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Coronavirus e riforma costituzionale: posticipare la consultazione è un diritto dei cittadini

Tra poco prenderà il via la consultazione popolare per la riforma costituzionale. Ai cittadini sarà chiesto di esprimersi sul taglio del numero dei parlamentari, tema tanto caro ai grillini.

Bisogna fermare tutto urgentemente. La situazione causata dall’arrivo del Coronavirus, che ha imposto la chiusura di molte attività a livello nazionale, l’isolamento di intere comunità in special modo in Nord Italia, non permetteranno uno svolgimento democratico della consultazione popolare.

Il governo, evidentemente, mira a ottenere una scarsissima partecipazione. Mira a decidere senza sentire il parere dei cittadini e su un tema molto delicato: è giusto o meno diminuire il numero dei rappresentanti parlamentari?

Il risparmio che se ne trarrebbe, che è pari a circa 57 milioni di euro l’anno, giustifica l’abbattimento del numero della rappresentanza popolare che siede in parlamento? Una manciata di euro, può giustificare la negazione della pluralità che è uno dei fondamenti dei regimi democratici? Si rifletta invece su quanto, anche l’attuale esecutivo, sperpera ai danni della collettività, tra auto blu, spese ingiustificate, vitalizi e tutto il resto.

Personalmente ritengo che, invece di ridurre i parlamentari, è urgente una riforma del sistema parlamentare, e più in generale di riformare il sistema politico nazionale.

Foto: Wikipedia

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