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Coronavirus: Amnesty per la sicurezza sanitaria nei CPR

Abbiamo, nel recente passato, evidenziato il silenzio di Amnesty International sulla situazione dei CPR.

di Fabrizio Maffioletti

Ospedaletto del CPR di Torino

Abbiamo denunciato in questo articolo la situazione dei trattenuti all’interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio, relativamente all’attuale emergenza sanitaria.

E in questo appello di LasciateCIEntrare, viene denunciata, più in generale, la situazione dei migranti italiani non ancora regolarizzati, in questo periodo nel quale il distanziamento sociale e quindi “restare a casa” è diventato prioritario.

Rilanciamo il comunicato pubblicato oggi da Amnesty International Italia, sulla gestione dell’emergenza sanitaria all’interno dei CPR:

“L’applicazione delle misure adeguate per il contenimento del Covid-19 è impossibile all’interno del Centri per il rimpatrio. Il governo Conte deve agire subito per fermare i nuovi ingressi e a rilasciare le persone i cui termini di detenzione hanno una scadenza ravvicinata.

Insieme al Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà e alle numerose organizzazioni della società civile ci siamo rivolti al governo Conte affinché, in questo momento di grave difficoltà per il tutto il paese, intervenga urgentemente per affrontare la situazione drammatica dei Centri per il rimpatrio, nei quali si trovano in detenzione amministrativa persone straniere irregolarmente presenti sul territorio in vista del loro rimpatrio.

Le condizioni all’interno dei centri, sia per il numero eccessivo di persone che condividono uno stesso ambiente che per l’assenza di condizioni igieniche adeguate, non consentono l’applicazione di misure adeguate per il contenimento del Covid-19.

Nessun provvedimento specifico risulta essere stato adottato finora per porre rimedio a questa situazione nell’interesse delle persone detenute, del personale e degli operatori, e del paese intero.

Oltretutto, la detenzione in un Centro per il rimpatrio è finalizzata, secondo il diritto dell’Unione europea e quello italiano, esclusivamente ai rimpatri forzati che, in questa fase e per un periodo che si prevede piuttosto lungo, non potranno essere attuati.

Continuare a permettere nuovi ingressi e a trattenere nei Cpr persone la cui detenzione scade a breve, ben prima della probabile riattivazione delle misure di rimpatrio, semplicemente non ha senso: si tratta di una detenzione non solo illegittima ma anche irragionevole, dal momento che contribuisce a creare affollamento nelle strutture e condizioni di più facile propagazione del Covid-19.

Fonte: Amnesty International Italia”

Questo articolo è stato pubblicato qui

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