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Centrafrica, quando sono i musulmani a dover cambiare religione

In un rapporto sulla Repubblica Centrafricana diffuso questa mattina, Amnesty International ha denunciato che la popolazione di religione musulmana rimasta o rientrata nella regione occidentale del paese è costretta a rinunciare a professare la sua fede in pubblico e a convertirsi per evitare la morte.

Responsabili di questa persecuzione religiosa sono le milizie anti-balaka, la coalizione armata di fede cristiana che ha commesso crimini gravissimi durante il “secondo tempo” della crisi centrafricana (sul “primo tempo”, in cui analoghi crimini furono commessi dai ribelli musulmani della coalizione Seleka, abbiamo scritto qui).

Dopo aver costretto decine di migliaia di civili di religione musulmana a lasciare il paese, le milizie anti-balaka stanno ora perseguitando i pochi rimasti e i molti rientrati in un’area dove la forza di pace delle Nazioni Unite è praticamente assente.

Tutto questo i ricercatori di Amnesty International lo hanno verificato di persona, a maggio, in una missione in 12 città e villaggi della Repubblica Centrafricana nei quali la popolazione musulmana è priva di protezione, e in altre città nelle quali i musulmani vivono in enclavi protette. Decine di migliaia di altri sono ancora rifugiati nei paesi confinanti e altri si trovano nella regione nordorientale controllata dagli ex ribelli Seleka.

Nei 12 centri non protetti dalle Nazioni Unite, i musulmani non possono pregare in pubblico né indossare gli abiti religiosi tradizionaliLa ricostruzione delle moschee (oltre 400 quelle distrutte in tutto il paese) è vietata.

La Repubblica Centrafricana ha fatto passi avanti per uscire dalla crisi in cui era piombata nel 2013. Si è anche dotata di un tribunale speciale che dovrebbe giudicare i responsabili dei crimini di guerra e contro l’umanità, senza immunità di sorta. Ma fino a quando le tensioni religiose proseguiranno e il ritorno dei profughi a una vita normale sarà ostacolato, il dopoguerra rischia di durare a lungo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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