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 Home page > Tribuna Libera > Corbyn e lo scheletro nell’armadio

Corbyn e lo scheletro nell’armadio

Il “caso” antisemitismo riguardante il Labour e il suo leader Jeremy Corbyn in persona riaffiora con regolarità ogni volta che la Gran Bretagna si appresta a una qualche tornata elettorale. Il che, ovviamente, fa sollevare più di un dubbio sulla reale consistenza della questione.

Peraltro il problema non si è sviluppato solo per le accuse di antisemitismo che altri, con evidenti interessi politici di parte – interni o internazionali – hanno indirizzato contro Corbyn, ma anche per quelle che alcuni dei membri del Labour hanno rivolto contro il loro stesso partito. È il caso dei deputati laburisti di origine ebraica (la comunità ebraica inglese è tradizionalmente vicina al Labour) che hanno stracciato la tessera.

D'altra parte Corbyn stesso ha ammesso in più di un’occasione l'esistenza di un problema "antisemitismo" nel Labour proponendosi di fare più chiarezza e più pulizia all’interno del partito: "I peggiori casi di antisemitismo nel nostro partito hanno incluso la negazione dell'Olocausto, grezzi stereotipi di banchieri ebrei, teorie della cospirazione che incolpano Israele dell'11 settembre o ogni guerra contro la famiglia Rothschild e persino un membro che sembrava credere che Hitler fosse stato frainteso". E scusate se è poco.

James Libson, un avvocato del Jewish Labour Movement (JLM), ha presentato numerose prove di atteggiamenti spiccatamente antisemiti o addirittura negazionisti da parte di membri del Labour che, in seguito a indagini interne, ha affermato sostanzialmente che il partito “non è istituzionalmente antisemita e che le denunce riguardano una piccola minoranza degli iscritti”. Un altro avvocato del JLM, James Libson, ha risposto invece che "ci sono molti, molti reclami in sospeso, molti esempi di interferenza [sulle indagini stesse, da parte della dirigenza del partito] e molti esempi di doppi standard nel modo in cui i reclami vengono elaborati".

La questione potrebbe finire in stallo, un mea culpa con qualche scusa, un paio di espulsioni e più d'una tirata d’orecchi, per poi passare ad altro argomento. Ma anche con il dubbio che non tutto sia stato affrontato e risolto alla radice.

Un paio di perplessità permangono.

La prima riguarda evidentemente la già citata – e più che probabile – volontà politica di danneggiare il Labour a un passo dalle elezioni, colpendolo là dove qualche punto debole palesemente c’è; la cosa non sarebbe una novità e l'unico modo per un partito di difendersi è ovviamente non avere punti deboli né scheletri nell'armadio.

La seconda, più pregnante, è che qualche cosa di più di un punto debole – in merito all’antisemitismo – effettivamente ci sia.

Fra le altre ipotesi quella più rilevante, per le conclusioni che se ne possono trarre, verte (ancora) sulla faccenda di Tunisi.

Il fatto riguarda la visita in forma ufficiale che Corbyn fece nel 2014 al cimitero di Hammam Chott, a 20 chilometri dalla capitale tunisina, presenziando alla commemorazione dei defunti lì sepolti che – secondo le sue dichiarazioni nell’immediatezza del fatto – erano le vittime civili di un blitz israeliano sulla capitale, sede provvisoria dell'OLP, avvenuto nel 1985. Commemorazione durante la quale furono poste corone di fiori anche “sulle tombe di altri uccisi dagli agenti del Mossad a Parigi nel 1991”. Parole scritte di suo pugno in un articolo del Morning Star del 5 ottobre 2014.

L’Ambasciata palestinese a Tunisi ha successivamente pubblicato sulla sua pagina facebook le foto dell’avvenimento rendendole di dominio pubblico.

E fin qui niente di strano né di particolarmente nuovo in un partito che da tempo ha sposato la causa palestinese. Al contrario il gesto sarebbe coerente con le posizioni politiche, condivisibili o meno, del Labour.

Il 10 agosto del 2018 però il Daily Mail, un popolare giornale scandalistico inglese, ha raccolto la testimonianza di un suo inviato al cimitero di Hammam Chott. E ha scritto che le tombe su cui Corbyn posò la corona di fiori (foto 1) non erano quelle delle vittime dell’attacco aereo israeliano del 1985 – il cui cippo si troverebbe a circa 13 metri di distanza in un'altra area del cimitero – ma quelle di quattro militanti palestinesi ritenuti essere i mandanti o gli organizzatori della strage di Monaco del 1972 (foto 2), un attentato che vide l’uccisione di undici atleti israeliani che partecipavano alle Olimpiadi oltre che di un agente di polizia tedesco e di un piota di elicottero oltre agli stessi attentatori, esclusi tre di loro che furono catturati vivi e oggetto di uno scambio di prigionieri pochi mesi più tardi (dei tre solo uno sopravvisse alla successiva ritorsione israeliana).

L’accusa, rimbalzata poi sui giornali di tutto il mondo, era quella di essere andato a commemorare dei terroristi responsabili di uno dei più efferati e clamorosi atti di sangue precedenti la fase di quello, ben più recente, di matrice islamista che ha colpito cruentemente la Gran Bretagna degli ultimi anni lasciandola particolarmente sensibile a queste insinuazioni.

Immediata la replica del Labour: «Jeremy non ha deposto alcuna corona sulle tombe di coloro che sono stati accusati di essere stati legati all'organizzazione di Settembre Nero o alle uccisioni di Monaco del 1972».

Ma Channel Four nel suo “fact chacking” sulla vicenda, ha insistito, sintetizzato la domanda chiave: "Jeremy Corbyn ha posato una corona sulle tombe di persone legate al gruppo terroristico del Settembre nero e al massacro di Monaco del 1972?”.

Corbyn, insieme ai dirigenti palestinesi che lo avevano invitato, ha indubbiamente deposto una corona di fiori proprio sulle tombe descritte dal Daily Mail, come si deduce dalle foto, come confermato dalle parole di un portavoce del Labour ­– riportato da Channel Four ­– e come sostenuto da un blog informativo di estrema sinistra che agisce spesso come organo di trasmissione del Labour, The Skwawkbox.  

Pur confermando l'omaggio alle tombe di Atef Bseiso, morto a Parigi nel 1992 e dei tre "Martiri del 1991" Hayel Abdel-Hamid, Salah Khalaf e Fakhri Al-Omari (tutti uccisi a Tunisi dal gruppo rivale di Abu Nidal), si esclude tassativamente che nel cimitero di Tunisi ci fossero i “terroristi di Monaco”.

Erano casomai, secondo la difesa laburista, dirigenti palestinesi che Israele accusava di aver avuto legami con Settembre nero ma che essi avevano sempre negato, così come aveva sempre negato anche l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) in cui i quattro militavano.

La strategia difensiva del Labour è quindi slittata progressivamente dalle prime affermazioni – "Corbyn era a Tunisi a onorare le vittime civili del blitz israeliano partecipando anche alla commemorazione di dirigenti palestinesi uccisi dal Mossad" – a un più cauto "dirigenti palestinesi ingiustamente accusati dal Mossad di appartenere a Settembre nero". E quindi "non terroristi".

Dopotutto le accuse del Mossad avrebbero potuto essere davvero false e se i quattro non erano terroristi la commemorazione di Corbyn era senz'altro legittima e politicamente difendibile.

Peccato però che almeno uno dei dirigenti palestinesi tumulati a Tunisi, Salah Khalaf, detto anche Abu Iyad, definito “padre spirituale e capo di Settembre nero dalla stessa pubblicistica palestinese, scrivendo la sua biografia – My home, my land: a narrative of the Palestinian struggle, pubblicata nel 1981 da Times Books – ha vantato il suo ruolo nella pianificazione e attuazione dell’attentato di Monaco come “legittimo atto di guerra contro Israele”. Cosa confermata anni dopo anche nelle memorie di un altro dei fondatori di Settembre Nero, Abu Daoud (Palestine-A History of the Resistance Movement, by the Sole Survivor of Black September, Arcade Publishing, 2007).

Almeno uno dei dirigenti palestinesi sepolti a Tunisi era dunque un membro accertato di alto livello di Settembre nero, coinvolto nella strage di Monaco. E la cosa non poteva non essere nota a chi si occupa di vicende mediorientali, come si deduce dall'insistenza delle accuse rivolte a Corbyn che si concentrano, appunto, sulla figura di Khalaf.

Quindi o Corbyn non sapeva quello che stava facendo e chi stava commemorando (e con lui l'intera sezione "esteri" del Labour) finendo con l'essere manipolato dai dirigenti palestinesi presenti a Tunisi – cosa che getterebbe una luce inquietante sulle capacità di uno dei maggiori partiti della sinistra mondiale e del suo leader di gestire i rapporti internazionali di una delle più importanti potenze politico-militari ed economiche del pianeta – oppure lo sapeva e riteneva quell'omaggio legittimo oltre che coerente con la politica estera del Labour (anche se da negare poi nelle dichiarazioni pubbliche); il che fa pensare che il suo punto di vista della situazione mediorientale potrebbe contemplare e approvare il terrorismo internazionale come arma lecita di lotta contro Israele.

Qui sta il problema, grosso come una casa, che riguarda davvero le accuse a Jeremy Corbyn e con lui a tutto il Labour: incapaci pasticcioni o latenti sostenitori del terrorismo?

Di sicuro nessuno potrebbe mai accettare – per fare un parallelo – che qualche politico arabo vada a portare fiori sulle tombe dei terroristi del Bataclan, anche se la Francia non è certo un paese "innocente" dal punto di vista dei rapporti con paesi africani e arabi. Credo che ne saremmo tutti, a dir poco, scandalizzati.

Si può accettare che questo avvenga per i terroristi di Monaco? Questo è lo scheletro nell'armadio che presta il fianco del Labour agli attacchi politici.

 

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.225) 9 dicembre 2019 14:07

    Bene, poniamo che sia tutto vero, che Jeremy Corbin abbia effettivamente reso omaggio ai terroristi di Settembre Nero, ciò che manca nel suo pur completo e puntuale resoconto, è: in base a quale ragionamento si giunge alla conclusione che Corbin è, per questo, "antisemita"?

    Direi che è la parte più interessante e più appropriata da trattare visto che il Labour è accusato di tollerare l’antisemitismo, e forse di praticarlo.

    Attendo con ansia.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 9 dicembre 2019 14:46
    Fabio Della Pergola

    Proprio per evitarle l’ansia.......Corbyn ha ammesso che nel Labour ci sono problemi di antisemitismo. Altri lo accusano tuttora di tollerarli. La questione non sembra affatto risolta. Né può servire alle ragioni della sinistra chiudere gli occhi sul problema negandolo.

    In più si aggiunge la questione di Tunisi che lascia intravedere un latente appoggio al terrorismo internazionale (o, a scelta, una palese inettitudine della leadership del Labour).

    Se l’appoggio al terrorismo internazionale si limita a quello anti-israeliano (e non comprende anche quello anti-britannico, anti-francese, anti-americano, anti-russo, anti-turco e così via enumerando i paesi che si sono distinti in attività belliche contro paesi musulmani) la specificità della opzione si qualifica come discriminante – si condanna Israele ma non altri per la stessa ragione – e in quanto tale può essere considerato un atteggiamento "antisemita".

    • Di Persio Flacco (---.---.---.225) 9 dicembre 2019 19:52

      Nel Labour ci sono problemi di antisemitismo, dice? E’ probabile, dal momento che la Purezza non è di questo mondo. Esiste qualcuno o qualcosa indenne dd impurità? Esiste (può esistere) qualcuno che in sé non abbia nemmeno l’ombra di un pregiudizio razziale?

      Io credo di no, ma questo autorizza un altro (gli avversari di Corbin, ad esempio) ad impancarsi giudice?

      Circa 2019 anni fa un ebreo, con un colpo di genio, risolse una questione un po’ più spinosa di quella del Labour "antisemita", invitando chi è senza peccato a scagliare la prima pietra. Si sa come è andata, ma erano altri tempi: la gente era più onesta intellettualmente, e nessuno mentì per cavarsi il gusto di scagliare la pietra o per mettere sotto accusa qualcun altro per antisemitismo.

      Ma non è più questo il punto, mi sembra. Nella sua requisitoria lei ha abilmente trasformato l’accusa di antisemitismo, in po’ forzata, in quella di filoterrorismo. Corbin, avendo posto dei fiori sulla tomba dei terroristi palestinesi di Settembre nero, ha dimostrato di essere fiancheggiatore del terrorismo. Uhm, forse era più sostenibile l’accusa di antisemitismo. smiley

      Deve essersene reso conto, visto che l’ha fatta rientrare dalla finestra col dire che se Corbin non simpatizza con TUTTI i movimenti terroristi ma solo con quelli anti israeliani allora vuol dire che è antisemita.

      Il teorema non sta in piedi, ed evito anche specificarne i motivi.

      Ma è possibile che a qualcuno stia particolarmente sulle scatole Israele per certi motivi suoi, e ciò non farebbe di lui un antisemita, visto che lo Stato di Israele non è "gli ebrei".

      E’ anche possibile che gli stiano sulle scatole gli ebrei, e nemmeno questo farebbe di lui un antisemita, se trattasse gli ebrei col rispetto dovuto, se non agisse per discriminarli o per insultarli, o per diffondere menzogne su di essi in modo da danneggiarli o colpirli. O no?

      Per distendere il clima concludo con una divertente storiella. 

      Due ebrei si incontrano, scambiano qualche chiacchiera, poi uno dice ammirato all’altro:

      che bell’orologio che hai

      Ti piace? Era di mio padre. Me lo ha venduto poco prima di morire.

      Secondo lei chi ha ideato questa storiella, un ebreo o un goy?

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.126) 9 dicembre 2019 21:55
    Enzo Salvà

    Non entro nel merito dell’episodio, troppe volte si equivoca o si strumentalizza. 

    Recentemente il Rabbino Capo di Londra ha accusato Corbyn di non essere degno di diventare Primo Ministro non avendo investigato sufficientemente sull’antisemitismo all’interno del partito. Con "suo profondo dolore". Ma alla vigilia di elezioni particolarmente importanti per la Gran Bretagna. Nessuna accusa diretta di antisemitismo a Corbyn.

    Qualche giorno dopo lo United European Jews, che francamente non so chi sia ma appare ebreo antisionista, emette questo comunicato a supporto di Jeremy Corbyn. 

    così non so più come "pesare" il Suo articolo così particolareggiato.

    Io penso che l’antisemitismo, al pari di qualsiasi razzismo, sia un’infamia. Credo che la Shoah non può essere dimenticata e deve essere continuo monito per il futuro.

    La questione israeliana purtroppo, complici tutti, ebrei inclusi, è un macigno che terrà in vita l’infamia non fosse altro perché qualsiasi critica o accusa a Israele viene "automaticamente" considerata antisemita.

    Un Saluto

    Es.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 10 dicembre 2019 03:03
    Fabio Della Pergola

    Entrambi i commentatori evitano accuratamente di prendere in considerazione il fatto specifico su cui si incentra l’articolo. Lo negano oppure spostano il focus dell’interesse su altro. Chissà come reagirebbero se davvero qualcuno avesse l’ardire di portare fiori sulla tomba dei terroristi del Bataclan o dell’attentato al concerto di Ariana Grande al Manchester Arena. E chissà se si leggerebbero i loro tanti ’distinguo’ in quel caso o si unirebbero al prevedibile coro di sdegno. Ma nel caso di Monaco...

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 11 dicembre 2019 10:11
    Enzo Salvà

    In realtà i fatti sono due: l’orribile massacro di innocenti e "l’attacco" a Corbyn per la visita cimiteriale atta, a Suo dire, ad essere classificata come: incapaci pasticcioni o latenti sostenitori del terrorismo.

    DUE rabbini, non Salvà, non danno alcun peso all’episodio in un periodo particolarmente delicato, aggiungiamo le dichiarazioni di Lord Alf Dubs ?? 

    Forse sarò un analfabeta funzionale ma se autorità ebraiche sia pro che contro Corbyn non danno importanza alcuna alla visita che La scandalizza così tanto, qualche dubbio mi viene.

    Forse è meglio che finisca così, su razzismo e terrorismo, purtroppo, la partigianeria la fa da padrona. 

    Es.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 11 dicembre 2019 10:40
    Fabio Della Pergola

    Io mi chiedo tuttora quale sarebbe la reazione di chiunque al gesto di un politico che portasse fiori sulla tomba degli attentatori del Bataclan, o delle Ramblas di Barcellona, o dei ceceni che massacrarono decine di bambini a Beslan.

    È una domanda a cui si continua curiosamente a non dare risposta. Eppure è di estrema semplicità. 

    Quando mi sono posto questa domanda, mi è balzata agli occhi la gravità del gesto di Corbyn (o, a suo discarico, la gravità della sua incompetenza). Il fatto che due rabbini non agli abbiano dato peso ha la stessa rilevanza, per me, del fatto che anche due commentatori di Agoravox non gli abbiano dato peso. O davvero dovevo farmi impressionare dal fatto che erano "autorità ebraiche"?

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 11 dicembre 2019 11:57
    Enzo Salvà

    Grazie per la considerazione Le assicuro che è eccessiva, ma no, credo che approfondire ciò che non si conosce, se di interesse, sia doveroso.

    E se poi rimangono dubbi lo si riconosca esplicitamente. 

    Se l’unica domanda fosse semplicemente e senza preambolo se porterei dei fiori sulla tomba di attentatori, di appartenenti a "tutti i terrorismi", "di chiunque distrugga la vita, non solo uccida, massacri, ferisca esseri umani", la risposta è no,

    ma a seguito della lunga prefazione mi sembra una domanda retorica a supporto di una tesi per affermare "latente sostenitore di terrorismo" : a me personalmente fa impressione.

    Persio Flacco però ha capito: "chi è senza peccato scagli la prima pietra": è una risposta brutale, solo apparentemente simile a quella dei sovranisti razzisti fascistoidi nostrani ....."e allora....", ma Lei la sta meritando tutta.

    Ma mettiamola che io non capisco o che sono un latente razzista e chiudiamola qui.

    Es

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 11 dicembre 2019 12:39
    Fabio Della Pergola

    In poche parole "chi è senza peccato scagli la prima pietra" significa appunto che ognuno è uguale all’altro e tutti sono ugualmente colpevoli.

    Quindi se Corbyn porta fiori sulla tomba dei massacratori di Monaco, è logico che chiunque faccia altrettanto su quella degli stragisti del Bataclan.

    È quello che, in sintesi, andate sostenendo. Basta saperlo.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.225) 11 dicembre 2019 17:31

      Volevo piantarla li, ma vedo che lei mi richiama in causa.
      Il senso del "chi è senza peccato..." è nel riconoscere l’altro come simile a sé anche nella debolezza della imperfezione. E’ questo che rende impossibile scagliare la pietra, perché sarebbe come scagliarla anche contro se stessi.
      Questo certe persone non lo vogliono accettare, non vogliono specchiarsi nell’altro perché della loro faccia hanno fatto una immagine ideale.
      Per questo chi omaggia padri della patria che hanno teorizzato e praticato il terrorismo come legittimo strumento di lotta politica non intendono specchiarsi nei terroristi di Settembre Nero: perderebbero la loro posticcia superiorità morale che consente loro di scagliare la pietra giudicando il terrorismo degli altri. Alcuni lo chiamano doppio standard morale, io la chiamo ipocrisia da sepolcri imbiancati.

      Ma tornando a Corbin, qualcuno dubita che se Corbin e il Labour smettessero di sostenere il BDS e di criticare il regime israeliano per la pratica dell’apartheid, per le punizioni collettive (alcune sotto forma di stragette spot, altre di lunga durata come i 13 anni del blocco di Gaza, per la cinquantennale pulizia etnica soft (ma altrettanto efficace) che va avanti nei Territori, magicamente le accuse di antisemitismo, e ora (novità!) di complicità col terrorismo, contro di loro cadrebbero?

      Qualcuno dubita che se Corbin e i Labour diventassero "amici di Israele" aka "rinnegati dei loro valori e principi" e la piantassero di osservare con troppa attenzione cosa fa il regime sionista israeliano, non andrebbe di persona Netanyahu ad abbracciarli condonando loro ogni colpa?

      Io ne sono sicuro. Ma finché non lo faranno la fatwa continuerà a mobilitare tanti solerti sezionatori di capelli disposti a trovare, alla bisogna, tracce di antisemitismo anche nel gatto di Corbin, che magari ha fatto pipì sullo zerbino del vicino ebreo.

      L’ipocrisia mi disgusta, non provo alcun rispetto per gli ipocriti.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 11 dicembre 2019 18:12
    Fabio Della Pergola

    E via così. E allora la questione (peraltro prevedibilissima) diventa cosa ha mai fatto di male il povero Corbyn se non difendere i palestinesi (e se non lo facesse magicamente sparirebbe ogni accusa) ?

    Peccato che la domanda resta, sempre la stessa (a cui nessuno risponde): perché non portare fiori anche sulla tomba degli attentatori della metropolitana di Londra?

    Ma si evita accuratamente di rispondere e il perché è ovvio: sarebbe davvero troppo imbarazzante. Gli attentatori islamisti che hanno seminato morte in Europa avevano le stesse identiche motivazioni degli attentatori di Monaco.

    Non a caso l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina poi si accorse dell’errore e decise di sciogliere Settembre nero dice perché, secondo Benny Morris, "niente di buono sarebbe arrivato dal terrorismo all’estero". 

    Allora è più facile, e si fa miglior servizio alla causa, puntare il dito contro chi insiste a "spaccare il capello" piuttosto che ammettere una verità semplice quanto scomoda: portare fiori sulla tomba di Salah Khalaf è l’identica cosa che portarli su quella degli attentatori del Bataclan (o a quella degli attentatori dell’hotel Re David, se piace di più).

    È indigesto, lo so, ma così difficile da ammettere?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 11 dicembre 2019 18:38
    Fabio Della Pergola

    O, in alternativa, bisognerebbe rispolverare il vecchio e ridicolo pensiero che, a differenza di quello israeliano, i governi dell’Occidente europeo (ma, ovviamente, anche russi, turchi, giordani, iracheni, siriani, iraniani, cinesi, americani e così via) sono "innocenti" anziché avere tutti, chi più chi meno, le stesse responsabilità agli occhi dei movimenti terroristici di matrice islamista o nazionalista (come quelli curdi, palestinesi, ceceni). Ma la discriminante è palese: si ritiene legittimo omaggiare il sepolcro di chi si fa sentire a suon di attentati contro civili israeliani, ma non si osa dire la stessa cosa per chi fa la stessa cosa contro civili europei o russi. Parlare di ipocrisia sì, mi sembra adatto.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.225) 14 dicembre 2019 22:45

    Congratulazioni, l’antisemita filoterrorista Corbyn, sconfitto, sta per lasciare la guida del Labour. Ora speriamo che al suo posto salga un "vero amico di Israele", come il vincitore di queste elezioni: https://www.israelhayom.com/wp-content/uploads/2019/07/bibi-johnson-1024x570.jpg

    Il lungo, corale, sforzo ha avuto successo. smiley

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 15 dicembre 2019 02:28
    Fabio Della Pergola

    Raramente mi è capitato di leggere un commento così ridicolo da cadere nel patetico... si prenda una camomilla e faccia un buon sonno, ne ha bisogno!

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