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E’ morto Nicola Cipolla, protagonista in Sicilia delle lotte sindacali politiche e sociali

Nella giornata di domenica 30 luglio è morto novantacinquenne nel suo luogo di residenza (Palermo) Nicola Cipolla - nato a Agrigento il 14 gennaio 1922 -, protagonista in Sicilia delle lotte politiche e sociali, già a partire dal 1944.

Pur avanti nel percorso degli anni si manteneva alto, massiccio, di viva lucidità intellettuale e con grande bontà umana.

Un tenace, indomabile e innovativo combattente, sempre in prima fila come sindacalista, rappresentante politico della sinistra e della società civile siciliana, per il riscatto degli sfruttati e per l’abbattimento delle condizioni di asservimento al potere politico-affaristico-mafioso.

Subito dopo il disfacimento della dittatura fascista – 25 luglio 1943 – si impegnò nel ricostituito Partito socialista, quindi, nel 1944 contribuisce in maniera determinante assieme al segretario comunista Cesare Sessa alla rifondazione della Camera del Lavoro di Palermo. Successivamente, nel 1946 lasciò il PSI aderendo al PCI guidato da Girolamo Li Causi. Quindi la sua attività sociale si svolse nel movimento sindacale, assumendo nel 1947 il ruolo di segretario responsabile della Confederterra /CGIL– Confederazione nazionale dei lavoratori della terra – in Sicilia, erede della Federterra soppressa dal regime fascista.

Fu in quella fase storica di fondamentale importanza per la Sicilia, organizzatore e protagonista delle numerose lotte contadine che si svilupparono intensamente in tutta l’isola, contro l’enorme potere dei latifondisti sostenuti dalla mafia. I contadini, braccianti, sottoposti storicamente ad un laido sfruttamento, sorsero di nuovo, uniti e compatti, dopo le violente repressioni subite nel “Movimento dei Fasci Siciliani” del fine ottocento, per conquistare il riscatto sociale sempre negato e schiacciato. In quegli anni eroici “i morti di fame”, resi servi e condannati ad infami condizioni di vita, furono protagonisti con l’occupazione delle numerosissime terre incolte da sempre accorpate nei feudi dai ricchi padroni. Tante le uccisioni, di lavoratori della terra e di sindacalisti.

In quegli anni Nicola Cipolla, nell’area occidentale dell’isola, oltre che a tanti altri sindacalisti e capi contadini fu a fianco di Pio La Torre, ucciso successivamente dalla mafia a Palermo il 30 aprile 1982.

Poi, si impegnò in un lungo e diretto nella politica istituzionale. Dal 1951 al 1963, per tre legislature fu deputato regionale, prima nella lista del “ Blocco del Popolo”, poi nel PCI. Senatore, dal 1963 al 1976 – componente della prima Commissione Parlamentare antimafia -, parlamentare europeo dal 1968 al 1976, sempre con il PCI.

Nel 1982, in collaborazione con Pio La Torre, fu fondatore del CEPES – Centro Studi di Politica Economica in Sicilia -, del quale per tanti anni è stato presidente e forza propulsiva in molteplici iniziative di impegno sociale e democratico, animatore fino all’ultimo.

Con le iniziative del Cepes è stato appassionato dirigente, operando in maniera decisa, anche in veste di organizzatore e di innovatore intellettuale attivista coordinatore, nei Movimenti per la pace e per la smilitarizzazione della Sicilia, promuovendo altresì, assieme a vari movimenti pacifisti, la conversione della base militare statunitense di Sigonella in aeroporto civile internazionale di Catania. Ha incentivato la cultura e la pratica dei valori ambientali e la difesa delle risorse naturali dell’isola, contro le scelte del nucleare, sostenendo l’esigenza fondamentale di realizzare impianti energetici alternativi.

Ha sostenuto tutta la fase dei Movimenti “ No Global” e dei Social Forum, partecipando a molte iniziative in Italia e sul piano internazionale, dando un significativo contributo di elaborazione in analisi e progettualità finalizzate al sostegno e alla solidarietà per l’indipendenza dei popoli, contro il nuovo imperante colonialismo dettato dalle politiche della globalizzazione neoliberista, a danno dei cittadini del mondo e dei paesi del Terzo Mondo che costituiscono la parte più grande dello sfruttamento e delle conseguenti devastazioni ambientali in atto. 

Ha sempre sorretto la necessità e il dovere per tutti i cittadini democratici di proteggere i valori costituzionali per realizzarne in forma compiuta i principi espressi dopo la riconquista della libertà, avversando in maniera determinata le azioni di stampo razzista e fascista che stanno assumendo conseguenze sempre più nefaste. Nell’ultimo periodo ha dato un contributo significativo ai Movimenti sorti in difesa dell’ Acqua pubblica, Forum per l’acqua, a sostegno dei Beni Comuni.

Per lunghi anni con i suoi scritti ha collaborato con il quotidiano “ Il Manifesto”.

Nicola Cipolla ha raccolto la testimonianza del suo lungo percorso di rivoluzionario civile e democratico, di integerrimo combattente a sostegno degli sfruttati nel libro Diario di un socialcomunista siciliano – tra memoria e futuro-“, edito nel 2013 da Editori Riuniti.

diLettera Memoria e Libertà”

 

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