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Eilat: gli attentatori erano egiziani ma Israele bombardò preventivamente Gaza

La settimana scorso un gruppo di armati ha attaccato obbiettivi israeliani nei pressi di Eilat, vicino al confine egiziano. Poche ore dopo i jet israeliani bombardavano Gaza, nonostante da Gaza avessero negato decisamente la paternità degli attacchi. Il primo ministro Netanyahu ha dichiarato di essere certo della porvenienza degli attaccanti da Gaza, richiesto di dettagli, un portavoce dell'IDF ha affermato che la prova che venissero da Gaza, era nel fatto che avessero usato dei Kalashnikov (???).

Dall'Egitto, che non avrebbe nessun interesse a sostenere una tesi diversa da quella che punta il dito su Gaza, giungono ora le identificazioni degli attaccanti uccisi dalle truppe d'Israele in territorio egiziano (insieme ad alcuni soldati egiziani uccisi per errore) e dicono che si tratta d'egiziani, noti "terroristi" della zona del Sinai, uno dei quali fuggito dalle prigioni di Mubarak durante la rivoluzione egiziana. Nessuna notizia sulle identificazioni di quelli morti in territorio israeliano, ma c'è da scommettere che se fossero risultati abitanti di Gaza (che Israele ha schedato uno per uno), il governo israeliano lo avrebbe reso noto. La conclusione è quindi che il governo israeliano abbia condotto una rappresaglia (già di suo illegale) contro Gaza, che non c'entrava niente, facendo una strage e rompendo una tregua che durava ormai da due anni, per motivi che nulla hanno a che fare con l'attacco. Segnatamente per mostrare i muscoli e mettere il paese in allarme, silenziando le enormi proteste sociali contro il governo che da settimane stanno mettendo in croce l'esecutivo.

Ancora ieri Netanyahu ha giocato il ruolo della colomba nel corso di una riunione del governo nella quale molti ministri propugnavano un attacco pesantissimo contro Gaza, ma già sapeva che l'attacco era di matrice egiziana e che a Gaza c'erano solo le vittime di un crimine che ricade sotto la sua totale responsabilità. Gaza che quindi è stata attaccata senza che il governo israeliano avesse alcuna prova per supportare le sue affermazioni sul coinvolgimento d'estremisti provenienti dalla Striscia, ben sapendo che tanto non se ne sarebbe lamentato nessuno. Infatti anche oggi, nonostante sia emersa la verità, non si sono levate proteste internazionali e i principali media danno ancora più spazio ai "missili" sparati in risposta all'attacco da Gaza che al violento e ingiustificato attacco israeliano. Che a tutti gli effetti è da classificare come un crimine contro l'umanità, trattandosi dell'ennesima rappresaglia, una punizione collettiva per di più condotta scriteriatamente senza che ci fosse neppure un labile nesso tra i bombardati e il crimine che Israle intendeva vendicare. Non ci saranno scuse israeliane per i morti di Gaza e questa notizia probabilmente non raggiungerà mai il grosso delle opinioni pubbliche occidentali, nessuno chiederà giustizia per i morti palestinesi e nessuno la offrirà. Sono morti per niente, morti per motivi di politica interna israeliana come quelli che spinsero Olmert a lanciare l'operazione Piombo Fuso. Che fece oltre mille morti per niente, visto che poi il partito di Olmert perse comunque le elezioni perché gli israeliani preferirono politici ancora più duri nei confronti dei palestinesi, quegli estremisti che oggi deportano e fanno strage di palestinesi a loro piacimento, senza che alcuno al mondo o in patria chieda loro conto di questo comportamento criminale.

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