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Dopo Monti, Monti bis?

Elezioni politiche: l'incognita del voto.

Mancano meno di due mesi alle elezioni politiche e la confusione fra i cittadini aumenta sempre più. Confusione e timore di sbagliare, di dare il voto a partiti e persone inaffidabili, che oggi dicono una cosa e domani ne fanno un'altra, che promettono sempre ma non mantengpno mai, e che, insomma, badano più agli affari loro che al bene della collettività. Con grandissimo danno, naturalmente, oltre che ai cittadini onesti, anche alle istituzioni, alla credibilità del Paese e alla democrazia in genere.

A complicare ulteriormente le cose contribuisce naturalmente la "questione morale", più volte venuta alla ribalta in questi ultimi tempi, ma a tutt'oggi rimasta irrisolta. La disonestà dei nostri politici, con vergognosi episodi di malaffare, furti e frequenti cambi di casacca pur di salvare la poltrona, ha raggiunto ormai livelli insostenibili. I cittadini non ne possono più e vorrebbero fare una profonda pulizia dell'intera classe politica, ormai decotta e irrimediabilmente corrotta. Non a caso è in crescita un malcontento generale che favorisce il proliferare di movimenti di protesta e antipolitica che pretendono "rottamazioni" e profonde riforme strutturali: Grillo in testa.

Da circa un anno il Governo di centro destra, che ha perso credibilità e fiducia per le note vicende pubbliche e private del Presidente Berlusconi, ha passato la mano ad un Governo tecnico il cui Presidente Monti (già commissario europeo e di recente nominato Senatore a vita), pur facendo riacquistare al Paese la perduta credibilità in ambito europeo, è incorso in gravi defezioni nella sua politica interna con intollerabili aumenti della pressione fiscale (che ha messo in ginocchio la classe più debole) e con discutibili riforme, come quella delle pensioni (vedi esodati) e quella del lavoro (vedi modifiche allo Statuto dei lavoratori). Tutte cose che hanno contribuito a far entrare l'Italia in una fase recessiva, senza peraltro ottenere nulla di veramente importante, come, ad esempio, l'auspicata diminuzione del debito pubblico. Il Professore si giustifica accollando la responsabilità alla "strana maggioranza" che ha appoggiato il suo governo, ma con la convinzione che dopo la tempesta sorgerà il sole, cioè la vera crescita del Paese entro l'anno 2013. Sarà vero ?

Oggi Monti, dimissionario in attesa delle elezioni, pur non candidandosi (almeno per il momento...) per nessun partito, ha però presentato una sua lista ed un programma liberale di centro, al quale hanno aderito Casini (UDC) e Fini (FLI). Dagli ultimi sondaggi si prevede quindi un Centro sinistra in testa (PD con l'alleanza di forze di estrema sinistra), e un Centro destra al secondo posto (PDL e Lega). Al terzo e quarto posto, quasi alla pari, il Centro di Monti-Casini-Fini, e il Movimento 5 Stelle di Grillo. Seguono altri partiti non significativi. È bene tenere presente, però, che si tratta solo di sondaggi che possono essere ribaltati in qualsiasi momento.

Se vogliamo dare credito a queste previsioni (che non evidenziano una netta maggioranza in Parlamento) il Centro di Monti o il Movimento di Grillo dovrebbero fare da "ago della bilancia" nella politica del nuovo governo. Nella realtà, però, in fondo, la governabilità del Paese resta sempre a rischio. A maggior ragione se si pensa che la legge elettorale non è stata sostituita, che le cosidette "rottamazioni" sono state volutamente disattese (Bersani & Co, Berlusconi & Co,Casini & Co, Fini & Co, etc., avranno ancora, purtroppo, voce in capitolo nella politica italiana) e che le riforme strutturali più importanti relative ai costi della politica e ad altre scottanti questioni sono state affrontate solo a parole. Un quadro politico assolutamente confuso e deludente.Stando così le cose chi dovremmo votare? 

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