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Depilazione intima: prima l’estetica o la salute?

Il 21° secolo è iniziato molto più degli altri all’insegna dell’apparire e questa tendenza si è gradualmente estesa anche all’estetica dei genitali. Uno dei quesiti più frequenti inerenti alla depilazione è: lo si fa per sentirsi meglio con se stessi o per chi dovrà vedere questa zona?

Avere le zone intime “in ordine” o “sistemate” secondo il nostro gusto ci fa sentire sicuri, a nostro agio, ma i motivi sono più estetici, più igienici o semplicemente si vuole raggiungere la perfezione secondo gli standard posti dal contesto sociale? Nella società odierna i peli sono visti spesso come sinonimo di trascuratezza, di sporco, di qualcosa che deve essere rimosso per poter apparire belli. D’altro canto non mancano, però, le anticonformiste che usano i peli come segno di protesta contro gli stereotipi e gli standard della società moderna: sfilate e shooting fotografici con testimonial che evitano volontariamente di farsi la ceretta, peli tinti con colori fluo o decorati in maniera eccentrica.

Per la depilazione intima femminile le varietà sono infinite: moicana, brasiliana, francese, ecc… quella totale è passata come una forma di emancipazione del genere femminile, ma molti l’attribuiscono ad una tendenza culturale, tanto che in uno studio di Rowen et al. del 2016 viene riportato che su 3316 donne statunitensi fra i 18 e i 65 anni il 62,1% ha rimosso tutti i peli almeno una volta nella vita e dall’analisi demografica si evince che la maggior parte è costituita dal gruppo delle più giovani (fra i 18 e i 24 anni). Lo stesso studio riporta che le motivazioni sono di natura sia sociale che non: molte lo fanno in vista di una visita medica, delle vacanze, ma ci sono anche quelle donne che sono più propense a farlo se si trovano in una relazione in cui le viene richiesto dal partner o se anche lui si prende cura delle proprie parti intime. Infatti se prima la depilazione intima era un pensiero o una prerogativa femminile, adesso non è più così, tanto che di recente su un canale umoristico è stata fatta dell’ironia sull’ipotesi di un barbiere per peni che “decora” i genitali maschili a seconda delle richieste più disparate. Scherzi a parte, quella della cura dei peli pubici è una “moda” che ha preso sempre più piede anche nel mondo maschile, sono molti i siti in cui ci sono regole e tutorial per una depilazione intima ottimale e i centri estetici sono sempre più attrezzati per rispondere a una domanda sempre più grande. Negli uomini l’attenzione per la cura dei peli pubici è associata principalmente all’immagine corporea e all’attività sessuale: in un’indagine condotta sempre negli Stati Uniti su uomini dai 18 ai 65 anni è emerso che il 73% lo fa in preparazione dell’attività sessuale, mentre il 61% per motivi di igiene.

Le problematiche maggiori legate alla depilazione, però, si presentano per le donne sia per le modalità utilizzate, sia per via dell’anatomia femminile che è più soggetta a infezioni. Nell’articolo sopracitato di Rowen et al. vengono messe in evidenza le lesioni legate il più delle volte alla rasatura, ma non sono da sottovalutare le abrasioni della cera (le donne obese sono particolarmente inclini a lesioni durante la cura dei peli pubici). È un dato di fatto confermato anche da un altro articolo pubblicato su Urology del 2012: dal 2002 al 2010 sarebbe aumentata la richiesta al pronto soccorso dovuta agli inconvenienti derivati dalla volontà di togliere tutti i peli dalla zona intima. Inoltre ci sono molte ragioni per cui una depilazione totale non è sinonimo di igiene e pulizia come si può credere. Analizzando i più recenti studi si arriva alla conclusione che i peli pubici hanno la funzione di uno scudo protettivo e pertanto è sconsigliata una rimozione totale per le seguenti complicazioni:

  • reazioni allergiche alle sostanze irritanti contenute nei prodotti per la depilazione, dalle cerette alle creme depilatorie o per i rasoi;
  • IST (Infezioni sessualmente trasmesse) cutanee: herpes, papilloma virus umano, sifilide e mollusco;
  • IST secretorie: gonorrea, clamidia e HIV;
  • displasia vulvare e delle neoplasie maligne.

Il motivo per cui si può incorrere in questo genere di conseguenze è che la protezione garantita dai peli pubici non si limita soltanto ad un effetto barriera, ma la loro presenza permette di mantenere una condizione di umidità tale da impedire il proliferare di funghi e batteri. Quest’ultimi possono entrare in contatto con la vagina tramite oggetti contaminati come asciugamani o teli, ma anche per via sessuale.

In conclusione, visti i rischi di una depilazione totale, se la preoccupazione principale è quella di una maggiore pulizia, sarebbe più indicato evitarla e magari ricorrere ad altre tipologie di depilazioni parziali per sentirsi più in ordine e a proprio agio con le proprie parti intime.

 

Tirocinante: Chiara Calcagni

Tutor: Fabiana Salucci

 

Bibliografia

Gaither TW, Awad MA, Osterberg EC, Rowen TS, Shindel AW, Breyer BN (2017) “Prevalence and Motivation: Pubic Hair Grooming Among Men in the United States” Am J Mens Health.;11(3):620-640

Glass AS, Bagga HS, Tasian GE, Fisher PB, McCulloch CE, Blaschko SD, McAninch JW, Breyer BN (2012) “Pubic hair grooming injuries presenting to U.S. emergency departments” Urology.;80(6):1187-91.

Osterberg EC, Gaither TW, Awad MA, Truesdale MD, Allen I, Sutcliffe S, Breyer BN (2017) “Correlation between pubic hair grooming and STIs: results from a nationally representative probability sample” Sex Transm Infect.;93(3):162-166

Rowen TS, Gaither TW, Awad MA, et al (2016) “Pubic Hair Grooming Prevalence and Motivation Among Women in the United States” JAMA Dermatol.;152(10):1106-1113

Schild-Suhren M, Soliman AA, Malik E (2017) “Pubic Hair Shaving Is Correlated to Vulvar Dysplasia and Inflammation: A Case-Control Study” Infect Dis Obstet Gynecol.;2017:9350307

 

Sitografia:

https://www.corriere.it/salute/16_l...

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