• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > E’ il Web del Racconto che fa la Differenza

E’ il Web del Racconto che fa la Differenza

Un fine settimana triste, angosciante, di paura quello che ci siamo lasciati alle spalle, anche se adesso rimane ancora il senso di impotenza che ci accompagna. Ma come sempre in questi casi, sappiamo tirar fuori sempre il meglio e ci rimbocchiamo subito le maniche per ripartire. Essendo il mio un blog un luogo di approfondimento e di informazione, per quanto possibile, di tutto ciò che riguarda il web e la comunicazione attraverso la rete, non si può non fare una riflessione guardando questi due eventi da questa prospettiva, dalla prospettiva della rete. E punto di partenza è l’ottimo articolo di Sergio Maistrello, “Fatevene una ragione, arriveranno sempre dopo“, che ha evidenziato come l’informazione via web, attraverso Twitter e Facebook, veloce e dinamica per sua natura, prodotta in tempo reale, sia diversa dalla informazione tradizionale, quella della Tv e dei giornali, alla quale spetta il compito di approfondire piuttosto che competere con le nuove forme di comunicazione e informazione. L’analisi di Maistrello è da sottoscrivere e da condividere.

Ma vogliamo sottoporre anche un altro spunto. Ossia che il web è anche il luogo del racconto, a tutti i livelli. A seconda delle situazioni, felici o terribili come quelle di cui parliamo, le persone hanno la facoltà di diventare narratori della realtà che li circonda. Impossibile da immaginarsi solo qualche anno fa, come lo stesso Maistrello sottolinea nella sua riflessione.

Se provate a raccogliere sotto gli hashtag su twitter, #brindisi, #attentato, #terremoto, #bologna, tutte le informazioni che sono circolate, avrete davanti a voi il racconto dei terribili momenti immediatamente dopo l’attentato alla Scuola F. Morvillo di Brindisi, che ha ucciso una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, oppure vi ritroverete il racconto degli altrettanti terribili momenti successivi alla terribile scossa di terremoto avvenuta alle 4,03 del mattino di domenica 20 maggio di magnitudo 5.9.

Un racconto che in altri tempi non sarebbe stato possibile, un racconto che si presta a tante interpretazioni, anche quello giornalistico, senza confonderlo con giornalismo tradizionale, come ci ricorda Maistrello col titolo del suo post, “Fatevene una ragione arriveranno sempre dopo“. Sarebbe bello che l’informazione tradizionale prendesse coscienza di questa differenza riuscendo a sfruttarla, ma sarà cosa molto ardua e di difficile attuazione. Lo spirito di competizione prevarrà ciecamente, a scapito della buona, corretta e completa informazione.

Il web del racconto ha, come dicevamo, la facoltà di prestarsi a mille interpretazioni e ciascuno di noi può costruire il proprio e raccogliere i messaggi che più lo soddisfano a seconda delle situazioni, per costruire, attraverso il contributo di tutti quelli che vi partecipano, la propria narrazione dei fatti. Ed è questo che fa la differenza dalla informazione mainstreaming. L’utente della Rete è al tempo stesso autore e fruitore di notizie e raccontiE’ autore e fruitore di un palinsesto, del suo palinsesto, impensabile solo qualche anno fa.

Se solo ci fosse più consapevolezza dei mezzi che si ha a disposizione, tutto sarebbe più fruibile, utile e l’informazione ne gioverebbe in maniera totale. Chissà se succederà mai.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares