• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Egitto, il compleanno in carcere di Patrick Zaky

Egitto, il compleanno in carcere di Patrick Zaky

Ieri per Patrick Zaky è stato il 131° giorno di prigionia e, anche e soprattutto, il suo 29° compleanno. Mai, il 16 giugno di un anno fa, mentre era impegnato a superare la selezione per il prestigioso Master in studi di genere dell’Università di Bologna, avrebbe immaginato una cosa del genere.

Come ormai noto, Patrick è stato arrestato la notte tra il 7 e l’8 febbraio all’aeroporto del Cairo, proveniente da Bologna.

Dopo un periodo di sparizione forzata di circa un giorno, durante il quale è stato bendato e torturato nel corso degli interrogatori, Patrick è comparso negli uffici della procura della città di Mansoura. È stato poi posto in detenzione preventiva, indagato per cinque diversi capi d’accusa contenuti in un mandato di cattura emesso nel settembre 2019, quando era già in Italia: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Per i reati che gli sono contestati, Patrick rischia l’ergastolo, che in Egitto è automaticamente commutato in 25 anni di carcere.

Di Patrick, dopo che il 9 marzo è stato visitato dai genitori per l’ultima volta, non si hanno notizie dirette. Le udienze per il rinnovo dei termini di detenzione preventiva vengono rinviate a causa del coronavirus o si tengono a porte chiuse, in assenza dell’imputato e degli avvocati cui viene notificato l’esito solo giorni dopo. Avrebbe dovuto essercene una anche oggi, ma alle 18 ora italiana non si sa se si sia davvero tenuta e cosa sia stato deciso.

Patrick si trova nella sezione del centro penitenziario di Tora riservata ai detenuti politici. Il sovraffollamento e le condizioni igienico-sanitarie hanno favorito l’ingresso della pandemia da Covid-19. Sebbene il governo neghi, le organizzazioni locali per i diritti umani hanno denunciato già la morte di un impiegato della struttura, che chissà se e quante altre persone abbia contagiato.

Considerato che, essendo affetto da asma bronchiale, è un soggetto a rischio Amnesty International, Università di Bologna, Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna continuano a sollecitare un intervento della Farnesina affinché le autorità giudiziarie del Cairo dispongano il rilascio di Patrick per motivi di salute.

(L’illustrazione è stata realizzata da Elisabetta Ferrari per l’on. Erasmo Palazzotto, presidente della Commissione Regeni)

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità