• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Democrazia trivellata

Democrazia trivellata

Chiunque abbia un po’ di sale in zucca sa bene che viviamo in una democrazia apparente, illegale, fino allo strapotere renziano che trivella la Costituzione senza essere stato eletto da nessuno, con i voti di un Parlamento delegittimato dalla Suprema Corte, che ha dichiarato incostituzionali due regole della legge elettorale, che esigevano l’immediato ritorno a nuove elezioni.

Già questo dovrebbe far inorridire, ma al peggio non c’è mai fine, e la nuova legge elettorale, definita “Italicum”, con cui dovremmo votare, prevede liste bloccate dalle segreterie dei partiti che farebbero diventare una barzelletta la “libera scelta” elettorale del “popolo sovrano”. Comunque la “Costituzione più bella del mondo” non ha impedito quei fenomeni deleteri e vergognosi che si sono verificati negli ultimi 25 anni: la presenza di inquisiti e condannati nelle istituzioni, la compravendita di parlamentari attraverso la possibilità di passare da un partito ad un altro, il conflitto di interessi che ha visto il monopolista delle TV private ma di concessione statale, andare al potere politico. Per impedire che questi fenomeni si ripetano all’infinito, bisogna cominciare a pensare a nuove regole, anche emendando la Costituzione, che devono essere presenti nel programma elettorale di chi desidera che finalmente si cambi in profondità il modo di far politica.

La cosa più importante è partire con una nuova legge elettorale, che riporti alle urne quel 50% di cittadini che non le frequentano più, con immensa gioia di tutta la vecchia politica: chi ha precedenti penali o procedimenti in corso non può essere candidabile. Se il reato viene commesso durante il mandato parlamentare l’autorità giudiziaria deve poter procedere senza chiedere alcun nulla osta alle assemblee parlamentari e ci inseriamo in un sistema in cui ogni cittadino è uguale davanti alla legge. 

I partiti si devono presentare singolarmente e non in coalizione, la soglia di sbarramento deve essere almeno al 5%, le coalizioni non funzionano, sono litigiose e spartitorie, ricordiamo la ridicola ammucchiata del governo Prodi con 10 partitini rissosi che bloccarono qualunque possibilità di governo.

Per impedire che la disponibilità di denaro sia decisiva per la propaganda elettorale, si deve vietare l’uso di manifesti, spot radio e Tv, pubblicità sui giornali, permettendo solo una campagna basata sul porta a porta con il proprio programma scritto e i comizi in spazi pubblici messi a disposizione gratis dai Comuni (questo solo si può chiamare “par condicio”). Il finanziamento pubblico ai partiti, già abolito dal voto degli italiani e rientrato fraudolentemente, deve essere cancellato, visto che il M5S ha dimostrato che si può arrivare al 25% dei voti senza denaro, ma con la bontà del proprio programma, e tale abolizione dovrebbe riguardare anche i finanziamenti alla editoria e l’8 per mille alle Chiese.

La modalità del voto, per capirci, dovrebbe essere quella adottata per eleggere i sindaci, maggioritaria a doppio turno (se nessuno raggiunge il 50% al primo turno, vanno al ballottaggio i due candidati più votati); è vietato candidarsi in più collegi -per essere candidato bisogna risiedere nel proprio collegio da oltre due anni (non si può conoscere un territorio con i suoi problemi in meno tempo) -è vietato durante la legislatura passare ad un altro partito, perché deve essere prevalente la volontà degli elettori su quella dell’individuo. Se non si è più d’accordo con il proprio partito ci si dimette e l’escluso più votato subentra nella carica -dopo due legislature si è ineleggibili (la migliore ricetta anticasta che conosca) -il “vitalizio” viene abolito (il Parlamento non è un ente previdenziale), ciascun parlamentare, per la sola durata del mandato, riceverà in busta paga il corrispettivo di quanto veniva versato nella propria attività lavorativa di dipendente o professionista -chiunque possieda direttamente o controlli mezzi di comunicazione di massa non è candidabile Contrappesi.

I cittadini si avvicinano al mondo politico solo se gli si offrono reali e concreti momenti di partecipazione -il primo è quello del Referendum propositivo senza quorum, che consenta la promulgazione di leggi di iniziativa popolare -i cittadini devono avere a disposizione lo strumento in vigore in Inghilterra il “recall”, che consente, previa raccolta di un certo numero di firme, di sospendere dalla attività politica un parlamentare che non rispetta gli impegni -per poter giudicare l’operato dei singoli parlamentari è essenziale abolire qualunque votazione segreta che favorisce solo comportamenti truffaldini e opachi.

La RAI, oggi scippata dai partiti ai cittadini, umoristicamente definita “servizio pubblico”, deve essere solennemente trasformata in “public company”, senza pubblicità, il cui direttore generale con tutti i poteri sia eletto dai cittadini (canone pagato alla mano) fra personalità indipendenti da politica, economia, religioni (io voterei Gabanelli), in regolari elezioni da abbinare a quelle amministrative o politiche -reddito di cittadinanza, pari a una pensione minima, per tutti i disoccupati, in cambio di 4 ore di lavoro socialmente utile, controllato e organizzato dai comitati di quartiere (i più vicini ai problemi dei cittadini e dunque da valorizzare), come alternativa alla disperazione, alla piccola delinquenza, al lavoro nero, Senza queste regole ci hanno ridotto a sudditi, egoisti, passivi, scettici su qualunque cambiamento, fino al limite di non andare più a votare, proprio ora che una alternativa c’è e lo sa bene il nostro primo ministro, che ci invita a disertare le urne il 17 aprile per bocciare le sue amate trivelle, diamogli subito una lezione, perché se vinciamo il referendum arrivando al quorum ci sono buone probabilità di mandarlo definitivamente a casa. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità