora che fretta c’è? Non possiamo aspettare questi passi da gigante e poi decidere? Perché decidere con così tanti interrogativi? 

    Continuerei a discutere però non ho tutto questo tempo. Ciao. 
  • Di Ettore Trozzi (---.---.---.241) 25 marzo 2011 15:08
    Ettore Trozzi

    Incredibile... 

  • Di Ettore Trozzi (---.---.---.206) 25 marzo 2011 11:12
    Ettore Trozzi

    Paolo, 


    non sto parlando del numero di leucemie in Italia, ma quando parli di Italia riferendoti al KIKK-Studie ti sbagli, non è scientifico. E ti ho spiegato come mai. Quella è una ricerca scientifica, i paragoni che fai tu non reggono. Probabilmente le leucemie infantili in Italia AUMENTEREBBERO ancora di più, non importa il numero di partenza. Dal tuo ragionamento mi sembra leggere un discorso del tipo "tanto si muore lo stesso". 

    Ti ripeto quello che considero chiacchiere da bar è il paragone che fai in Italia, che nulla ha a che fare con la ricerca. Ti ho spiegato come mai. Io sinceramente sono per non aumentare i rischi. 

TEMATICHE DELL'AUTORE

Società Mondo Cronaca Politica Ambiente

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità