• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Claudia Del Vento

Claudia Del Vento

 
 
Napoletana, 60 anni, laureata in Materie Letterarie, ha insegnato Italiano e Storia negli Istituti Scolastici Superiori. Giornalista pubblicista è collaboratrice di Quaderni Radicali e di Nuova Agenzia Radicale, di cui cura la rubrica Eventi & Dintorni. E’ coordinatrice dell’Associazione per l’aborto farmacologico.
 

Statistiche

  • Primo articolo venerdì 10 Ottobre 2011
  • Moderatore da mercoledì 02 Febbraio 2012
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 4 12 12
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 0 0 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0







Ultimi commenti

  • Di Claudia Del Vento (---.---.---.246) 8 gennaio 2012 22:16
    Claudia Del Vento

    Comunque l’Islanda ha utilizzato il "potere dei debitori". Keynes scrisse nel 1919 la famosa opera critica nei confronti delle riparazioni imposte alla Germania, in una situazione quindi di grande deficit da parte degli Stati: chi ha il potere non sono i creditori, ma sono i debitori e quindi il debitore dovrebbe usarlo questo potere. A tal proposito il Dubai (Emirati Arabi Uniti) nel 2009 si è trovato in una situazione di insolvibilità ed ha chiesto aiuto ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). Quest’ultimo che aveva disapprovato la politica perseguita dal Dubai, ciò nonostante ha garantito quel debito, si è andati alla rinegoziazione del debito ed alla fine il Dubai ha pagato una percentuale sostenibile (tra il 50 e il 60% del debito) e non è successo assolutamente nulla, nessun default ed anzi l’economia poi ha ripreso a crescere, nonostante la contrazione del 2008. Allora i paesi deficitari (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna -PIGS-) avrebbero dovuto organizzare un fronte comune e presentare un programma di crescita e di espansione dell’economia, pretendendo di avere quell’aiuto che una vera organizzazione, come l’Europa unita, avrebbe dovuto dare a questi paesi, invece si è scelto di negoziare singolarmente con i paesi ricchi ed è una via d’uscita che chiaramente non funziona. Insomma la metafora della cicala e della formica (di stampo rigorista e protestante) finisce per annientare i debitori e quindi risulta unicamente punitiva. Invece la metafora keynesiana della forza dei debitori si rivela riconciliativa e recupera alla possibile crescita i debitori (sottraendoli dall’eventuale annientamento)! L’insolvenza (totale o parziale) è disonorevole e però è da preferire al suicidio o comunque all’agonia (e la Grecia per non aver ricevuto nel 2010 i richiesti 9 miliardi di euro in aiuto -un’inezia rispetto ai cospicui PIL dei Paesi benestanti- sta tracollando)! Leggere tra l’altro Il mancato uso del potere dei debitori e la moneta-debito e Tornare alla moneta sovrana e spendere finalmente per i cittadini

  • Di Claudia Del Vento (---.---.---.24) 19 novembre 2011 18:03
    Claudia Del Vento

    Finalmente si sta sviluppando il dibattito ed il confronto sulla sovranità monetaria! A tal proposito da venerdì 11 novembre 2011 è possibile firmare on line al link http://www.petizionepubblica.it/?pi=MM1951 la Petizione sulla “Sovranità monetaria allo Stato italiano!” (indirizzata al Presidente della Repubblica, ai Senatori ed ai Deputati), il cui testo è: "Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861-2011) richiedo che lo Stato italiano acquisisca la sovranità monetaria e che vi adoperiate in tal senso!". Se centinaia, migliaia di cittadini vorranno inviare tale richiesta si contribuirà a smuovere (in maniera civica e nonviolenta) la classe politico-istituzionale italiana al fine di realizzare la dovuta sovranità monetaria dello Stato italiano, eliminando così la principale causa della formazione del debito pubblico, determinata dall’emissione delle banconote da parte del sistema bancario (pur costituendo una potestà dello Stato!). La mancanza di sovranità monetaria è uno dei fattori portanti della formazione del debito pubblico (lo Stato che ha delegato al sistema bancario privato l’emissione delle banconote e così si indebita innescando la spirale perversa degli interessi!). Una possibile soluzione “radicale” (nel senso che vada alla radice del problema) alla crisi mondiale è la sovranità monetaria di ogni Stato. Gli USA potrebbero cominciare a farlo (ed Obama passerebbe alla storia), laddove Abraham Lincoln, John F. Kennedy (che aveva già iniziato a stampare Buoni Poliennali dello Stato direttamente, cioè senza passare attraverso la Federal Reserve) e Robert Kennedy non ci sono riusciti e perciò sono stati definiti "caduti per la moneta", in quanto tutti e tre assassinati. Nell’Unione Europea siccome c’è l’euro, si acquisisca allora la sovranità monetaria come “Stati Uniti d’Europa” (realizzando finalmente un progetto politico e non solo un artificio monetario), sottraendo alla Banca Centrale Europea (BCE) il ruolo politico che ha, in quanto emettitrice delle banconote (laddove le monete metalliche vengono già emesse da ogni singolo Stato). Del resto lo stesso ex ministro Giulio Tremonti, intervistato al TG1 il 6 marzo 2009, disse tra l’altro: “(…) la causa principale della formazione del debito pubblico è che gli Stati hanno ceduto la sovranità monetaria (…)”. Anche l’articolo redazionale “Sovranità monetaria, debito pubblico e crisi economica”, pubblicato su Il Giornale del 11 dicembre 2009 così tra l’altro affermava: “Tuttavia queste informazioni non circolano e sembra quasi che si sia formata, senza uno specifico divieto, una specie di congiura del silenzio. È vero che le decisioni dei banchieri hanno per statuto diritto alla segretezza, ma sappiamo bene quale forza pubblicitaria di diffusione la segretezza aggiunga alle notizie. Probabilmente si tratta del timore per le terribili rappresaglie cui sono andati incontro in America quegli eroici politici che hanno tentato di far saltare l’accordo con le banche e di cui si parla come dei caduti per la moneta. Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy sono stati uccisi, infatti (questo collegamento causale naturalmente è senza prove) subito dopo aver firmato la legge che autorizzava lo Stato a produrre il dollaro in proprio”. Infine il Giappone, nonostante un debito pubblico superiore al 200 per cento, sta meglio di altri paesi, perché gode della sovranità monetaria e può stampare moneta e svalutarla! Basta, dunque, con la banconota-debito, come ha ben illustrato l’autore dell’articolo!

     

  • Di Claudia Del Vento (---.---.---.233) 16 novembre 2011 19:43
    Claudia Del Vento

    Per approfondire il tema di come viene creata la moneta, del ruolo e della funzione delle banche, della mancata sovranità monetaria dello Stato e delle relative conseguenze si può cliccare il link http://www.youtube.com/watch?v=oEfMR3zK4HY&feature=player_embedded e riflettere anche su quanto Thomas Jefferson aveva scritto a John Madison nel 1816: "Se mai il popolo americano permetterà alle banche private di gestire l’emissione della sua moneta, allora, alternando inflazione e deflazione, le banche e le società finanziarie spoglieranno il popolo di ogni proprietà, finché i suoi figli si sveglieranno senza un tetto nel continente che i loro padri conquistarono. Credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per la nostra libertà che eserciti in armi ... il potere di emissione dovrebbe essere tolto alle banche e restituito allo Stato a cui esso propriamente appartiene.”.  Inoltre lo stesso ex ministro Giulio Tremonti, intervistato al TG1 il 6 marzo 2009, disse tra l’altro: “(…) la causa principale della formazione del debito pubblico è che gli Stati hanno ceduto la sovranità monetaria (…)”. Anche l’articolo redazionale “Sovranità monetaria, debito pubblico e crisi economica”, pubblicato su Il Giornale del 11 dicembre 2009 così tra l’altro affermava: “Tuttavia queste informazioni non circolano e sembra quasi che si sia formata, senza uno specifico divieto, una specie di congiura del silenzio. È vero che le decisioni dei banchieri hanno per statuto diritto alla segretezza, ma sappiamo bene quale forza pubblicitaria di diffusione la segretezza aggiunga alle notizie. Probabilmente si tratta del timore per le terribili rappresaglie cui sono andati incontro in America quegli eroici politici che hanno tentato di far saltare l’accordo con le banche e di cui si parla come dei caduti per la moneta. Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy sono stati uccisi, infatti (questo collegamento causale naturalmente è senza prove) subito dopo aver firmato la legge che autorizzava lo Stato a produrre il dollaro in proprio”.   Allora perché liquidare temi importanti con termini svalutativi e gergali?

  • Di Claudia Del Vento (---.---.---.233) 16 novembre 2011 19:42
    Claudia Del Vento

    Per approfondire il tema di come viene creata la moneta, del ruolo e della funzione delle banche, della mancata sovranità monetaria dello Stato e delle relative conseguenze si può cliccare il link                         http://www.youtube.com/watch?v=oEfMR3zK4HY&feature=player_embedded e riflettere anche su quanto Thomas Jefferson aveva scritto a John Madison nel 1816: "Se mai il popolo americano permetterà alle banche private di gestire l’emissione della sua moneta, allora, alternando inflazione e deflazione, le banche e le società finanziarie spoglieranno il popolo di ogni proprietà, finché i suoi figli si sveglieranno senza un tetto nel continente che i loro padri conquistarono. Credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per la nostra libertà che eserciti in armi ... il potere di emissione dovrebbe essere tolto alle banche e restituito allo Stato a cui esso propriamente appartiene.”.  Inoltre lo stesso ex ministro Giulio Tremonti, intervistato al TG1 il 6 marzo 2009, disse tra l’altro: “(…) la causa principale della formazione del debito pubblico è che gli Stati hanno ceduto la sovranità monetaria (…)”. Anche l’articolo redazionale “Sovranità monetaria, debito pubblico e crisi economica”, pubblicato su Il Giornale del 11 dicembre 2009 così tra l’altro affermava: “Tuttavia queste informazioni non circolano e sembra quasi che si sia formata, senza uno specifico divieto, una specie di congiura del silenzio. È vero che le decisioni dei banchieri hanno per statuto diritto alla segretezza, ma sappiamo bene quale forza pubblicitaria di diffusione la segretezza aggiunga alle notizie. Probabilmente si tratta del timore per le terribili rappresaglie cui sono andati incontro in America quegli eroici politici che hanno tentato di far saltare l’accordo con le banche e di cui si parla come dei caduti per la moneta. Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy sono stati uccisi, infatti (questo collegamento causale naturalmente è senza prove) subito dopo aver firmato la legge che autorizzava lo Stato a produrre il dollaro in proprio”.   Allora perché liquidare temi importanti con termini svalutativi e gergali?

  • Di Claudia Del Vento (---.---.---.53) 15 novembre 2011 09:27
    Claudia Del Vento

    Metto al corrente delle informazioni richieste: “ (…) D.L. n. 70\13.7.2011 (“decreto sviluppo”), art. 8, secondo cui l’usura, che prima scattava quando il tasso medio veniva superato del 50%, scatta ora quando viene superato di 8 punti, o anche del 25% + 4 punti. Due criteri il secondo dei quali è in realtà ’fumogeno’ (serve a confondere), perché è un po’ più vantaggioso per i cittadini solo con tassi molto alti, tipo 20%, come quelli dei crediti al consumo. Ma per fare invece l’esempio che interessa il maggior numero di italiani, nei mutui a tasso variabile, ora in media del 2,79%, prima, per verificarsi l’usura, la banca doveva praticare il 4,18%, mentre ora il 10,79%. Anche se, secondo la Banca d’Italia (un’illecita azienda privata di proprietà di quelle stesse banche che finge di controllare), andrebbe applicato il criterio del 25% + 4 punti, per cui l’usura sui mutui inizierebbe “solo” dal 7,48%, contro il 4,18% di prima. Una posizione questa anch’essa rivolta a confondere, nel senso che Banca d’Italia ha per il momento  indicato il criterio del 25% + 4 punti sapendo però che, di fatto, in sede penale, ove occorra, le banche hanno sempre la possibilità di difendersi  invocando il criterio del +8%. Un innalzamento che, ora che la barriera del “tasso soglia” è stata comunque elevata, innescherà un aumento strisciante del costo del denaro, e che serve inoltre alle banche per evitare le condanne per usura, da ultimo sempre più frequenti. (…) La L. n. 10, art. 2, comma 61, del 26.2.11, con cui, in contrasto frontale con decenni di giurisprudenza anche delle Sezioni Unite della Cassazione, si è stabilito che la prescrizione decennale nelle cause contro le banche, che decorreva dalla chiusura del conto corrente, ora decorra dall’annotazione dell’operazione. Significa che, ad esempio, in relazione a un conto durato venti anni e chiuso nove anni fa potevi recuperare tutto, mentre ora puoi recuperare solo un anno, ovvero solo le somme di cui la banca si è indebitamente appropriata tra oggi e dieci anni fa (fonte: http://www.marra.it).”.   Infine segnalo che da venerdì 11 novembre 2011 è  possibile firmare on line al link http://www.petizionepubblica.it/?pi=MM1951 la Petizione “Sovranità monetaria allo Stato italiano!” (indirizzata al Presidente della Repubblica, ai Senatori ed ai Deputati), il cui testo è: "Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861-2011) richiedo che lo Stato italiano acquisisca la sovranità monetaria e che vi adoperiate in tal senso!".    Se centinaia, migliaia di cittadini vorranno inviare tale richiesta si contribuirà a smuovere (in maniera civica e nonviolenta) la classe politico-istituzionale italiana al fine di realizzare la dovuta sovranità monetaria dello Stato italiano, eliminando così la principale causa della formazione del debito pubblico, determinata dall’emissione delle banconote da parte del sistema bancario (pur costituendo una potestà dello Stato!).  Viene ignorato e poco dibattito il tema della sovranità monetaria, che pure è fondamentale per comprendere uno dei fattori portanti della formazione del debito pubblico (lo Stato che ha delegato al sistema bancario privato l’emissione delle banconote, indebitandosi!). Una possibile soluzione “radicale” (nel senso che vada alla radice del problema) alla crisi è la sovranità monetaria di ogni Stato. Gli USA potrebbero cominciare a farlo (ed Obama passerebbe alla storia), là dove Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy ("caduti per la moneta") non ci sono riusciti. Nell’Unione Europea siccome c’è l’euro, si acquisisca allora la sovranità monetaria come “Stati Uniti d’Europa” (realizzando finalmente un progetto politico e non solo un artificio monetario), sottraendo alla Banca Centrale Europea (BCE) il ruolo politico che ha in quanto emettitrice delle banconote. Infatti il Giappone, nonostante un debito pubblico superiore al 200 per cento, sta meglio di altri paesi, perché gode della sovranità monetaria e può stampare moneta e svalutarla!

TEMATICHE DELL'AUTORE

Economia Recensioni Cronaca

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità