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 Home page > Tribuna Libera > Daesh non è stato ancora sconfitto. E guai ad abbassare la guardia

Daesh non è stato ancora sconfitto. E guai ad abbassare la guardia

I recenti attentati in Francia ed Austria hanno fatto ripiombare tutta l’Europa nell’ incubo del terrorismo internazionale. E succede in un momento molto grave per tutti noi, data anche la crisi legata alla pandemia di Covid-19.

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 Dopo l’uccisione del prof. Samuel Paty a Parigi ed il cruento attacco all’arma bianca di Nizza, costato la vita al guardiano della cattedrale,e a due donne, è toccato questa volta a Vienna finire nelle sanguinose sabbie mobili del fondamentalismo. Sono state 4 le vittime provocate da un terrorista, Fejzulai Kujtim, cittadino austriaco con origini balcaniche, condannato nel 2019 a 22 mesi di carcere perché intento ad unirsi a Daesh , in Siria.

Che la capitale viennese fosse già nel mirino degli integralisti islamici era un fatto ben noto, da tempo alle forze di polizia austriache. Già a dicembre dello scorso anno erano state arrestati due uomini sospettati di aver pianificato un attentato, di ampie dimensioni, da attuare nel periodo natalizio. Cosi come era accaduto nel 2017 con l’arresto di un giovane di origini albanesi , pronto a colpire la metropolitana viennese. Le vittime di questi giorni dovrebbero riportare, alla stretta attualità, il tema della sicurezza interna in tutto il vecchio continente.

L’uccisione nel 2019 di Ibrahim Al Badri, alias Abu Bakr al-Baghdadi, leader indiscusso di Daesh, ha fatto ritenere, in maniera erronea, che la sua organizzazione fosse stata definitivamente sconfitta. Ma non è affatto cosi. Chi lo aveva ampiamente confermato è stata Europol, l’ufficio di polizia europeo, nel suo ultimo “Rapporto sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo in Europa” , pubblicato a Giugno. Secondo i dati riportati nel documento, nello stesso 2019 in 13 stati europei ci sono stati ben “119 attacchi terroristici, sventati, falliti o portati a termine”. In 19 nazioni, fra le quali anche l’Italia, sono state arrestate in tutto 1004 persone sospette.

Le vittime di attacchi terroristici sono state 10, mentre in 27 sono state ferite. Di queste, ben 26 risultano essere il frutto di “attacchi jihadisti”. Oltre a questo, l’Europol ha messo bene a fuoco il cuore del problema: i cosiddetti “ lupi solitari”. Pur avendo perso il controllo dei territori che controllava, situati tra la Siria e l’Iraq, in questi anni Daesh è riuscita a fanatizzare e radicalizzare centinaia di persone, in prevalenza molto giovani , grazie all’uso spregiudicato della rete e della sua agenzia di stampa on-line, Amaq. Si tratta , in prevalenza, di individui che pur non avendo mai avuto un contatto diretto con i vertici dell’ organizzazione hanno potuto seguire, servendosi della rete in maniera costante e capillare, tutta la smisurata propaganda anti-occidentale divulgata da Daesh.

Di casi come quello di Fejzulai Kujtim, purtroppo, ce ne sono ancora tanti, in ogni angolo di Europa. Sempre secondo il rapporto di Eurpol, i paesi con il maggior numero di segnalazioni di sospetti sono Italia, Belgio, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Daesh non è stato affatto sconfitto. Ed è obbligatorio mantenere alta la guardia.

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