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Cosa fare se ci restituiscono l’IMU?

 

Nel 1998 molti di noi (o forse pochi?) rifiutarono la restituzione dell'eurotassa pagata per favorire l'ingresso nell'Euro; ci bastò scrivere nell'apposita casella della dichiarazione dei redditi "non voglio che mi venga restituita perché le finanze pubbliche sono ben più disastrate delle mie" e tutto finì li.

Adesso apprendo che, non appena eletto (lui non ha dubbi!), Berlusconi farà firmare ad Alfano un Decreto Legge con il quale lo Stato accrediterà d'imperio sul nostro c.c. quanto pagato l'anno scorso per l'IMU (i soliti maligni, ingrati nei confronti di cotanta generosità, sussurrano che restituiranno solo i 4 miliardi della 1° casa e non anche i 19 delle altre case!).

A questo punto, visto che i soldi saranno stati irrevocabilmente accreditati sul mio c.c., sarò dilaniato dal seguente dilemma:

1. Li restituisco altrettanto imperiosamente vincolandone però l'utilizzo al finanziamento della ricerca che, senza maggiori e più mirate risorse, accompagnerà il progressivo declino del nostro Paese; mi dicono che però Berlusconi si offenderà a morte (anche perché io non ho mai negato aver votato per lui per 10/15 anni) e soprattutto che potrei essere accusato di "atteggiamento lesivo dell'autorità costituita" e di "vilipendio alla Nazione"

2. Oppure, sia pure vergognandomi di cotanta pessimistica sfiducia, li tengo da parte per far fronte, almeno parzialmente, ai tanti soldi che dovrò sborsare pochi mesi dopo quando la credibilità internazionale sulla capacità italiana di onorare i suoi impegni e debiti pubblici sarà nuovamente crollata vicino allo zero, nessuno vorrà più sottoscrivere i quasi 100 miliardi di BOT e BTP che l'Italia deve emettere ogni anno per poter pagare stipendi e quant'altro, lo spread ri-schizzerà alle stelle, il Core-Tier delle maggiori banche italiane sarà nuovamente inadeguato, quindi il credito alle aziende si farà rarissimo e costosissimo (il 7-8% contro il 2-3% per francesi e tedeschi), le imprese italiane diverranno ancor meno competitive e quindi la disoccupazione crescerà, il PIL calerà ulteriormente e il rapporto debito/Pil crescerà nuovamente... e così ci decideremo, finalmente, ad affidare fiduciosamente a Grillo e Ingroia le sorti dell'Italia !

A riprova del detto "non tutto il male vien per nuocere" i miei amici "finanzieri d'assalto" mi sussurrano che posso peraltro guadagnare una barca di soldi se solo so muovermi, prima però che la citata coppia d'impareggiabili governanti abbia già risanato l'Italia tutta; basta che io venda subito i miei BTP (ora quotano oltre il 100% del valore nominale) per ricomprarne il doppio quando, in estate, si saranno deprezzati del 50% (persino poco rispetto al 70% di quelli greci!) e raddoppiando così il "sudato" flusso delle mie cedole.

In conclusione cosa ci conviene fare:

A) Optare per il "tanto peggio tanto meglio" e chi se ne frega se il Paese va a rotoli visto che la colpa è tutta dei politici (beninteso giammai degli italiani che evadono 120 miliardi di tasse all'anno, dei falsi invalidi, delle vendite e delle ripetizioni in nero, dei pensionati baby, dei dipendenti pubblici inutili e /o fannulloni, ecc.)... e siccome ho qualche riserva da parte "io speriamo che me la cavo!"

B) Oppure ispirarci alla famosa frase di Bob Kennedy "don't' ask what your Country may do for you, but what you, you may do for your Country… and for new generations (ndr)".

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.126) 11 febbraio 2013 17:56

    Da dove avete preso la notizia della facoltà di rinunciare al rimborso non saprei proprio, quello che ricordo io è che nel 1997, da quel governo Prodi, insieme a tutti i dipendenti pubblici e privati in rapporto allo alla propria retribuzione, mi sono state "sfilate" 250.000 (duecentocinquantamilalire) dalla mia tredicesima, per effetto del "contributo straordinario per l’Europa", con la futura promessa di restituzione. 

    Non ricordo assolutamente di avere mai letto quella postilla di rinuncia al rimborso il alcuno dei vari modelli 730 o 740 di allora.
    Realmente quel contributo ci fu restituito, ma solo una parte, per la precisione il 60% di quanto arbitrariamente prelevato.
    Quella somma, per chiari motivi elettorali e propagandistici, fu restituita nel semestre antecedente le elezioni politiche del 2001, per indurre i cittadini a credere nell’onestà intellettuale di quel governo e nel cercare di attrarre dei voti a loro favore..
    http://it.wikipedia.org/wiki/Contri...’Europa

    • Di (---.---.---.75) 11 febbraio 2013 18:45

      Non c’era nessuna postilla ma si poteva compensare il 60% del Contributo Europa (sacrosantamente e non arbitrariamente prelevato) con l’IRPEF dovuta.

      Alcuni di noi semplicemente non chiesero la compensazione lasciando quei soldi alllo stato che ne aveva così tanto bisogno .... che ancora oggi siamo sepolti da 2000 miliardi di debito pubblico !

      C’è chi considera utile e corretto pagare tutte le tasse dovute e richieste anche perché solo così si ha il pieno e legittimo diritto di esigere servizi pubblici adeguati; sono uno di quelli !

       

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