La mozione prevede che la Commissione bicamerale, composta da 25 membri, abbia compiti di osservazione, studio e iniziativa per l’indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di individui e gruppi in base, tra l’altro, all’etnia, religione, provenienza geografica e orientamento sessuale. La Commissione controllerà e indirizzerà la concreta attuazione delle convenzioni internazionali e avrà anche una funzione propositiva nell’elaborazione e nell’attuazione delle proposte legislative sul tema.
Liliana Segre è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da bambina ha subito in prima persona le persecuzioni del regime fascista, le leggi razziali e la deportazione. Unica superstite della sua famiglia ai campi di sterminio, è diventata negli anni strenua testimone della Shoah italiana. Dal momento della sua nomina, si è molto battuta contro il razzismo in Italia e per una gestione dell’immigrazione più umana, compiendo spesso parallelismi tra le persecuzioni degli ebrei durante il ventennio fascista e le discriminazioni che profughi e rifugiati subiscono al giorno d’oggi. Anche per questo suo attivismo è diventata bersaglio di una massiccia campagna d’odio, con centinaia di messaggi di insulti e minacce antisemiti e sessisti ricevuti ogni giorno.
Un anno fa, al momento della presentazione della mozione, la Senatrice Segre aveva dichiarato: «Io che sono stata vittima dell’odio dell’Italia fascista sento che, dopo anni, sta ricrescendo una marea di razzismo e di intolleranza che va fermata in ogni modo».
Sul voto si sono astenute le opposizioni di Lega, Fratelli di Italia e Forza Italia, scatenando molte polemiche in aula e fuori di essa.
“Un’occasione persa. L’approvazione della mozione proposta dalla senatrice Liliana Segre con il voto unanime di tutto il Senato sarebbe stato un segnale forte e simbolico”, ha dichiarato la vicepresidente del Senato e senatrice del Pd Anna Rossomando.
Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno e leader della Lega, ha dichiarato: “Non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto ovvero il `prima gli italiani´”. Ma anche nel centro destra si destano voci contrarie all’astensione: “La mia Forza Italia, la mia casa, non si sarebbe mai astenuta in un voto sull’antisemitismo. Stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle.”