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Caso Noemi Durini | Specchia: un amore seppellito sotto le pietre

Noemi, la ragazza scomparsa il 3 settembre, è stata ritrovata morta. Uccisa a colpi di pietre e il suo cadavere nascosto in una campagna vicino a Specchia, paese natale della ragazza. Un altro femminicidio efferato compiuto da un ragazzo di 17 anni che da un anno aveva una relazione tormentata con la sedicenne. 

C’erano state denunce della mamma di lei contro questo ragazzo violento sottoposto a tre TSO. Quanto è avvenuto è uno strazio per chi legge figurarsi per chi ha perso una figlia nel fiore della vita, fiore barbaramente strappato alla terra e calpestato senza ritegno. L’abuso, lo strupro, le violenze che sfociano nell’uccisione delle vittime, sono all’ordine del giorno in Italia. Tutto ci saremmo aspettati ma non di vivere situazioni da Medioevo, con bambine, adolescenti, donne che finiscono nel mirino di uomini incapaci di gestire la propria affettività, controllare la propria rabbia, vivere un rapporto con rispetto ai limiti della normalità.

Siamo sempre più convinti che nella nostra società l’odio covi sotto la cenere e che non ci sono semi di cambiamento perché soffocati da un terreno arido su cui attecchisce solo la gramigna. Ogni giorno la cronaca non fa che registrare fatti di violenza su bambine, ad opera di conviventi che hanno trovato come sport quello di giocare con piccoli corpi di vittime imberbi catapultate nel mondo dei grandi, capaci solo di distruggere i loro sogni di bambine, oggetti dei loro bassi istinti. Cosa sta succedendo nell’occidente evoluto, emancipato che non riesce ad applicare un principio essenziale alla base di ogni rapporto umano quale il rispetto?! La barbarie corre anche sui social. Si è incapaci di confrontarsi e sempre più spesso scatta l’offesa, l’incapacità a mantenere un dialogo costruttivo e civile. La società sembra essersi polarizzata in buoni e cattivi, uomini e donne, ragione e torto. Succede sempre più frequentemente che le ragioni degli altri non esistano, ci sono solo prese di posizione spacciate per verità assolute.

E’ successo anche a me essere oggetto di contumelie da parte di uomini arroganti che sanno chiamarti solo “impedita”, “stupida”, per opinioni che differiscono e, vivaddio, meno male che ci sia diversità di pareri. La diversità: è proprio questo che genera mostri, il sentirsi diversi, maltrattati, non capiti, in pratica avere una rappresentazione di sé da disagiato sociale, il resto poi diventa conseguenza di una confusione in cui camminiamo come se fossero sabbie mobili. C’è qualcosa che si è rotto nelle famiglie.

Forse mancanza d’attenzione, incapacità a interagire nel proprio nucleo famigliare e di conseguenza riempire quel vuoto di solitudine attraverso la connessione a un mondo virtuale fatto sempre più di orchi, Barbablu , dove si perde il senso della realtà.

L’uccisione di Noemi pone interrogativi pressanti alle nostre coscienze. Due famiglie i cui rapporti si inaspriscono, un rapporto tra due adolescenti malato e delle leggi che rimangono inapplicate salvo poi ad essere rispolverate quando il dramma si consuma e nel peggiore dei modi. Demonizziamo le società islamiche ma non siamo da meno. Se alle donne non sarà restituita la propria dignità e il rispetto che meritano conteremo le vittime in questa assurda guerra fra i sessi dove a soccombere è la donna, ridotta a cosa da utilizzare e poi buttare nell’immondizia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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