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Economia: le allucinazioni di Grillo

Il modello del leader politico è Mosè, che convinse i quasi 600.000 israeliti a lasciare l’Egitto dei faraoni ed a girovagare nel deserto per 40 anni, prima di andare a conquistare Gerico e di raggiungere la terra promessa. In politica, insomma, occorre saper alzare lo sguardo all’orizzonte e capire dove un popolo vuole essere condotto. Occorre una buona dose di visioni ispiratrici.

Il pericolo è che, invece di visioni, si abbiano allucinazioni.

La domanda attuale è: il comico-politico Beppe Grillo, nel proporre un referendum sulla partecipazione del nostro Paese all’Euro, segue una visione o segue una allucinazione?

In ogni caso è questa la proposta avanzata dal nuovo leader politico per affrontare la difficile contingenza economica che attanaglia la Nazione: uscire dall’Euro. Paradossalmente è la stessa di un altro leader politico a Grillo contrapposto, l’ex premier Silvio Berlusconi.

Non è difficile capire le ragioni di entrambi: una moneta forte gestita al livello politico superiore europeo costringe a politiche di bilancio nazionali rigorose (quelle ad esempio del governo Monti) perché è impossibile ricorrere alla sua svalutazione rispetto alle altre monete per riequilibrare gli squilibri derivanti dall’eccessivo ricorso all’indebitamento pubblico.

Purtroppo la ricetta sembra più un palliativo che una cura. La prima legge dell’economia dice che “non esistono i pranzi gratis”, il che, tradotto nel nostro caso, significa che qualcuno deve pagare i soldi che lo Stato prende in prestito ed i relativi interessi. Possono essere i cittadini-contribuenti col pagamento delle tasse ovvero i cittadini proprietari di asset finanziari che subiscono il processo svalutativo, non importa: quel che è certo è che qualcuno pagherà.

Come sovente accade nelle vicende umane, e politiche in particolare, piuttosto che affrontare un problema (quello del benessere economico della Nazione) lo si sposta senza affrontarlo.

Non che gli altri leader politici abbiano fatto di più rispetto ai due sopramenzionati: anche dire che servono lavoro ed equità sociale è assolutamente la stessa cosa, ossia è spostare il problema senza affrontarlo. Anche andare avanti aumentando le tasse è la stessa cosa, ossia sempre e solo spostare il problema senza affrontarlo.

Insomma, non siamo ancora riusciti a trovare un Mosè che ci guidi verso la terra promessa e corriamo il rischio di restare vittime delle allucinazioni del politico di turno.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.69) 4 marzo 2013 11:49
    Damiano Mazzotti

    Io non sarei così pessimista. Infatti il famoso sociologo Peter Berger ha affermato: "il comico ha una funzione cognitiva, cioè può illuminare con chiarezza una realtà umana e può costituire di fatto una sorta di sociologia" (Come vi spiego il mondo senza annoiarvi, il Mulino, 2012).
     
    Fare politica non è poi così distante dal fare degli studi sociologici basati sull’attualità. 

  • Di Arrigo Garipoli (---.---.---.122) 4 marzo 2013 12:31

    Ma Mose forse guidera te e le allucinati formule che scrivi nel allucinante articolo,
    Mi spieghi perche la Germania sta costituendo un nuovo movimeto politico per uscire dall Euro e che forse la Gente incomincia a capire che forse siamo stati troppo avventati nel unire economie diverse sotto la stessa moneta, motori che girano con diverse velocita, che forse e chiedere troppo a banche di cosi diversi interessi e filosofie di stampare carta moneta e dare credito a dei paesi con diverse visioni sul credito e debito e come gestirli, e forse che ci siamo stacati di gete che teorizza l unita di cio che va bene e la diseguaglianza di cio che va male
    L europa no si è mai unita, cosi come le monete e sottointedono le economie

  • Di Ludovico Polastri (---.---.---.146) 4 marzo 2013 13:57

    Grillo è un allucinato

  • Di (---.---.---.82) 4 marzo 2013 13:58

    Invece con l’ euro stiamo andando molto bene e non solo l’ Italia.

    Euristi del cappero.
  • Di Geri Steve (---.---.---.8) 4 marzo 2013 16:46

    Che l’istituzione di una moneta unica euoropea senza unificare governo, fiscalità, banca ecc. sia stata un’operazione malgestita non c’è dubbio.

    Che si possa rimediare a quell’errore semplicemente uscendo dall’euro è una terribile bestialità: cittadini e imprese si ritroverebbero i debiti in euro e gli introiti in lire e tutta l’economia affonderebbe.

    Discutere dei problemi in maniera sbagliata non significa "spostare il problema", come scritto nell’articolo.
    Se lo si fa in malafede significa: ingannare chi ti ascolta.
    Se lo si fa in buonafede significa: marciare verso una catastrofe senza capirlo, mentre qualcun altro che capisce ci lucrerebbe sopra.

    GeriSteve

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.128) 4 marzo 2013 17:16
    Damiano Mazzotti

    Infatti non serve un euro in meno, ma un euro in più: l’euro nazionale emesso dalla Banca d’Italia a nome dello Stato.

    E al massimo dall’euro dovrebbe uscire la Germania, che si faccia la moneta sua e vedremo i nuovi risultati della Repubblica Federale Tedeska. 

  • Di pratz71 (---.---.---.87) 4 marzo 2013 20:43
    pratz71

    Mi sa che gli allucinati sono quelli del PD..................che di economia nun capiscono una cippa lippa visti i loro bilanci online. Se non fosse per i rimborsi elettorali, sarebbero tutti debiti.....160 milioni di debiti !!!!! Ma fatela finita di fare i maestrini per cercare di difendere l’indifendibile Gargamella gettando m...... sugli altri. Siete RIDICOLI E VERGOGNOSI !!!!! Probabilmente i drogati di comunismo siete voi (tanto per dare ragione una volta a B)

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