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Disoccupazione USA 8,1%, persi 651000 posti di lavoro a febbraio

 

Gli Stati Uniti raggiungono l’allarmante tasso di disoccupazione dell’ 8,1; nel solo mese di febbraio si volatilizzano 651000 posti di lavoro che vanno ad aggiungersi alle centinaia di migliaia del mese precedente.

Nonostante la carica di ottimismo portata dalla carismatica figura del presidente democratico Barack Obama l’economia USA soffre e le misure anticrisi varate dal Governo si dimostrano poco efficaci, frammentate e a volte scoordinate.

Molte delle più grandi aziende USA si trovano in grave difficoltà, prima tra tutte la GM che da ex leader mondiale nella produzione di automobili è prossima al fallimento, salvo massicci interventi pubblici volti al suo salvataggio.

L’instabilità finanziaria e la difficoltà economica attanagliano gli USA e di conseguenza il resto del mondo. È molto probabile che la soluzione alla crisi non parta dal Paese che l’ha generata, come molti osservatori ritenevano. Il baricentro economico è destinato a spostarsi irrimediabilmente dagli Stati Uniti per giungere nel Continente Asiatico.

Le uniche nazioni che dispongono della liquidità sufficiente a far ripartire la macchina, ora inceppata, sono l’Arabia Saudita e la Cina, che nonostante sia investita essa stessa dalla crisi dispone di notevoli risorse. 

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