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Deprimente Sanremo: l’effetto domino dell’insuccesso

Dalla prima serata all'insegna della finta scheggia impazzita, alle battute trite e ritrite di Luca e Paolo ed il vergognoso siparietto lesivo della dignità omosessuale. Commissariato il festival e la tendenza sembra quella di estendere il provvedimento a tutta Viale Mazzini. E le mutande di Belen dividono le masse, forse non quelle dei glutei...

E' un malato che attraversa un'inesorabile agonia: sistema di votazioni che non funziona a dovere, cantanti invasati ed improvvisati profeti dell'apocalisse, torcicollo sospetti, canzoni mediocri. Il festival ha sessantadue anni e li dimostra tutti, fors'anche qualcuno di più. Sanremo vacilla sotto i colpi incessanti di Celentano, il re degli ignoranti che parla di sovranità e consegna la TV di stato nelle mani del Professor Monti, che già parla di ristrutturare tutta la società di viale Mazzini.

Le sparate del molleggiato  non hanno lasciato indifferenti i vertici Rai, assediati dalla CEI per l'anticlericalismo di cui era intriso il copione del ragazzo della Via Gluck. Antonio Marano rimpiazza Mauro Mazza. E' il fallimento globale: un Celentano qualunque consegna di fatto il servizio pubblico alle velleità privatistiche del vecchietto di Via Bocconi. 

La comicità di Paolo e Luca è una minestra riscaldata che nulla aggiunge allo spettacolo, al pari del trittico di Veneri, Canalis, Belen e la piccola Mrazova, vero sollazzo per lo sguardo e le voglie morbose dell'italiano medio.

La Grecia è in fiamme, Moodys ci declassa e Belen non indossa alcun intimo sotto il lungo vestito di Alberta Ferretti tutto spacchi e trasparenze, e mostra l'audace farfalla tatuata sull'inguine. Impazzisce l'opinione pubblica, la stampa, i social network: per una volta i siti di gossip sono più cliccati di Youporn.

Non si parla d'altro e lo si fa con un certo sorriso beffardo, senza pensare alle prime regole studiate dai tanto vituperati studenti di comunicazione: se sei in difficoltà, metti un po' di nudo. Alla Rai lo sanno bene, e per questo avranno deciso di puntare sulla showgirl argentina e sulla sua tanto chiacchierata "farfallina". Può un paese, ostaggio dei banchieri e di un governo illegittimo, lasciarsi distrarre dalla patata di Belen? Assolutamente.

E non è abbastanza: mancano valide scusanti per l'assurdo siparietto Celentano-Pupo, per alcune esclusioni tra le canzoni in gara, per il malfunzionamento nel del sistema di computo delle preferenze. E per un'accoppiata Morandi-Papaleo che riesce dignitosamente ad andare avanti nonostante gli intoppi, ci pensano i Soliti Idioti ad offrire una performance vergognosamente caricaturale,incentrata su una omosessualità decisamente migliore dell'inguardabile spettacolino di cui si son resi interpreti

E stasera si replica: ancora una splendida serata di musica, arte, spettacolo. Se non ci riescono loro, possiamo provarci noi a fare un po' di ironia. Con le mutande, si intende...

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