• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Davanti agli occhi: “il cuore è il muscolo più forte del nostro (...)

Davanti agli occhi: “il cuore è il muscolo più forte del nostro corpo”

Davanti agli occhi è un film del 2007 di Vadim Perelman. Il film comincia con il mostrare una strage compiuta da un ragazzo squilibrato in una scuola superiore. In questa strage sono coinvolte due amiche, Diana e Maureen. Diana è disinibita, ha fretta di crescere e di provare quante più esperienze nella vita. Maureen è più pacata e vuole un bene dell’anima all’amica, bene oltremodo ricambiato da Diana. L’omicida, un ragazzo di nome Michael, raggiunge le due ragazze nel bagno della scuola e loro devono scegliere chi deve morire fra le due, una scelta impossibile da attuare.

Il film poi mostra Diana da adulta che ha una figlia di nome Emma ed è sposata con un professore universitario. Il film si concentra soprattutto su Diana da adulta e gli eventi su citati sono rappresentati come ricordi in parte soffusi e sfocati. Infatti, molte scene del film sono rallentate e presentano colori vivi e allucinati. Diana insegna storia dell’arte ed è molto contenta della sua vita. Però, un giorno, la donna scopre che il marito la tradisce con una ragazza molto giovane. Diana ha un incidente e finisce all’ospedale. Lì ricorda quando da ragazza è stata in ospedale per un aborto.

Verso la fine del film vediamo che Diana dice all’omicida di voler essere sparata al posto dell’amica. Lo spettatore allora scopre che tutto quello che è stato visto fino ad adesso nel film è in realtà falso. Il film, quasi per intero, tende a rappresentare la vita di Diana: tale vita non è reale ma è un sogno, è l’immaginazione di quest’ultima, è solo un’ipotesi di come sarebbe potuta andare la vita della ragazza se non fosse stata uccisa da Michael nella strage suddetta. Inoltre, Emma nemmeno è mai esistita: è la figlia che Diana ha perso con l’aborto.

Per tutto il film lo spettatore crede che la sopravvissuta sia Diana e che quest’ultima sia tormentata dai sensi di colpa. Invece il futuro ipotetico, sognato e fantasticato nelle mente di una persona morta diventa un ambiente surreale, onirico e metafisico, una rappresentazione confusa e caotica e allo stesso tempo anche allucinata e distorta. La natura, i fiori, l’acqua, tutti questi elementi sono ingredienti di un delirio mentale, di un’allucinazione folle e parossistica.

Ma è proprio grazie a questa allucinazione che vediamo messe in scena sensualità, bellezza, gioia di vivere, energia e tanto altro ancora. Non dimentichiamo che il cuore è il muscolo più forte del nostro corpo, come viene detto molte volte nel film. La frase non è casuale: tale frase vuole trasmettere allo spettatore l’entusiastica euforia di Diana, adolescente piena di sogni, adolescente ribelle e selvaggia, una ragazza dal cuore tenero, una ragazza oltremodo dolce.

La strage mostrata nel film ricorda tante stragi simili ricorrenti negli Stati Uniti. Il film mostra la vita di una comunità che sembra perfetta ma che in realtà nasconde cose crudeli e orrende, una comunità che ha al suo interno la follia e ladepravazione più malata. La stessa Diana rappresenta la “ribellione” verso una comunità che la opprime, una comunità che preclude la sua voglia di vivere.

Mentre Uma Thurman, nella parte di Diana da adulta, offre un’interpretazione struggente e intensa dopo aver scoperto di essere stata tradita dal marito. Evan Rachel Wood, nella parte di Diana da giovane, impreziosisce con la sua bellezza un personaggio alquanto adolescenziale, un personaggio tormentato e soffertocome lo è anche da adulto.

Il film ripropone una realtà nebbiosa e sfocata, realtà con tali caratteristiche già intravista in La casa di sabbia e nebbia. Un regista anomalo e alquanto originale che sembra mettere in mostra le suggestioni e le impressioni di un artista decadente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità