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Dalla legge sul “dopo di noi, qui e ora”, al Coronavirus: l’urgenza di ripensare l’assistenza per anziani e disabili

“L’esperienza drammatica della pandemia ci deve far riflettere sulla bontà degli obiettivi della legge sul “dopo di noi, qui e ora”, - afferma la senatrice Annamaria Parente - a cominciare dalla deistituzionalizzazione. Si rende ancora più necessario ripensare totalmente i modelli di assistenza delle persone più fragili, anziani e disabili”.

Annamaria Parente è stata relatrice in Senato per la legge sul “dopo di noi, qui e ora,” legge 22 giugno 2016 N.112, ed è attualmente Vice Presidente della Commissione Lavoro del Senato.

La legge sul “dopo di noi, qui e ora”, i due avverbi stanno a significare che non sono ammesse proroghe nella sua attuazione, in seguito alla terribile epidemia da Coronavirus è diventata ancora più attuale e più urgente la sua realizzazione in toto. Tanto è vero che il Decreto Rilancio all’articolo 104 ha aumentato di 20 milioni per il 2020 il Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, previsto dalla normativa.

L’esperienza drammatica dell’infezione da Covid ci deve far riflettere ancor di più sulla bontà degli obiettivi della legge sul “dopo di noi, qui e ora”, a cominciare dai percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine fino alla realizzazione di piccoli nuclei abitativi che devono ripristinare quanto più è possibile condizioni di vita familiare. Avendo visto purtroppo in questi mesi la drammatica situazione di contagio delle strutture sociosanitarie, a cominciare dalle RSA, si rende ancora più necessario ripensare totalmente i modelli di assistenza delle persone più fragili, anziani e disabili.

La legge sul “dopo di noi, qui e ora”, indica una strada che è quella dell’autonomia, del progetto individuale e di un modello di welfare di prossimità. Ora più che mai il territorio, gli enti locali sono chiamati a riprogettare, insieme alle famiglie, al Terzo settore e alle associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità la vita dei concittadini più deboli, promuovendo condizioni dell’abitare vicine ai bisogni di indipendenza delle persone. Nello stesso tempo occorrono linee guida nazionali e semplificazione di normative regionali per garantire livelli essenziali delle prestazioni in tutta Italia.

Il pensare al “dopo di noi, qui e ora”, è necessario diventi l'approccio di tutti noi perché non accada mai più che le famiglie di persone con disabilità siano lasciate troppo spesso sole, con la chiusura dei centri semiresidenziali e il timore per un’assistenza domiciliare troppe volte senza dispositivi di sicurezza e il controllo di adeguati tamponi.

 

È ora che la legge sul “dopo di noi, qui e ora”, diventi il faro per il rinnovarsi di un welfare integrato e davvero a misura umana. Impariamo dalla terribile esperienza a realizzare responsabilmente le nostre belle leggi.

Foto di Susanne Pälmer da Pixabay 

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