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Elisa Lai

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  • Primo articolo giovedì 11 Novembre 2009
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Ultimi commenti

  • Di Elisa Lai (---.---.---.171) 20 ottobre 2010 09:53

    Signor Bagnoli, francamente io non credo di aver espresso odio razziale nei confronti di Maricica. E se fosse accaduto a un italiano, la questione sarebbe stata esattamente la stessa. Difatti io dico: se fosse accaduto a due italiani, sarebbe stato intitolato il piazzale alla signora? Io non credo, perché a prescindere dalla nazionalità dei due (che io non reputo affatto rilevante, se non per gli insulti che son stati a carattere razzista indubbiamente) reputo il fatto una conseguenza della rapidità con cui i conflitti personali ai giorni nostri si trasformano in violenza. E quindi conseguenza di una inciviltà dilagante. Non si può pensare di risolvere pacificamente un conflitto sul piano fisico. Per me è inaccettabile. E con questo non voglio assolutamente giustificare l’uomo, perché è stato disgustoso nei comportamenti. A mio avviso, ed è una mia opinione, intitolare una piazza a una persona morta in un conflitto del genere è eccessivo. Con tutto il rispetto per la vittima e per la sua famiglia, che non è mai mancato da parte mia.
    Lei ha stabilito autonomamente che io sono razzista, che io avrei ragionato diversamente trattandosi di italiani. "Bestia razzista" è un insulto un po’ pesante, e non voglio risponderle. Be’, credo che lei sia la dimostrazione dell’obbligo di silenzio che vige su questo caso. Personalmente, sono serena: non credo di aver commesso alcun reato esponendo la mia opinione, né di aver mancato di rispetto a nessuno.
    Saluti.

  • Di Elisa Lai (---.---.---.171) 19 ottobre 2010 13:19

    Onde evitare incomprensioni, specifico che l’articolo non vuole essere un atto d’accusa nei confronti della vittima, ma la semplice espressione di una perplessità nei confronti delle istituzioni che cercano in modo goffo di mostrarsi aperte e rispettose nel confronto con le altre etnìe. Il rispetto non si dimostra intitolando una piazza a una vittima solo perché romena (il riferimento del presidente del X Municipio alla piazza come luogo di ritrovo per romeni spinge proprio a pensare che il riconoscimento sia più un "contentino" dato alla comunità). Né tantomeno si dimostra evitando di considerare il comportamento della vittima come incivile, solo perché ha avuto la peggio.
    Ribadisco, infine, che un comportamento violento come quello di Burtone è assolutamente ingiustificabile e da condannare in tutto e per tutto.

  • Di Elisa Lai (---.---.---.171) 19 ottobre 2010 11:43

    "Ora l’indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all’ateismo dichiarato".

    Caspita! Oggi basta un atto di (non) fede e si può essere eversivi anche da casa, senza muovere un muscolo. Anche essere semplicemente indifferenti a Dio è pericoloso. Appena pensi: "ma forse Dio non esiste" scatta l’allarme in Vaticano. Roba da psicopolizia.
    Poi, per curiosità, la "totale insignificanza pratica di Dio" cosa sarebbe? Si può avere pratica di Dio? Perché se con "pratica" intendono l’andare a messa e dire tre ave maria per metterti a posto la coscienza forse volutamente ignorano l’abissale discrepanza tra parole e fatti della maggior parte degli italiani in fatto di religione. Ah, ma quelle sono questioni personali che appartengono alla sfera privato-dio. E il non credere in lui non lo è?
    Io proprio non riesco a capire come si faccia a credere in un Dio che chiede ai suoi fedeli di raccogliere adesioni come un gruppo fan di Facebook. "A x persone piace questo elemento".
    Ma comunque è un pensiero mio: ognuno creda in ciò che vuole, ma rispettando ciò in cui credono (o non credono) gli altri.

  • Di Elisa Lai (---.---.---.171) 7 ottobre 2010 13:34

    La cosa più agghiacciante è che i giornalisti italiani abbiano bisogno di un codice deontologico che gli ricordi cosa è umano e cosa no. E che riescano, comunque, a ignorarlo completamente. Si è prima giornalisti o uomini? Si dimentica troppo spesso che si hanno di fronte persone, e non scrigni di audience.

    A "Mattino 5" poche ore fa hanno avuto il coraggio di dire che la signora Scazzi "nasconde qualcosa". Il motivo? "E’ rimasta troppo impassibile". Ah sì? Non ha seguito il loro copione...

  • Di Elisa (---.---.---.24) 10 gennaio 2010 11:35

    Caro Francesco Guzzardi,

    io sono solo una tirocinante della redazione, e a questo è dovuto sia il nome (per un errore durante l’iscrizione al sito), sia l’articolo. Per scriverlo mi sono basata su ciò che della vicenda hanno detto gli altri giornali, e forse qui è stato il mio errore. Se così è stato, mi dispiace e me ne scuso, avrei dovuto approfondire maggiormente.

    La notizia mi ha colpito particolarmente per la facilità con cui ha generato dichiarazioni di sdegno per l’opposta fazione politica: tra le dichiarazioni di solidarietà molte sono state quelle che si rifacevano al concetto di quella da me riportata. Evidentemente gli italiani preferiscono di gran lunga schierarsi contro i propri concittadini di diversa fede politica, piuttosto che far fortezza contro la criminalità degli immigrati, che pure viene decantata e condannata a reti unificate.

    Mi assumo le mie responsabilità sull’articolo, il resto può farlo solo il restante mondo dei media e il direttore Lussana che, prima, ha rifiutato di aiutarla e, poi, si è dichiarato solidale a cose fatte. Io sono agli inizi, loro no.

    Saluti,

    Elisa Lai


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