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Circoncisione, dubbi in Svizzera e mozione a difesa in Germania

Anche in Svizzera si ridiscute la liceità della circoncisione maschile religiosa, dopo la sentenza in Germania che l’ha paragonata ad una “aggressione”. Il Kinderspital di Zurigo, uno dei più importati ospedali pediatrici svizzeri, ha infatti deciso di sospendere momentaneamente gli interventi per la circoncisione rituale tipici delle confessioni islamica ed ebraica.

Si teme infatti che la sentenza del tribunale di Colonia possa essere usata come precedente anche in svizzera. Per questo il nosocomio intende esaminare in maniera approfondita la questione per le sue ricadute giuridiche. Potrebbero imporre la ‘moratoria’ anche gli ospedali cantonali di San Gallo e Lucerna, mentre nel Ticino non se ne parla.

Intanto il Parlamento federale tedesco ha votato giovedì una mozione, sostenuta a livello bipartisan ma senza l’appoggio della Linke, che difende la circoncisione religiosa. Con l’impegno di legiferare in autunno e per assicurare che “è fondamentalmente permessa” se eseguita “secondo stardard medici professionali” e “senza provocare dolore”, sostiene il Bundestag.

Il governo tedesco, come affermato dalla cancelliera Angela Merkel, ci tiene infatti a non dare un’immagine negativa della Germania e scongiurare paralleli col nazismo. Sebbene vi sia soprattutto da Israele e dalle confessioni religiose un deciso pressing sulla Germania, i tedeschi secondo alcuni sondaggi sarebbero più propensi al bando.

Diverse realtà criticano questa mozione, che rappresenta uno sbilanciamento confessionalista della politica tale da indebolire il principio di laicità. L’organizzazione dei pediatri tedeschi si è detta contraria a questo intervento smaccatamente a favore di pratiche religiose, che non tiene conto della salute psico-fisica dei più piccoli. Anche associazioni che difendono i diritti delle donne, come Terre Des Femmes, sostengono che una legge potrebbe giustificare le mutilazioni genitali femminili che subiscono le bambine.

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