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ESCLUSIVO - Cinquemila rom schedati su base etnica a Roma. Come nel fascismo

A Roma è ricominciata la schedatura dei cittadini rom e sinti. Quello che si sperava fosse ormai un fantasma del passato - la discriminazione razziale dei cosidetti zingari, legata agli anni bui del fascismo - è tornata ad essere una prassi nella Capitale. Lo è da anni, sotto lo scudo del Piano Nomadi (illegale). E per tutto questo tempo è passata pressoché inosservata tra i cittadini, con la scusa delle istituzioni di voler rendere la città più sicura e al riparo dai “nomadi” (in realtà cittadini stanziali e in molti casi di nazionalità italiana). Finché l'Associazione 21 Luglio, con un memorandum consegnato all'Onu, ha svelato tutto. E sul Prefetto di Roma pende già una denuncia penale.

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano”. Inizia così uno dei più celebri pensieri di Bertolt Brecht, uno dei massimi poeti e drammaturghi tedeschi del ventesimo secolo. Ed è incredibile quanto queste parole siano attuali in Italia. Il motivo? Semplice: la discriminazione etnica nei confronti dei romanì (rom e sinti) nel nostro Paese procede a vele spiegate. Non conosce tregua e, anzi, ha finito per rivalutare metodi che ormai si sperava appartenessero al passato, agli anni più bui della storia del continente. Quelli della dittatura nazifascista. 

Da oltre due anni infatti, esattamente come allora, i romanì vengono regolarmente schedati. Il pretesto? applicare il Piano Nomadi, ormai persino fuorilegge (come stabilito da una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso novembre). A rivelarlo, prove alla mano, è un memorandum che l'Associazione 21 Luglio ha presentato oggi al Cerd, agenzia delle Nazioni Unite (Committee on the Elimination of Racial Discrimination of United Nation). 

“Nel gennaio 2010 - spiega l'Associazione - il prefetto e commissario per l'Emergenza Nomadi di Roma Giuseppe Pecoraro, nell’avviare la procedura di fotosegnalamento all’interno dei “campi nomadi” della Capitale, aveva dichiarato che essa sarebbe servita soltanto a dividere i buoni dai cattivi. Ma come si è realmente svolta la procedura? E’ stata rispettata la norma secondo cui possono essere fotosegnalate solo le 'persone pericolose o sospette e coloro che non sono in grado o si rifiutano di provare la loro identità'? Le comunità rom coinvolte sono state costrette ad essere fotosegnalate? Perché sono stati coinvolti anche i minori? Perché cittadini italiani, solo perché “sospettati” di essere rom, sono stati condotti presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Roma? Perché sono state prese le impronte digitali a bambini rom di pochi anni?”. 


Racconta una donna rom: "Ci hanno portato alla Questura di via Patini. C'è uno sportello fatto per i rom. Chiamavano una famiglia alla volta. Entravamo, ci prendevano le impronte, le foto, l'altezza. La foto era una singola e una di famiglia. Se il bambino era piccolo la faceva in braccio alla mamma. Le impronte le prendevano anche ai bambini. Dentro c'erano i poliziotti che annotavano le generalità, la presenza di tatuaggi, da quanto tempo stavamo in Italia, il campo di provenienza e scrivevano anche la nazionalità".

Una schedatura di massa su base esclusivamente etnica della comunità rom, vietata da tutte le convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo: Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. 
I rilievi dattiloscopici e fotografici hanno riguardato non solo gli apolidi di fatto, ma anche coloro che erano già in possesso di un documento di identificazione, i rom cittadini italiani, i rom in possesso della cittadinanza di uno dei paesi membri dell’Unione Europea e i rom in possesso di un permesso di soggiorno (o che in passato lo avevano ottenuto) cittadini di un paese terzo. Tutti i romanì della Capitale, dunque, ed esclusivamente loro. Perché? 


Il memorandum rivela che nell'ufficio immigrazione della Questura di Roma di via Platini era stato creato un apposito “Sportello Nomadi”. Era al suo interno che i romanì venivano fotografati. E sempre lì venivano prese le impronte digitali di tutti coloro che avevano più di 14 anni, anche se in possesso di documenti. In due casi, rivela l'Associazione 21 Luglio, anche minori di 14 anni hanno subìto lo stesso trattamento. Bambini schedati. A che pro? 

Un rom intervistato dichiara: “Ci hanno detto: 'Non siete obbligati a farla (la procedura di raccolta impronte e fotografie, ndr] ma se non la fate non potete restare al campo'. Uno così si spaventa e dice: 'Dove vado, sulla strada?'”.

“Esiste - spiega l'Associazione 21 luglio - la concreta possibilità che negli ultimi due anni le procedure di fotosegnalamento, che hanno riguardato più di 5mila rom a Roma, abbiano permesso la creazione di una banca dati con le informazioni archiviate in un ambiente appositamente realizzato all'interno dell'Ufficio Stranieri della Questura di Roma. Tale procedura si configura come una identificazione e schedatura di massa su base etnica che avrebbe riguardato solo e soltanto le comunità rom”.

La schedatura su base etnica dei rom e sinti è uno scandalo di portata internazionale che coinvolge Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, commissario straordinario dell'Emergenza Rom e ideatore del Piano Nomadi. L'associazione 21 luglio ha già provveduto a denunciare Pecoraro. Se la richiesta di risarcimento, esercitata da un rom italiano, andrà a buon fine, si potrebbe innescare un effetto domino che coinvolgerebbe tutti e 5mila i rom schedati. 

Per finire, è bene sapere che proprio attraverso la schedatura iniziò lo sterminio degli zingari durante il nazifascismo: A Monaco di Baviera esisteva, fin dal 1899, un “Ufficio informazioni sugli zingari” diretto da uno zelante funzionario statale, Alfred Dillmann. Egli raccolse 3.350 nomi e informazioni dettagliate su 611 persone, delle quali 435 definite “zingari” e 176 “girovaghi assimilabili agli zingari”. Una schedatura perfetta e, ovviamente, riutilizzata con facilità dall'amministrazione del Terzo Reich che, infatti, trasferirà l'Ufficio di Dilmann a Berlino ribattezzandolo “Centrale per la lotta alla piaga zingara”

Quante analogie con quello che è accaduto negli ultimi anni a Roma...

 

PDF - 630 Kb
Il Memorandum ONU
Il memorandum presentato all’Onu dall’Associazione 21 Luglio

VEDI ANCHE: Documentario Me Sem Rom, 1, 2

 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.217) 16 gennaio 2012 13:48
    Damiano Mazzotti

    Tutti noi italiani siamo schedati presso il nostro comune con foto segnaletica... è la carta d’identità.

    Esistono i pregiudizi negativi ma esistono anche i pregiudizi buonisti.

    Perchè un nomade non dovrebbe essere identificato? I contributi economici però li vogliono...

    Non si può avere e non dare nulla in cambio. E poi come facciamo a identificarli in caso di incidente d’auto o di crimine?
     
    Lo sa carò falcioni che se fa un incidente con dei nomadi ci sono molte possibilità che abbiamo un’assicurazione limitata, falsa oppure nessuna assicurazione?

    • Di Davide Falcioni (---.---.---.123) 16 gennaio 2012 14:00
      Davide Falcioni

      Signor Mazzotti, non entro neppure nel merito del suo commento, che dimostra quanto poco ne sappia della questione. Ma le comunico una cosa soltanto: i nomadi, semplicemente, non esistono. I rom e sinti sono stanziali, nella maggior parte dei casi hanno cittadinanza italiana e documenti in regola.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.217) 16 gennaio 2012 14:06
    Damiano Mazzotti

    Ci sono nomadi residenti, stanziali e nomadi nomadi. E per quelli come lei i nomadi che rubano non esistono. Esistano solo i nomadi buoni che suonano il violino. Vada in un qualsiasi tribunale italiano del nord e del centro Italia e provi a guarda la provenienza degli arrestati... Forse cambierà idea. Io li ho beccati che stavano per forzare la portiera della mia auto.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.217) 16 gennaio 2012 14:14
    Damiano Mazzotti

    Le impronti digitali andrebbero prese a tutti noi. Io ho una foto della patente dove sono irriconoscibile rispetto a oggi. E comunque i rom e molti altri immigrati cambiano spesso identità e usano documenti falsi. Se un roma ha un documento italiano è una cosa ma un documento di un altro paese è forse più falsificabile per questo le forze dell’ordine sono più rigide.

    Comunque secondo me Davide Falcioni non ha amici che lavorano nelle Forze dell’Ordine.

    E una cosa deve essere chiara: se vogliono il campo e i contributi economici devono essere identificabili e identificati. Ma si dovrebbe fare così anche per altri extracomuinitari che dovessero essere identificati presso campi di accoglienza, altrimenti sarebbe si discriminazione. Ma a me sembra che le impronte vengano prese anche agli extracomunitari, quando sono immigrati clandestini.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.227) 17 gennaio 2012 12:28
    Sandro kensan

    Quanti razzisti esistono in Italia, altro che brava gente. Capisco adesso come mai è esistito Hitler e come mai aveva un così alto consenso popolare. L’ultimo deportato nei campi di concentramento italiani non è ancora morto e le istituzioni italiane e pure la gente si rimette a fare le medesime azioni di distruzione fisica di un popolo.

  • Di Davide Falcioni (---.---.---.123) 17 gennaio 2012 12:46
    Davide Falcioni

    Damiano Mazzotti, è proprio grazie a idee come la sua che il nazifascismo ha fatto quello che tutti conoscono. 

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.85) 17 gennaio 2012 13:13
    Damiano Mazzotti

    E per me è grazie al suo conformismo e alle idee come le sue che Stalin ha lasciato morire di fame milioni di ucraini e di russi. Senza contare quelli morti nei Gulag e nei campi di lavoro.

    Nella grandi città le persone vanno controllate per prevenire i crimini, altrimenti poi è difficile gestire sia i rapporti normali che quelli criminali.

    E io non scrivo solo col cuore ma anche con la testa e per usare la testa bisogna guardare i numeri. I più grossi efferati banditi che rapinavano e rapinano nelle villette isolate sono ancora in prevalenza slavi e albanesi. E i numeri sono i numeri... E loro sono violenti.. E si può rubare anche senza fare violenza... Questa è gente che non è stata educata... non è una questione di razza... é questione di educazione ma vedo che ancora molti italiani non riescono a capirlo... e dire che siamo maleducati pure noi...

  • Di paolo (---.---.---.248) 17 gennaio 2012 23:36

    Concordo pienamente con Damiano .Vedo che anche Falcioni non sfugge allo stereotipo che fa del permissivismo l’idea di " democrazia" e del rigore nel far rispettare le leggi il regime totalitarista o peggio ancora "nazista" quando il controllo di legalità si applica a comunità etniche.
    Purtroppo questo è il retaggio di una cultura cattolica che ha fatto del "buonismo" e della tolleranza una virtù anche quando diventa un disvalore sociale .

    Tutti sappiamo ,evidentemente chi più chi meno o chi per nulla ,che le comunità ROM , o zingari che dir si voglia ,sono comunità ad altissima percentuale delinquenziale . Ognuno nel corso della sua vita credo abbia avuto a che fare ,direttamente od indirettamente, con queste persone che vivono sostanzialmente di furti che spaziano dal borseggio ,all’effrazione , allo smontaggio di cavi di rame e perfino lattoneria in rame dalle abitazioni . Se oggi nelle abitazioni si vive praticamente blindati anche nelle notti estive più afose ,dobbiamo ringraziare ,oltre ai delinquenti nostrani ,soprattutto questi "signori " .

    C’è pure qualche imbecille ,perché tale non può essere altrimenti definito , che giustifica questi comportamenti inquanto frutto di una "cultura" con la quale dovremmo dialogare .

    Invito l’autore a rivedere alcuni suoi giudizi critici su quello che dovrebbe essere una percezione civica comune ,ossia che chiunque vive sul territorio deve essere soggetto a tutti i controlli di legalità necessari ,comprese le impronte digitali quando si parla di comunità che hanno la pessima abitudine di "ospitare" gente senza documenti di riconoscimento o falsificati per i fini che ho prima citato . La "schedatura" a cui si riferisce l’autore non c’entra nulla .

  • Di (---.---.---.189) 4 agosto 2012 16:59

    E ALLORA X CHE RUBANO ? VISTO CHE ANNO TUTTO IN REGOLA ? E SI PERMETTONO PURE DI MINACCIARE LE FORSE DELL’0RDINE CHE NON POSSONO NEANCHE ENTRARE NEL LORO CANPO MA CHE FACCIAMO FUORI L’ITALIANI DAL’ITALIA E DENTRO I ROM? MA AVRANNO UN PAESE D’ORIGINE E CHE STANNO A FA QUI SE NON SI TROVANO BENE ? E QUELLE PERSONE CHE LI DIFENDONO PROVATE AD ABITARE NELLE VICINANZE DEL LORO CAMPO E POI MI DIRETE.

  • Di (---.---.---.189) 4 agosto 2012 17:06

    ANCORA SE PARLA DE FASCISMO AVETE ROTTO STAMO A PARLA DEL PRESENTE E QUESTI SIGNORI DELLA NOSTRA CIVILTA NON GLE NE FREGA NIENTE VOGLIONO SOLO LA LORO E I LORO COSTUMI E SE POSSONO E POSSONO A TE TE FREGANO TUTTU SVEGLIATEVE BAMBOCCI 

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