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Conseguenze psicologiche di una gravidanza indesiderata in adolescenza

L’adolescenza rappresenta una tappa importante nel processo evolutivo di ogni essere umano perché indica il passaggio decisivo dalla fase infantile a quella adulta.

L’adolescente perde le sue caratteristiche infantili per giungere a nuovi cambiamenti fisici (processi di maturazione biologica che conducono alla comparsa dei caratteri sessuali secondari ed alla fertilità), psicologici, affettivi e relazionali.

Vengono tracciati nuovi percorsi sulla sperimentazione di sé, sulla ridefinizione del rapporto col proprio corpo e sul consolidamento della propria identità di genere.

Il tragitto per giungere ad una completa maturazione è segnato da disorientamento, isolamento, emozioni forti e contrastanti, incertezze sulla propria identità, su cosa si desidera e ciò che potrebbe piacere. Si ricercano nuovi gruppi di riferimento con cui confrontarsi, in genere il gruppo dei pari, e da qui la necessità di vivere una forma di sessualità alloerotica, ovvero il bisogno di sperimentare la propria sessualità con un’altra persona.

L’innamoramento è solitamente vissuto come totalizzante e spesso ad esso seguono le prime esperienze sessuali, che possono essere vissute in modo differente, assumendo svariati significati e funzioni. Il rapporto sessuale può essere vissuto (spesso più dalle ragazze) come un complemento dell’innamoramento, come vicinanza emotiva e volontà di soddisfare i desideri del partner, il quale spesso vive lo stesso rapporto come un modo per soddisfare i propri bisogni e desideri sessuali, per affermare la propria virilità e per sfogare la propria “tensione sessuale”.

Le ricerche hanno evidenziato che di solito il primo rapporto avviene tra i 15 e i 16 anni e nonostante siano attivate campagne informative e di responsabilizzazione attraverso l’utilizzo di metodi contraccettivi, per evitare l’ipotesi di un contagio di malattie sessualmente trasmissibili o rischi di gravidanza indesiderata, molti ancora li rifiutano adducendo le più svariate motivazioni: da quelle strettamente legate al senso di fastidio che reca l’uso del preservativo fino alla sensazione di onnipotenza adolescenziale che va di pari passo con la non percezione del rischio.

Spesso si ricorre al coito interrotto o ad altri metodi fallimentari (es. eiaculare in vagina durante il ciclo mestruale) che, secondo falsi miti, modalità che si pensa rendano la coppia esente dal rischio di gravidanze indesiderate. E se questa onnipotenza fallisse? Cosa accade ad una ragazza adolescente che si trova improvvisamente a dover affrontare una gravidanza indesiderata? L’idea della maternità e del portare in grembo una nuova vita rappresenta un cambiamento non solo fisico, ma soprattutto identitario e sociale, oltre che una tappa importante nella vita di una donna.

Assumere il ruolo materno in età adolescenziale, quando è ancora in corso il processo di costituzione della propria identità femminile, significa il più delle volte vivere un forte evento traumatico perché non si è pronti ad affrontarlo e gestirlo con consapevolezza e maturità.

La formazione dell’identità materna non segue, come è naturale che sia, la costituzione della propria immagine di sé come donna, ma si sovrappone bruscamente ad essa. Sopraggiungono cambiamenti fisici indesiderati (nausee, cambiamenti corporei), visite ed interventi di tipo medico, situazioni psicologicamente stressanti, che possono portare a depressione, disagi emotivi, sociali (abbandono della scuola, isolamento), di coppia (cosa decidere con il partner, il timore di essere abbandonata) e famigliari (come dirlo ai genitori, timore della loro reazione e dei possibili cambiamenti nell’assetto familiare).

La ragazza potrebbe vivere una condizione di frustrazione e sentirsi fortemente confusa, ansiosa, perché non si sentirebbe pronta a vestire abiti troppo grandi e responsabilizzanti, poiché ancora invischiata in conflitti di separazione ed individuazione dalle figure genitoriali. Pertanto, non essendo in grado di dare spazio a questa esperienza imprevista, potrebbe minimizzare o negare la realtà allontanando quindi anche il momento in cui renderlo noto ai genitori. Molto spesso sono situazioni che spiazzano sia l’adolescente sia i genitori, i quali si ritrovano a provare emozioni forti mentre devono rimanere concentrati nel comprendere e gestire scelte importanti spesso fatte in gran fretta per non oltrepassare i limiti temporali per una eventuale interruzione volontaria della gravidanza. Quest’ultima, eventualmente, comporta conseguenze emotivamente e psicologicamente rilevanti ed il modo di gestirle ed elaborarle dipende molto dal sostegno emotivo che viene fornito dalle figure di riferimento principali (genitori e partner) e dall’importanza che la ragazza ha attribuito alla maternità. Di certo il lutto sarebbe più facilmente elaborabile se affettivamente condiviso. Un lutto negato invece determinerebbe conseguenze a breve e lungo termine difficili da elaborare, come la sindrome post-abortiva caratterizzata da solitudine e negazione dell’accaduto. Si manifesterebbe inoltre un congelamento delle emozioni, disturbi psicosomatici (problemi nella sfera intima e sessuale, stress, depressione, ansia, insonnia), la riattivazione del dolore rimosso in presenza di eventi stressanti, l’incrinarsi dei legami familiari, l’incapacità a gestire l’idea di una nuova maternità.

Il sostegno emotivo e psicologico, la condivisione empatica dell’esperienza della maternità e delle scelte ad essa correlate sono essenziali per permettere di proseguire il percorso di crescita e di formazione dell’identità salda e non ferita da una perdita sentita come negata o irreparabile. È altrettanto importante la necessità di prevenire queste situazioni mediante una corretta educazione alla sessualità che conduca a scelte consapevoli, all’assunzione di un comportamento responsabile oltre che ad un sano sviluppo sessuo-affettivo.

Tirocinante: Antonella Lolaico

Tutor: Fabiana Salucci

 

BIBLIOGRAFIA

Bruno F., Ohanian L. (2017) In principio era la donna. Sintesi razionale su storia e ruoli degli uomini e delle donne nella prospettiva di una nuova pedagogia naturale, Texmat, Roma.

 

SITOGRAFIA

L’adolescenza in poche parole

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