• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Crotone: Ospedale e polo oncologico oscurati

Crotone: Ospedale e polo oncologico oscurati

E poi il governo mandò Scura, commissario alla Sanità in Calabria, e tutto divenne (O)scuro. In una regione con un Governatore eletto dai cittadini pesa l'ombra lunga di un Commissario che sta letteralmente riducendo a pezzi la sanità.

Senza andare troppo lontano, rimanendo in ambito territoriale, basti guardare a come è stato ridotto l'Ospedale di Crotone, diventato poco più che un poliambulatorio, sulla cui struttura grava un'utenza provinciale che per i primi soccorsi devono per forza far riferimento a Crotone. Crotone, terra di sbarchi, con un nosocomio di frontiera, dove tutto diventa difficile se ci sono emergenze dovute ai profughi, ma che il personale affronta come può, facendo a volte i miracoli pur di sopperire al bisogno di cure di cui hanno bisogno i cittadini.

Chi arriva al pronto soccorso non lo fa certo per andare a trascorrere il fine settimana e quando si sta male l'ultima spiaggia diventa quella struttura che non è più un servizio, ma sembra quasi una concessione, nonostante si paghino le tasse.

Un Commissario che redige piani e predispone, tagli ed accorpamenti, dovrebbe sapere che in un ospedale il laboratorio analisi è una struttura fondamentale e per farlo funzionare ha bisogno di personale. Eppure a Crotone il laboratorio funziona con un solo tecnico, in quanto chi è andato in pensione non è di certo stato sostituito e di conseguenza diventa impossibile anche fare i miracoli. Ed a rimetterci chi è se non l'utenza ossia chi si reca in ospedale per fare dei prelievi? Per non parlare poi dei tempi biblici prima di avere il risultato. Sembra tutto studiato a tavolino per indebolire le strutture pubbliche e favorire i laboratori privati accreditati dal SSN, in quanto non si possono scontentare gli amici, utili per i voti che possono esprimere in tempi di campagna elettorale.

Anomalie e paradossi di un Commissario nominato da Roma che ha certamente un costo. I soldi che servono per il suo onorario potrebbero essere utilizzati per i tecnici del laboratorio analisi dell'ospedale crotonese che, nonostante sia ridotto al lumicino, cerca di assicurare i servizi ai degenti al meglio delle sue possibilità. In pratica, pur di far valere logiche privatistiche, alcuni nosocomi che erano delle "ferrari" vengono rottamate ed al loro posto ci si serve di "risciò" perché si risparmia ed il risparmio per i poveri sembra diventata la parola d'ordine di chi ci amministra pensando non ai bisogni della gente ma al proprio tornaconto personale. D'altronde più che documenti di indirizzo ci sono strategie fatte a tavolino per tenere in piedi quella clinica o una struttura invece di un'altra.

Se ci fossero criteri validi su Crotone sarebbe entrato in funzione il Marrelli Hospital, polo oncologico necessario in una terra dove si muore per tumore ogni giorno, considerato l'inquinamento del posto e le patologie che ne derivano. Polo oncologico che, con tutti i macchinari che la polvere si sta mangiando, potrebbe essere utilizzato per fornire risposte ai cittadini e nel frattempo funzionare come centro di ricerca eccellente. Invece che si fa? Il polo oncologico lo si fa al Ciaccio di Catanzaro facendo fuori il Campanella e favorendo un ospedale invece che un altro. Intanto noi che facciamo? Se ci ammaliamo oppure abbiamo bisogno dell'ospedale facciamo prima a raccomandarci al nostro angelo custode.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità