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Da Bebelplatz di Berlino a Piazza Unità d’Italia di Trieste. Dal rogo dei libri alla proclamazione delle leggi razziali

All'entrata di Trieste, in quello che era viale Regina Elena, oggi viale Miramare, vi è una piccola pietra miliare che riporta il simbolo di Berlino, il noto orso, con la distanza che vi è tra le due città, 1180 km.

La storia di quella pietra pare essere ricondotta ai primi anni '60 venne collocata nel 1962, 11 maggio per l'esattezza, e nello stesso giorno, ma del 1963, a Berlino venne inaugurata una strada “triestina” a Zehlendorf sud. A Zehlendorf esiste il cimitero militare italiano della 2^ G.M e raccoglie i resti di 1265 italiani in gran parte ex internati nei campi di concentramento del III. Reich, e vi sono anche civili. Certo, la distanza oggi esistente tra Trieste e Berlino non è di 1180 km, in linea d’aria 765.3 km e 1.082 km in automobile. Poco importa.

E' un gesto simbolico potente. Due città unite da una storia che nel '900 ha portato a drammi e disumanità irripetibili, si spera. Berlino e Trieste condividono in due piazze, di diversa bellezza ma della medesima importanza storica, un modo di ricordare la storia in modo simbolicamente significativo. Un significativo che diventa più marcato in una Germania che ha fatto i conti con la sua storia, perché Norimberga è stato un senso di mea culpa e responsabilizzazione enorme, lo stesso non è accaduto in Italia e gli effetti della mancata Norimberga lo si percepisce anche in questa memoria. Bebelplatz di Berlino. La cerchi, perchè sai cosa è successo. E andrai alla ricerca di una targa e di una lastra di vetro che ricorderanno cosa accadde il 10 maggio del '33. Il noto rogo dei libri. Oltre 25mila libri dati alle fiamme, ritenuti inconciliabili con la visione del regime nazista. Andavano spazzati via. Una targa con una frase di Heine, tratta da un libro del 1817: "Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini". E poi una lastra di vetro trasparente dove puoi intravedere uno scaffale vuoto a significare il rogo dei libri. 

A poco oltre di 1000 km di distanza, a Trieste, a 75 anni dalla proclamazione delle leggi razziali venne inaugurata una targa simile. Dal rogo dei libri alla proclamazione delle leggi razziali il filo conduttore sarà unico. Nel 18 settembre del '38 vi erano quasi 200mila persone ad acclamare Mussolini mentre proclamava quell'infamia. 75 anni dopo si sarà non più di 200 a scoprire una targa che così recita: "Il 18 settembre Mussolini scelse questa piazza per annunciare l'emanazione delle leggi razziali antiebraiche macchia incancellabile del regime fascista e della monarchia italiana". Ma quella targa non è ricercata, non è cercata come quella di Bebelplatz. Quanti in Italia sanno che quelle leggi razziali vennero proclamate a Trieste? Quanti sanno che ai piedi della fontana dei Quattro Continenti che venne anche spostata per far posto al palco del dittatore fascista, vi è quella targa? Non vi è la stessa percezione che vi è con Bebelplatz.Ma si deve arrivare a ciò. La strada è stata tracciata.

Marco Barone 

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