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Dal sindacato alla nuova sinistra?

I temi del lavoro sono al centro del dibattito politico e fanno emergere la necessità di una nuova sinistra. Riusciranno il sindacato e la frazionata sinistra a trovare un'intesa non solo elettorale, ma costituente? 

I temi del lavoro sono al centro del dibattito politico. L'abnorme tasso di disoccupazione frutto di una crisi che pare senza via d'uscita e le drammatiche condizioni di molte fabbriche, che rischiano la chiusura generando una conseguente perdita di posti di lavoro, stanno creando una forte spaccatura in seno alla politica, evidenziando un divario sempre più netto tra partiti di governo e sindacato, e facendo emergere dalla palude un senso di necessità di una prospettiva politica vicina alle condizioni degli oppressi e delle sofferte condizioni degli operai dell'industria.

Legati come siamo alle classiche caratterizzazioni sociali, il vuoto di rappresentanza delle categorie sociali maggiormente in difficoltà va cercato a sinistra. E sono convinto che i leader di una nuova sinistra "del lavoro" possano emergere solo dal sindacato, mai come in questi ultimi tempi impegnato in una serie di battaglie nelle piazze e sui tavoli istituzionali. Premessa di questo ragionamento è che difficilmente il Partito Democratico iper renziano può dare rappresentanza a queste categorie sociali. Il riformismo che abbatte i diritti del mondo del lavoro, non potrà incontrare che resistenze da parte dei sindacati, i quali però dovranno cercare di garantire una prospettiva politica alle proprie battaglie.

Occorrerà però uno sforzo, da parte della miriade di sigle che si trovano a sinistra del Pd, per ricongiungersi, magari attraverso una nuova costituente della sinistra italiana. In fin dei conti, l'importanza del ruolo che potrebbe assumere una nuova sinistra nel panorama politico italiano non va trascurata. Anzi. Il Pd e i moderati potrebbero finalmente avere una autentica opposizione. Ma un'opposizione seria, rigorosa, capace di esercitare la propria funzione di controllo in parlamento.

La domanda però, nasce spontanea: riusciranno il sindacato e la frazionata sinistra a trovare un'intesa non solo elettorale, ma costituente? 

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