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Egitto, torna in carcere il blogger Mohamed “Ossigeno”

Le carceri egiziane hanno le porte girevoli. Il sistema è collaudato e ha persino un nome: tadweer, “rotazione”.

Un prigioniero in attesa di giudizio esce perché il periodo massimo di detenzione preventiva sta per scadere o addirittura è stato superato. Passa qualche ora o qualche giorno e torna dentro per una nuova incriminazione.

L’ultima vittima di questa pratica feroce e illegale è il blogger Mohamed Ibrahim Mohamed Radwan, noto come Mohamed “Ossigeno”. Prima del primo arresto, risalente all’aprile 2018, gestiva un canale su YouTube seguito da 220.000 utenti su cui pubblicava per lo più interviste girate in strada.

Oggetto di una sentenza di rilascio dopo 26 mesi di carcere (interrotti da una breve “rotazione” dopo i primi 14) la scorsa settimana insieme ad altri 459 detenuti, tra cui 300 persone arrestate nelle manifestazioni del settembre 2019, Mohamed “Ossigeno” è ora associato all’indagine 855/2020 che riguarda l’adesione a un gruppo terrorista.

L’indagine si estende ad altri “ruotati” tra cui l’attivista politico Sameh Saudi (a sua volta rilasciato la scorsa settimana) e il docente di Scienze politiche Hazem Hosny.

(La fotografia è tratta dal portale dell’Arabic Network for Human Rights Information)

Questo articolo è stato pubblicato qui

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