Daniela Santachè dice: "Andare in pensione a 70 anni è giusto e solidale"
Questa mattina per Radio 24 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di Governo del governo Berlusconi IV, Daniela Santanchè, ha detto che è giusto e corretto andare in pensione a 70anni. In prospettiva.
Giusto, penso io.
Mio padre ha fatto l’operaio per 41 anni, una parte dei quali passati in campagna, altri come carpentiere, altri in fabbrica e così via. E’ andato in pensione a meno di 60 anni con le ginocchia devastate, le caviglie distrutte, artrosi sparse e fegato gonfio dal nervoso.
Mio nonno paterno è morto a causa di un problema al cuore dovuto al “troppo lavoro”. Era un contadino.
Io ho fatto 12 anni di fonderia durante i quali sono stato ingessato 3 volte, per cause lavorative: una caviglia, un polso ed il dito medio della mano destra, unica cosa che mi ha dato soddisfazione grazie al fatto di poterlo mostrare con vigore, alla Bossi. Sono stato in infortunio 2 volte anche per ustioni di terzo grado, alla mano destra e ad un braccio.
Gente che lavora lì da una vita ha i piedi devastati dalle scarpe antinfortunistica, la schiena a pezzi a causa degli sgabelli sui quali si deve stare per fare certi lavori o, peggio, i polmoni pieni di merda. Sì perché la fabbrica non è un posto salubre, così come non lo sono i cantieri dove lavorano i muratori.
Ora, alla luce di questa cosa, mi piacerebbe che l’onorevolissima e straordinariamente aperta di mente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di Governo del governo Berlusconi IV, Daniela Santanchè, sentenziasse che ci potrebbe essere, sarebbe “auspicabile” come va tanto di moda oggi dire, che ci fossero delle distinzioni nei lavori e nelle mansioni, prima di decretare quando va in pensione chi.
Non sono tutti a fare un beato nulla come me in questo momento o come lei nel medesimo istante: qui c’è anche gente che lavora.
I commenti più votati
Commenti all'articolo
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox
