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 Home page > Attualità > Cronaca > Denuncia a Beppino Englaro. Il Grande Inquisitore

Denuncia a Beppino Englaro. Il Grande Inquisitore

Cristo ritorna ancora una volta sulla terra per vedere il suo popolo..., gli si fa incontro il Grande Inquisitore: ’perchè sei venuto a disturbarci? Non è forse più valido quello che hai detto duemila anni fa? Tu hai lasciato alla Chiesa, e quindi al Papa, il diritto di legare e di sciogliere, perchè sei venuto?...Domani ti condannerò e ti brucerò sul rogo come il peggiore degli eretici...
( I fratelli Karamazov, F.M. Dostoevskij )

Beppino Englaro è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Udine a seguito della denuncia del comitato Verità e vita, per l’omicidio volontario della figlia Eluana.

Assieme al padre risultano indagate per lo stesso reato quattordici persone dello staff medico e infermieristico che si è occupato del fine vita della donna per diciassette anni in stato vegetativo persistente.

Come ha fatto sapere l’avvocato della famiglia Englaro, Giuseppe Campeis: ’era un atto atteso, solo che forse doveva giungere lo stesso giorno della morte della donna’.

La procura di Udine, intanto, fa sapere che l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, a seguito di una ’denuncia dettagliata’, come è stata definita dallo stesso presidente del comitato Verità e vita, Mario Palmaro.

Ma che cos’è questo comitato? Come si legge dal sito internet: l’associazione ’Comitato Verità e vita’ promuove su tutto il territorio nazionale convegni, incontri, dibattiti, iniziative culturali, formative e sociali e qualunque altra attività finalizzata a diffondere la cultura della vita. Prevede l’uso di ogni canale mediatico disponibile.

Tra i suoi obiettivi si propone di ’affermare in ogni circostanza, opportuna e inopportuna, tutta la verità sull’uomo, sulla sua dignità, sulla sua intangibilità’.



Si definisce altresì ’un’associazione aconfessionale e apartitica’.

Ma anche se questo comitato si definisce aconfessionale, non sembra che lo sia anche il suo presidente, come si evince dai testi da lui scritti, i quali hanno una valenza senz’altro religiosa, come si coglie leggendo alcuni titoli: La messa non è finita - Io speriamo che resto cattolico, nuovo manuale di sopravvivenza contro il laicismo moderno - Contro il logorio del laicismo moderno, manuale di sopravvivenza per cattolici.

Spaventano coloro che pensano di possedere ’tutta la verità’ sull’uomo, e spaventano ancora di più quando vogliono imporla a tutti coloro che non la pensano nello stesso modo: spaventano, insomma, questi inquisitori del nuovo millennio.

Da inquisitore spagnolo sembrano poi le parole del cardinale Barragan, ministro vaticano della salute, che definisce Beppino Englaro un assassino se ha ucciso la figlia.

Se cioè la giustizia degli uomini lo condannerà, perché il quinto comandamento dice di non uccidere.

Sembra proprio paradossale che un esponente del Vaticano si affidi alla giustizia dei tribunali terreni: se così fosse allora bisognerebbe rispettare anche la sentenza della corte di appello che ha previsto che l’idratazione e l’alimentazione forzata costituisce intervento terapeutico e che pertanto può essere rifiutata.

Commenti all'articolo

  • Di giacomo rocchi (---.---.---.0) 1 marzo 2009 14:31

    Il fatto che il Presidente di un Comitato abbia scritto libri sul cristianesimo e sia cattolico non cambia, di per sé la natura del Comitato stesso.
    Quello che colpisce nell’articolo è la voglia di non comprendere il senso della denuncia: si richiama il Grande Inquisitore dei fratelli Karamazov, senza rendersi conto che, in realtà, ad essere stata chiamata in causa è solamente la giustizia umana: anzi, la giustizia penale territorialmente competente (Procura di Udine). Morias osserva: ci vorrebbe rispetto per il decreto della Corte d’Appello di Milano: e perché, chiedere alla Procura di valutare se quel decreto fosse efficace sul piane penalistico e se, oltre ad applicare il decreto, le persone che avevano in custodia avevano il dovere di compiere altre azioni che salvassero la vita di Eluana, significa mancare di rispetto a quel decreto? La denuncia non è mica rivolta a chissà chi: è stata indirizzata alla Magistratura.
    Se proprio l’autore dell’articolo la vuole buttare sul religioso (ma nella denuncia non c’è nemmeno una parola attinente alla religione e si menzionano esclusivamente le leggi dello Stato e la Costituzione), guardi se questa azione non è l’applicazione esatta del principio: "date a Cesare ecc.": la azione è stata portata sul piano strettamente laico, senza che, in nessun modo, le valutazioni morali potessero sovrapporsi alle considerazioni giuridiche.
    Forse è l’autore che soffre di anticlericalismo, fino a vedere le tonache dei preti anche dove non ci sono ...

    • Di Michele (---.---.---.129) 1 marzo 2009 19:40

      L’articolo spiega bene il chi, il come, e il perché. Il commento di Giacomo è solo confusione, come confusione è quella che regna nella testa di chi non riesce a rispondere al perché un altra persona debba decidere della mia vita. E questa persona non è né un familiare né un amico stretto, ma è un vecchio seduto su 9 miliardi di euro regalati SOLO dagli italiani. Poi dice che la legge permette che si faccia denuncia anche contro una decisione della corte costituzionale, ma se in Italia mettesserò una leggina che dice che se tu mi denunci ma poi ti sbagli te ne vai tu in carcere o mi paghi per quello che mi ha denunciato(idea di Luttazzi). Vorrei vedere poi quanto argomentano bene le denuncie queste organizzazioni che vivono coi nostri soldi.

  • Di Giovanni Ceroni (---.---.---.191) 1 marzo 2009 20:36

    Concordo pienamente con Giacomo Rocchi, perfettamente logico il ragionamento che smonta l’articolo. Bene la denuncia del Comitato Verità e Vita da come si legge nel sito www.comitatoveritaevita.it le ragioni sono sempre portate basandole su ragionamenti umani e razionali. Non denunciare l’assassinio di Eluana sarebbe come negare che sia stata uccisa..... oppure far finta di nulla.
    Giovanni Ceroni

  • Di ALESSANDRO D.M. (---.---.---.232) 2 marzo 2009 19:09

    Mario Palmaro Grande Inquisitore?
    E’ un complimento di questi tempi...
    Domanda: esiste ancora il reato penale di omicido di conseziente? e quello di suicidio assistito? una civilltà che reputa DIRITTO il suicidio quale futuro potrà avere?
    leggere prima le argomentazioni adotte dal prof. Palmaro e da tutto il Comitato e poi battere le dita sulla tastiera. 

  • Di Enrico (---.---.---.20) 2 marzo 2009 22:55

    Mi rattristano profondamente i comenti precendenti, che approvano il connotazione di "assassino" a chi ha lottato per porre fine al calvario quasi ventennale della figlia, ridotta ad un corpo inanimato, con (oltretutto) regolari e ripetute sentenze giuridiche dalla sua

    Mi consola sapere che queste persone sono una netta minoranza della popolazione, che in questo caso si dimostra più umana e lungimirante della classe politica e di quella religiosa.

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