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Elezioni 2018 | Debutta un nuovo gruppo politico: 10 Volte Meglio

10 Volte Meglio, neonato gruppo politico fondato da imprenditori nel campo del digitale e dell’innovazione tecnologica, debutta alle elezioni politiche. Ha concorso in 10 regioni su 20 per il rinnovo della sola Camera dei Deputati

Chi sono

Nati a dicembre 2017, raccolte oltre 30 mila firme in appena due settimane, hanno deciso di correre come lista indipendente alle elezioni politiche, presentandosi in 10 regioni su 20 (non in tutti i collegi presenti sul territorio) per il rinnovo della sola Camera dei Deputati. Di chi si tratta? Di 10 Volte Meglio, neonata formazione politica fondata da un gruppo di imprenditori che, come hanno più volte ribadito, hanno alle loro spalle carriere di successo nel settore sia pubblico che privato, in Italia e all'estero. Tra i fondatori figurano numerosi manager, professori, esperti di Web, comunicazione e nuove tecnologie, tra i quali Andrea Dusi, Presidente e fondatore del gruppo, Stefano Benedikter, Cristina Pozzi, Gian Luca Comandini, Emilia Garito, Lucio Gomiero e Stefano Rocco. Spuntato dal nulla, o quasi, 10 Volte Meglio si è presentato a queste elezioni con un obiettivo chiave, racchiuso anche nel nome: rendere l’Italia 10 volte meglio in 10 anni. Il target di riferimento di 10 Volte Meglio sono Millennials, i giovani under 30, una generazione – come descrivono quotidianamente i media – totalmente sfiduciata dalla politica e in fuga dall’Italia. Nel 2016, secondo dati del Rapporto Italiani nel Mondo 2017 (Fondazione Migrantes - CEI), su oltre 124 mila persone che hanno lasciato l’Italia, 50 mila avevano un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (+23,3% rispetto al 2015). Per avvicinarsi ai giovani, 10 Volte Meglio ha condotto una campagna elettorale forte sul Web e sui principali social network, più debole – non per scelta – su giornali (soprattutto quelli cartacei) e TV.

 

Cosa propongono

Ispirandosi alla Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti, il programma presentato da 10 Volte Meglio mette al primo posto la “ricerca della felicità”. «Non si tratta di un’enunciazione di principio – ha più volte ribadito il gruppo – ma di un elemento centrale della nostra azione e dei nostri valori». «Inoltre, non tutti sanno che fu un italiano, Filippo Mazzei, a proporre questo principio nella Dichiarazione, ragion per cui, siamo fieri di averlo inserito come primo punto del nostro programma politico». Non solo “ricerca della felicità” ma anche obiettivi concreti in un programma – quello di 10 Volte Meglio – che punta a creare 3 milioni di “nuovi lavori” nei prossimi cinque anni: 300 mila grazie alle politiche ambientali ed energetiche, 750 mila sviluppando le tecnologie emergenti, 1.500.000 valorizzando le risorse del turismo e 450 mila rivitalizzando i settori tradizionali. E poi ancora innovazione, nuove tecnologie, ricerca, ambiente, merito e una radicale riforma del sistema educativo che metta al centro dei programmi scolastici bilinguismo, filosofia, coding, robotica, intelligenza artificiale e nuove tecnologie sin dalle scuole materne per far sì che i ragazzi “siano pronti tra 10 anni a cogliere le sfide del futuro”.

 

Il risultato

Sondaggi alla mano, 10 Volte Meglio era dato inizialmente allo 0,1%. Poi è cresciuto e in pochi giorni era dato in una forbice compresa tra lo 0,5 e lo 0,9% con la possibilità di sfiorare anche l’1,5% (termometropolitico.it). Tuttavia, i risultati sono stati più deludenti: alle elezioni 10 Volte Meglio si è attestato leggermente sopra lo 0,1%. «Ci aspettavamo tutti un piccolo miracolo, un po' come per le firme raccolte, ma non è avvenuto!», ci spiega Gian Luca Comandini, tra i fondatori di 10 Volte Meglio e candidato per la Camera dei Deputati a Roma. «Comunque – continua Comandini – aver raccolto uno 0,5% in alcune città importanti come Roma e uno 0,9% a Verona per noi è un risultato incredibile considerando che siamo nati solamente tre mesi fa e abbiamo condotto una campagna elettorale di appena un mese». «Adesso, da questo risultato e dai circa 40.000 simpatizzanti raccolti in poche settimane, si dovrà ripartire e consolidare con circoli e sedi sul territorio in vista delle Europee del 2019 o chissà di prossime elezioni a breve». «L'innovazione – ha concluso – è dirompente e non può essere fermata. Testa bassa e pedalare!»

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