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Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello: ribalta 2018

Sabato 21 luglio, nella storica Piazza Nuova a Monticchiello, la cinquantaduesima edizione del Teatro Povero. La popolazione di Monticchiello mette in scena la rappresentazione 2018: Valzer di mezzanotte

A Monticchiello, proprio dirimpetto a Pienza e, su altro versante, al Monte Amiata, l'autodramma 2018 prenderà avvio sabato 21 luglio alle ore 21.30. Repliche programmate tutte le sere, ad eccezione di lunedì 23 e 30 luglio, fino al 14 agosto (per prenotazioni e informazioni è possibile telefonare allo 0578 755118).

È il cinquantaduesimo spettacolo che la popolazione di questo minuscolo paese della Toscana senese presenta al mondo. L' Autodramma (espressione proposta da Giorgio Strehler per questa originale forma teatrale) ideato, scritto e realizzato dalla gente di Monticchiello, definizione dominante negli ultimi anni del secolo scorso, è oggi evoluta in drammaturgia partecipata da un intero paese come suggerito dalla Cooperativa del Teatro Povero di Monticchiello voluta e diretta da Andrea Cresti, leader e competente regista ormai da molti anni. Seppure le rappresentazioni abbiano raggiunto modalità espressive e comunicative diverse rispetto alla matrice iniziale che dai tre atti è approdata all'atto unico, conservano, ancora oggi, la freschezza provocatoria e impertinente delle origini. Nonostante i bambini dei primi anni abbiano adesso occupato i ruoli che furono delle donne e degli uomini che calcarono le prime scene, lo spirito della ricerca e del confronto come studio e approfondimento delle peculiarità sociopolitiche del territorio per soluzioni condivise, proprio da tutti gli abitanti recitanti, di servizio e non di potere, è rimasto quello originario. L'impronta, ormai lontana, di Mario Guidotti, sociologo della letteratura e giornalista, ha segnato indelebilmente il destino di questa esperienza. I cambiamenti tecnici, gli adattamenti dei linguaggi, nuovi personaggi non hanno mutato la ragione di fondo dello stare insieme: incontrarsi per riconoscersi, riconoscersi per forgiare un'indissolubile unità, unica potenza del povero. Unico mezzo per poter rivendicare e pretendere il rispetto della dignità degli individui e dei loro diritti.

Il titolo dello spettacolo 2018 è Valzer di mezzanotte. Il brano musicale composto da Frank Amodio ha una partitura che genera, con le sue armonie, in particolare se l'esecuzione è affidata a un'orchestra, l'idea di un ballo, il valzer appunto, elegante ma melanconico. L'eleganza, accompagnata dalla raffinatezza e dalla compostezza delle figure svolazzanti, velata da tristezza è sottolineata in tutti i passaggi e a ogni risvolto. Come se questo ballo, improvvisamente, dovesse diventare strumento di contrapposizione della festa stessa obbligando una riflessione. Il titolo, ancorché provvisorio, sembra presagio di eventi, destinati a succedersi nella scena, capaci di sconvolgere il palinsesto della ritualità costruita. La festa, ostentazione di benessere, abbondanza, spensieratezza, nasconde, proprio negli elementi pubblicizzati dell'allegrezza costruita, quelle differenze sociali e di classe che, emergendo alla coscienza, deflagrano in risvolti inimmaginabili.

Per conoscere nei dettagli non ci resta che attendere e, nel frattempo, programmare la visita a Monticchiello. Senza dimenticare che, nel periodo dello spettacolo, è aperta la Taverna di Bronzone dove si possono apprezzare tutte le prelibatezza del territorio. I pici all'aglione sono adatti anche ai vegani. E sono buonissimi.

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