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Dove vuoi passare la tua vecchiaia? ASL MILANO 1 decide per te

E non permette l’housing sociale. 

Questa domanda, da una certa età ce la facciamo un po’ tutti.

Tutti ci diciamo: andiamo in casa di riposo e così non disturbiamo nessuno. In realtà quante persone lo pensano davvero? Quanti di noi vorrebbero finire relegati in una gabbia dorata, se lo sono davvero?

Certo, ci sono situazioni che lo rendono necessario, come i casi estremi di Alzheimer o di difficile gestione medica, anche perché non tutti si possono permettersi un’infermiera per ventiquattro ore su ventiquattro, ma per il resto della popolazione media che spesso è lasciata in un angolo dai figli sono proprio necessari i ricoveri in case di cura o di riposo? Certo che no!

A quanto sembra ci sono delle situazioni politiche che nascondo degli interessi personali così importanti e radicati che non permettono di girare pagina.

Un esempio su tutti è di questi giorni, anche se non del tutto ufficiale; queste situazioni tendono sempre a mimetizzarsi. Si è proposto alla regione Lombardia una forma innovativa di Housing Sociale – Safety House - con il sostegno di allievi della scuola infermieri e badanti, sempre da collegare al progetto per un ospedale legato all’ASL Milano 1 cui fa capo il Dott. Scivoletto. Questo progetto è sostenuto da tutti gli interessati e in pratica dovrebbe essere attivato dopo l’approvazione della nuova riforma sanitaria lombarda e del così detto “Libro Bianco della Sanità Lombarda” in cui il progetto è stato inserito.

Unico grande neo: la ASL occupa in questo periodo con i suoi uffici quelli che dovrebbero diventare dei mini appartamenti o dei monolocali (a secondo delle vicissitudini legate al progetto), dove, in linea di massima, si possa pensare di creare un piccolo quartiere dove le persone possano vivere nella loro intimità ma assistiti quotidianamente, in determinate ore, dagli allievi della scuola. Un posto dove troverebbero tutto ciò che a loro serve: dai pasti alla pulizia della camera, fino all’assistenza alla persona, dove sia necessaria.

Il problema è che la ASL non vuole traslocare…il vero motivo qual è? sicuramente il vero motivo è quello di difendere interessi di casta che però ledono gravemente altri interessi ben più importanti che sono quelli delle persone disagiate e ammalate.

Mi chiedo con quale coraggio si possa in qualche maniera sabotare un progetto al solo scopo di accontentare un probabile amico politico e con quale forza ci si possa presentare alla gente negli ospedali e sorridere agli ammalati, come iene davanti alle loro prede preferite.

 

Foto: Ryoko Yagi

 

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