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 Home page > Tribuna Libera > Collettivizzare attraverso la De-Individualizzazione

Collettivizzare attraverso la De-Individualizzazione

Ecco, secondo me, la teoria di una tecnica usata per soggiogare l’individuo sin dai tempi più antichi, una tecnica usata ancora oggi sia nel piccolo che nel grande in ogni società.

La teoria è molto semplice e ha come fine la collettivizzazione dell'individuo. I passi da seguire sono sostanzialmente due (come da titolo). La de-individualizzazione consiste nel frantumare nell'individuo l'idea della personalità, in modo tale che egli non si identifichi in nulla, tanto meno in se stesso.

L'annientamento dell'IO consiste nel provocare nell'individuo sensazioni d'ansia, smarrimento ed infine paura, che hanno come conseguenza normale il richiamo all'omeostasi e all'equilibrio. La soluzione appare davanti agli occhi, già predisposta per lui da qualcun altro: la ricerca di un gruppo e di un leader che lo possano guidare e far sentire al sicuro. Egli, al pari di un cd vergine, può essere riempito di dati, scritto e masterizzato a piacimento. Come argilla può essere modellato e plasmato a discrezione dello scultore. Lo scultore lo costruisce secondo il suo progetto ed i suoi canoni, al fine di renderlo perfetto.

Immaginate ora questo procedimento eseguito su larga scala, sempre dallo stesso scultore: il risultato è una miriade di statue talmente uguali che non si riescono a distinguere. Così l'individuo ora “istruito” si identifica con altri come lui e crea il suo gruppo elitario, riservato, cioè, a pochi “eletti”. A loro volta gli individui appartenenti a tale gruppo si scontrano con altri gruppi e reagiscono in maniera antropofagica o antropoemica (vedi “Lo Spettro dei Barbari” di Bauman). Il gruppo dominante che diventa sempre più potente, tende ad assoggettare gli altri gruppi o i singoli che non gli appartengono, e così il ciclo ricomincia. Problema – Reazione – Soluzione.

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