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Caso Regeni: la verità riguarda anche gli egiziani in Italia. E’ il momento di farsi sentire

Dal 2013, da quando si è insediata la dittatura di Al Sisi, circa 5000 egiziani sono fuggiti dall'Egitto, direzione Italia, richiedendo asilo. 
 
Al 31 dicembre 2018 risultavano in Italia 126.733 egiziani, di cui circa 350 in Friuli Venezia Giulia. Età media 30 anni. Dei 18.612 imprenditori nati in Egitto e presenti in Italia, il 41,2% opera nelle Costruzioni, il 19,4% nel settore del commercio e il 15,2% nei Servizi di alloggio e ristorazione.
 
Milano e Roma accolgono il maggior numero di imprese a titolarità egiziana. E non è un caso che l'Ambasciata egiziana sia ovviamente a Roma ed il consolato egiziano a Milano. L'ANPAL Servizi, nell’ambito del progetto La Mobilità Internazionale del Lavoro, finanziato dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione, nel suo rapporto sugli egiziani in Italia ha evidenziato che nel periodo 2010-2018, vi è stato un trend di crescita più accentuato di quello relativo al complesso dei cittadini non comunitari soggiornanti nel nostro Paese.
 
La comunità egiziana, infatti, è passata da 97.477 presenze nel 2010, a 140.651 nel 2018, facendo registrare una variazione positiva del 44,3%, a fronte di un incremento percentuale del 9,3% rilevato sul totale dei non comunitari: una polarizzazione di genere a favore della componente maschile: gli uomini, infatti, rappresentano il 68,3%, mentre le donne coprono il residuo 31,7%.
L’incidenza dei minori sul complesso degli appartenenti alla comunità egiziana è pari al 32,9%, un valore significativamente superiore rispetto alla media non comunitaria. Ben 8 cittadini egiziani su 10 risiedono nel Nord Italia e nel corso del 2017 sono stati inviati dagli egiziani in Italia alle loro famiglie in Egitto 32,8 milioni di euro, pari allo 0,8% del totale delle rimesse in uscita.
 
E' evidente, visti i numeri importanti di questa comunità, che è anche loro interesse che si affermi la verità per Giulio. Si è assolutamente consapevoli del fatto che tanti egiziani in Italia temono che qualsiasi posizione possano assumere di critica verso la dittatura di Al Sisi, possa poi avere degli effetti negativi, delle ritorioni verso i loro famigliari in Egitto. Hanno paura di questo regime.
 
Ma come i fatti di questo settembre stanno evidenziando, la rotta sta cambiando. E' questo il giusto momento di alzare la testa. E prestare il proprio sostegno alla causa verità per Giulio, che amava il popolo egiziano ed è stato ucciso come in Egitto vengono uccisi gli egiziani dalla dittatura. 
 
mb

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