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Come un delfino: Raoul Bova e la fiction

Erano secoli che non guardavo una fiction per intero. Nulla del resto è più riuscito a darmi le emozioni trash di "Ho sposato un calciatore", la fiction con la scena della signora anziana che entra in reggicalze nella stanza del Presidente in coma e abusa di lui. Ieri però ho avuto un sussulto di fronte a momenti di straordinario trash-interesse. Riassunto della puntata precedente: Raoul Bova è un nuotatore di 36 anni pur dimostrandone 46. A causa di una cardiopatia è costretto a fermare la sua carriera. In quel mentre riceve l'invito di un suo ex compagno di scuola, ora prete, ad allenare un gruppo di delinquenti in erba strappati al carcere minorile. Inizia così la fase "Mary per sempre" della fiction.

Raoul Bova viene maltrattato e intimidito in qualsiasi modo, e anche se la trama prevede che il suo personaggio si evolva assumendo un carisma via via crescente agli occhi dei suoi allievi, i limiti già noti dell'attore ci restituiscono un protagonista sempre più atterrito e spaesato. In pratica, se ad un certo punto uno dei ragazzi non dicesse "Ehi, hai visto che polso, l'allenatore?", non capiremmo mai che qualcosa sta cambiando. A questo punto parte la fase "Le ali della vita". Raoul diventa un confidente/fratello grande e scopre che i ragazzi nascondono problemi di ogni genere (uno stacca un orecchio a morsi al padre di un altro; quell'altro è tormentato dal padre che lo vuole avvocato, e secondo me stasera si suicida).

A completare il parallelismo con la fiction della Ferilli (comunque infinitamente superiore), c'è pure Maurizio Mattioli che nell'economia del tutto interpreta il ruolo che fu di Marisa Merlini (sorella Adele). La sorella Alberta della situazione in questo caso è la malavita organizzata, che regala un finale di puntata epocale, con la piscina riempita di acido fenico a mo' di intimidazione. Scena molto bella perchè Raoul Bova si accorge che qualcosa non va notando la presenza di un bidone coperto da un lenzuolo e cerca di evitare che i ragazzi si tuffino con un "NOOOO" al rallenty che fa sbelllicare. A questo aggiungete il ragazzo che in un crescendo drammatico scopre il bidone rivelando la scritta "ACIDO FENICO", come in una qualsiasi puntata di Willy il Coyote.

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