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Cervelli cacciati dall’Italia

Leggetevi il curriculum di tal Sergio Porta. Docente ordinario all’università di Strathclyde, Glasgow. Il grado più alto del sistema universitario britannico. Ma Sergio, prima di fare le valigie e partire per la Scozia, ci ha pensato a lungo:

Ci tengo molto a precisare che io stavo davvero bene nel dipartimento di Milano. Era un corso di pregio che attirava studenti. Mi è pesato fare questa scelta. Ho un figlio che ha 14 anni e ora studia in una scuola inglese e la mia compagna è in Italia…

Ora descrive così la scelta: “Costi umani altissimi, famiglia a pezzi, ma grande esperienza professionale. E fare e rifare bilanci per cercare di concludere che non era meglio rassegnarsi al piccolo cabotaggio e pensare agli affetti. A volte senza riuscirci

Sergio ci aveva provato, a costruire la sua carriera in Italia. Dopo 7 anni come ricercatore al politecnico di Milano, vengono banditi nel 2008 i concorsi universitari. Sergio si iscrive in tre sedi: Roma, Torino e Milano. Roma e Milano ancora devono rispondere, mentre solamente dopo due anni per il politecnico di Torino i suoi titoli e pubblicazioni “sono insufficienti persino a sostenere le prove orali per professore associato“. Nel frattempo, peró, grazie ai suoi titoli e pubblicazioni, ha vinto il concorso da professore ordinario a Glasgow. Dove attualmente lavora.

Luca Piergiovanni è un insegnante di scuola media. Grazie al suo passato come dj, il giovane professore si è inventato il cosiddetto “podcast didattico”, abbinando alle poesie della letteratura italiana le canzoni delle star musicali del momento. Il progetto a cui Luca lavora con i suoi studenti è stato premiato nell’ambito del concorso “A scuola d’innovazione”, e lo stesso Luca ha ricevuto il titolo di “miglior docente dell’anno” per gli innovativi metodi didattici utilizzati in classe. Il sito gestito da Luca e i suoi studenti si chiama http://chocolat3b.podomatic.com/, e a questo link vi è una interessante intervista al “professor Podcast”. Poco dopo aver ricevuto il premio, il professor Piergiovanni è stato licenziato a causa dei tagli imposti dalla Gelmini. Neanche il tempo di festeggiare.

Ma neanche dall’altra parte dell’oceano si fanno attendere: Roger Schank, illustre docente di informatica e psicologia a Yale e grande esperto di intelligenza artificiale, contatta il nostro Luca e gli offre un lavoro in America. “Mi è stato chiesto di esportare oltreoceano le mie tecniche didattiche basate sull’uso delle nuove tecnologie. Schank mi ha garantito un ottimo stipendio e la possibilità di trasferirmi negli Stati Uniti per illustrare i miei progetti ai docenti americani“.

Nonostante l’ottima opportunità il professor Podcast non vuole perdere la possibilità di insegnare nel proprio Paese “quindi per ora realizzerò una piattaforma online tramite la quale collaborerò virtualmente con i colleghi statunitensi, in attesa che qui la situazione si sblocchi“. In che senso? “Non voglio che mi facciano diventare docente di ruolo solo perché mio malgrado sono diventato famoso. Pretendo che il governo si impegni seriamente per risolvere il problema del precariato in Italia. Solo allora, eventualmente, mi trasferirò“.

In Italia i cervelli non solo fuggono, ma vengono quasi cacciati deliberatamente.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.162) 21 agosto 2010 18:05
    Damiano Mazzotti


    La scuola italiani è piena di vecchi professori che sono stati educati da un sistema educativo di derivazione fascista...

    La principale cosa che insegnano è la deferenza acritica e l’adulazione opportunista nei contronti dell’autorità... non scientifica, ma governativa e anche religiosa... cioè di vecchi che non tengono famiglia, ma tengono una sacra famiglia da mantenere...

    Dopo i 60 anni i professori non dovrebbero essere lasciati a gestire le classi e giovani studenti che hanno una mente molto più vivace e moderna, ma dovrebbero fare da tutor ai nuovi docenti più giovani...

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.162) 21 agosto 2010 18:07
    Damiano Mazzotti


    Matt ha colto il segno... Le persone capaci e liberali in Italia vengono mobbizzate per permettere a tutti gli altri cretini di vegetare e di raccomandare...

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.162) 21 agosto 2010 18:18
    Damiano Mazzotti


    E consiglio di ricercare nel web le traversie professionali del genio informatico Massimo Marchiori, che nonostante tutto preferisce rimanere in Italia per allevare dei giovani italiani all’altezza della modernità... io vi consiglio di cercarlo anche tra i relatori nel sito www.culturesenzabarriere.org

    Matematico, informatico e divulgatore scientifico italiano. Ha vinto il premio TR100 della Technology Review che viene dato ai 100 giovani ricercatori più innovatori al mondo. Ha creato il concetto di iperinformazione ed il motore HyperSearch, idee che hanno portato alla creazione del motore di ricerca Google. È autore dello standard mondiale per la privacy del Web (P3P).

    Ha fondato il progetto XML Query nel World Wide Web Consortium (W3C), ed è uno degli autori della famiglia di standard mondiali XQuery, per effettuare ricerche all’interno di documenti o database in XML.

    È tra gli ideatori del Web Ontology Language (OWL), lo standard mondiale per il ragionamento sul Web. Attualmente è professore associato all’Università degli studi di Padova e collabora con il W3C presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), occupandosi attivamente della ricerca e dello sviluppo del Web del futuro.

  • Di pv21 (---.---.---.127) 22 agosto 2010 12:05

    La Gelmini dice che abbiamo bisogno del Liceo Coreutico? La Gelmini propone Bossi per la laurea honoris causa in Scienze Comunicazioni? Il Rettore del S.Raffaele offre una cattedra universitaria alla figlia del Cavaliere appena diplomata (3 anni) in filosofia? Questa è la cultura Berlusconiana di stampo meritocratico. Nulla a che vedere con quella Rigenerazione della Scuola che valorizzi il ruolo di docenti e studenti ... 

  • Di poetto (---.---.---.92) 24 agosto 2010 21:50

     

    Il sistema universitario italiano ha enormi problemi.Alcuni corsi di laurea sono gestiti in maniera quanto mai astrusa, in mano a professori che suscitano meraviglia, per non dire altro, a chi li segue e su molti viene da chiedersi il perché stanno lì.

    Se avete esperienza riguardo alla facoltà di medicina, non so se in tutta Italia è così ma penso di si, vi sarà capitato di notare il tirocinante con un cognome già sentito, noto, come mai? Semplice perché è il figlio del dottor tale o del professor tale, e non sono uno o due giovanotti o giovinotte, ma tanti e tanti, molti vanno avanti per meriti indiscussi e indiscutibili altri per...altri motivi.

    Il nepotismo è uno dei tanti mali dell’università italiana, questo assieme ad altri gravi problemi la stanno affossando, costringendo tante valide menti ad andare fuori del nostro paese.

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