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 Home page > Tribuna Libera > Di Maio leader: c’è destra e sinistra del M5s?

Di Maio leader: c’è destra e sinistra del M5s?

Di Maio, con 30.936 voti su 37.442 totali diventa candidato premier e capo politico del movimento.

Ma Fico attacca a testa bassa, il nuovo leader e la nuova politica leaderistica, che ha portato il pupillo di Grillo alla vittoria e che sembra profilarsi per la gestione del suo mandato.

Lo fa mentre spiega le ragioni per cui nessuno si è candidato:

"Nessuno si è candidato alle primarie perché da due anni è stato cucito l'abito addosso a Di Maio. Volevano una maggioranza bulgara e l'hanno avuta".

Lo fa quando contesta le decisioni calate dall'alto, e l’assenza di trasparenza nella loro adozione:

“Siamo rimasti troppe volte all'oscuro di tutto".

Lo fa quando chiede che Di Maio sia “capo della forza politica prevista dalla legge elettorale, e non capo di tutta la vita generale a tutti i livelli del movimento".

Lo fa quando auspica il ritorno del direttorio di un tempo, quella struttura a cinque che prendeva le decisioni più importanti.

Il candidato premier non può essere il capo politico del movimento, perché taglia fuori la funzione di decisione e di controllo del movimento sul leader di governo.

Sullo sfondo il confronto di due linee politiche, una di destra e una di sinistra, perché non c’è solo il leaderismo a dividere Di maio e Fico, ma anche il rapporto tra funzione di governo e funzione politica, la gestione delle proteste da parte della polizia.

Il senatore ha criticato la polizia che caricava gli immigrati, mentre protestavano per lo sgombero di un palazzo occupato abusivamente.

Di Maio ha taciuto.

La politica leaderistica appartiene alla tradizione politica della destra e così anche il potere assoluto del premier rispetto al partito, l’appoggio incondizionato alla polizia nella repressione delle proteste.

E così anche se il movimento ha sempre sostenuto che non c'è differenza tra destra e sinistra, questa differenza se la ritrova in casa.

Il fatto è che ci sono cose che vanno oltre la opinioni del movimento, anche quelle sul rapporto destra sinistra e sono le azioni politiche, che sono di destra o di sinistra.

 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.204) 26 settembre 2017 19:46

    Di qua e di là >

    Da anni B GRILLO “invoca” oltre 13 milioni di voti per lo M5S che con tale 51% è predestinato a “ripulire” la classe politica e rilanciare il paese.

    FRUTTO di quel sistema di democrazia “diretta” via web dove “uno vale uno”. Dove circa 140mila iscritti “certificati” sanno dare voce alle masse popolari, interpretarne volontà e aspettative e selezionare i bisogni più impellenti.

    IVI compreso il “giusto” candidato Premier per il futuro governo.


    Peccato che, secondo svariati sondaggi, lo M5S sembra “ancoratoappena sopra la metà dell’auspicata maggioranza assoluta.

    Peccato che solo il 28% dei suddetti iscritti si sia espresso su una lista di ben 8 candidati proposti e che quello “incoronato” leader abbia raccolto i consensi di 1/5 degli aventi diritto al voto.

    In altri termini. Con il numero di preferenze raccolte (in casa propria) il “prescelto” potrebbe aggiudicarsi i ballottaggi tenuti in cittadine delle dimensioni di Arezzo, Cesena o Lecce.


    FATTO STA sta che B GRILLO ora lascia spazio a “una nuova fase piena di giovani”, riservandosi il ruolo di “papà di tutti”. E’ come dire che si sta meglio nel backstage.


    Per certo i problemi di un intero paese non sono “spettacolo” da Pantomima e Rimpiattino

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